
Eventi e cultura
La processione bistrattata di una città anonima
Un’eurodeputata ha scambiato il Coro della Desolata di Canosa di Puglia per un raduno di donne in burqa
Internet - sabato 6 settembre 2025
17.56
Grande clamore e disapprovazione nell'opinione pubblica per una card pubblicata nei giorni scorsi sui social, da parte di un'eurodeputata italiana che ha scambiato il Coro della Desolata di Canosa di Puglia per un raduno di donne in burqa. Dopo l'errore "desolante", subissato da proteste e rimostranze, la stessa ha rimosso il tutto dai social. Intanto, i media ne parlano, perlomeno il tam tam ha fatto centro ancora una volta, ma molti di essi nel raccontare l'accaduto hanno omesso di citare il nome della città dove si svolge la processione, indicando che rientra nei riti della settimana santa pugliese, o altri "nel nord barese" o "in zone del Sud Italia". In breve, la card dell' eurodeputata della Lega riportava: "A Bologna si festeggia la nascita del Profeta ma le donne islamiche devono restare a casa. L'ordine è di non portare mogli, madri, figlie. Stop islamizzazione! E le femministe?!". Si è espressa contro una manifestazione islamica tenutasi a Bologna nei giorni scorsi per ricordare la nascita del Profeta Maometto e lo ha fatto pubblicando un post sui social, poi cancellato a causa dell'abbaglio preso. Il Coro delle "donne dolenti" della Desolata, in nero e con il volto coperto, è stato erroneamente interpretato e stravolto nelle sue radici storiche, religiose, culturali, spirituali e di devozione popolare a Canosa di Puglia. Le radici del Coro della Desolata risalgono alla metà del Novecento quando in Italia la cultura islamica non era così diffusa come negli ultimi anni. La processione della Desolata del Sabato Santo è un patrimonio religioso, devozionale, sociale, culturale e identitario della comunità di Canosa di Puglia, orgogliosa delle sue radici e della sua storia ultramillenaria che non può essere bistrattata e rimanere nell'anonimato.