A Canosa pellegrini sulle orme di San Guglielmo
A Canosa pellegrini sulle orme di San Guglielmo
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A Canosa pellegrini sulle orme di San Guglielmo

"Con Canosa è solo un arrivederci" hanno riferito al termine della prima visita

Entrano nel vivo i programmi dei Protocolli di intesa sul "Cammino di San Guglielmo" ripercorrendo l'itinerario, promosso dal CAI e dal Touring Club Italiano. Un percorso , di circa 250 km, che parte dal Santuario Abbazia di Montevergine attraversando vie montane, con tappe significative presso: l'Eremo di S.Guglielmo a Chiusano, la Grotta dell'Apparizione sul Lago Laceno, il pozzo di S. Guglielmo sui Monti Picentini, l'Abbazia del Goleto, la Badia di Santa Maria di Pierno, Melfi, le rive del fiume Ofanto, Canosa e Barletta, il porto per gli imbarchi verso la Terra Santa, meta agognata dal giovane pellegrino. Nel pomeriggio di sabato scorso è giunta a Canosa di Puglia una comitiva di pellegrini, guidata da : Angelo Verderosa, console Touring Club Italiano per l'Alta Irpinia, Mario Marciano per Irpinia Sette Per e don Salvatore Sciannamea, rettore dell'Abbazia del Goleto, dopo aver visitato Melfi, lungo il "Cammino di San Guglielmo" fondatore delle abbazie di Montevergine e del Goleto. "Dalla storia del santo alla valorizzazione dei luoghi in vista di nuove prospettive per i territori", l'incipit dei programmi intrapresi che coinvolgono le due abbazie di Montevergine e del Goleto, insieme a diversi comuni irpini, lucani e pugliesi, con molte associazioni tra le quali il Club Alpino Italiano, Touring Club Italiano, Irpinia 7x, Info Irpinia, le Pro Loco di Ospedaletto, di Mercogliano e Canosa di Puglia.

Il protocollo di intesa cade alla soglia dell'anno giubilare dell'Abbazia di Montevergine, a ricordo dei novecento anni dalla fondazione di San Guglielmo. La vita di San Guglielmo da Vercelli(1085-1142 ), proclamato Patrono dell'Irpinia da Papa Pio XII nel 1942, narra di una figura enigmatica, inquieta, per certi versi anche contraddittoria (indossava cerchi di ferro ed armature ma non portava armi). Ma al contempo è la personalità del Santo che emerge con forza: vissuto nel Medioevo, prima di S. Francesco d'Assisi, che amò i poveri e le creature semplici, uomini e animali, descritti nei miracoli da lui compiuti in modo semplice. Lo scenario è quello della Lucania e dell'Irpinia popolata da animali selvatici quali lupi, cinghiali, uccelli e coperte da estesi boschi. Il Cammino è quello di un pellegrino, un penitente che si fece eremita e che dedicò la propria vita agli altri. Percorse a piedi i tratturi, portando con sè il messaggio della propria fede in Dio.


Nella mattina di sabato scorso, la comitiva ha visitato Melfi dove si trova la cripta di Santa Margherita, in una chiesa rupestre autentico gioiello medioevale, quasi interamente affrescata, con uno del dodicesimo secolo dedicato a San Guglielmo. La visita è proseguita presso il Duomo e poi nel giardino della Cattedrale dove è allocata la statua di Guglielmo. Tra i momenti significativi della giornata l'incontro con il Vescovo di Melfi, Mons. Ciro Fanelli, devoto alla figura di Guglielmo e partecipe del protocollo di intesa per la Basilicata. Dopo un pranzo a sacco consumato a Rapolla il pullman ha raggiunto la città di Canosa di Puglia. Entusiasmo ed interesse per la visita a Canosa di Puglia: presso gli ipogei Lagrasta, il parco archeologico di San Leucio e la Cattedrale di San Sabino, sotto la guida sapiente di Francesco Specchio. La comitiva che è composta da persone che da anni percorrono il cammino di Guglielmo, ha provato gioia per il coinvolgimento del comune ofantino ricco di storia, archeologia, cultura e tradizione cristiana. Ad accogliere i pellegrini nella Cattedrale di San Sabino è stato il parroco don Felice Bacco.

Il cammino pone in risalto la dimensione spirituale e culturale, su una riflessione umana e il rapporto con il divino, nel deposito millenario di riflessione, sapere e tradizione popolare. Il cammino di Guglielmo ha riunito autorità civili, spirituali, associazioni e cittadini. A settembre ci saranno tratte sperimentate da Montevergine, grazie a contributi del PNRR, poiché due amministrazioni hanno voluto investire sul cammino. Il cammino pone un aspetto di dimensione comunitaria, poiché caratterizzato da gruppi già organizzati, nell'ottica di condividere esperienze ed obiettivi. La parte culturale è stata molto apprezzata, come anche la dimensione religiosa e spirituale. Lo stupore e la meraviglia è stata enorme. "Con Canosa è solo un arrivederci, è stata solo una prima visita." Hanno riferito gli ospiti che hanno espresso il vivo desiderio di allacciare rapporti di amicizia e di collaborazione.
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