
Politica
Sì per rendere lavoro stabile e sicuro
Il segretario del Pd Puglia, Domenico De Santis alla presenza del leader della Cgil, Maurizio Landini
BAT - martedì 3 giugno 2025
21.37
«I referendum servono per rendere il lavoro più stabile e sicuro per milioni di lavoratori italiani. 5 SI per costruire una Italia più giusta». Lo ha dichiarato il segretario del Pd Puglia, Domenico De Santis a Barletta, durante il comizio a cui ha partecipato il leader della Cgil, Maurizio Landini che nella mattinata del 2 giugno scorso è stato in visita al centro studi e ricerche di Farmalabor a Canosa di Puglia. Sui quesiti referendari sul lavoro, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini ha tra l'altro dichiarato: «servono a valorizzare chi fa impresa seriamente e non con la logica dei subappalti, sottoappalti, quindi del massimo ribasso e vogliono indicare la necessità di una crescita», specificando che «questi livelli di precarietà e queste furbizie stanno determinando il fatto che moltissimi dei nostri giovani se ne vanno via dal nostro Paese. Noi stiamo perdendo un sacco di competenze e di intelligenze e non abbiamo bisogno assolutamente di questo»
Mentre, il segretario del Pd Puglia, Domenico De Santis ha concluso: «Dobbiamo informare i cittadini che è importante andare a votare per rendere meno precario il lavoro e aumentare i salari. Continua il nostro impegno per cercare di portare al voto i prossimi 8 e 9 giugno più persone possibili per un'Italia migliore. Il Governo e la tv pubblica hanno silenziato il dibattito sul referendum perché fa paura il voto, questo atteggiamento è evidente agli italiani, ci sarà una risposta dal basso, popolare, e la sorpresa del raggiungimento del quorum è vicina».
Mentre, il segretario del Pd Puglia, Domenico De Santis ha concluso: «Dobbiamo informare i cittadini che è importante andare a votare per rendere meno precario il lavoro e aumentare i salari. Continua il nostro impegno per cercare di portare al voto i prossimi 8 e 9 giugno più persone possibili per un'Italia migliore. Il Governo e la tv pubblica hanno silenziato il dibattito sul referendum perché fa paura il voto, questo atteggiamento è evidente agli italiani, ci sarà una risposta dal basso, popolare, e la sorpresa del raggiungimento del quorum è vicina».