Revenge porn
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Cronaca

Video porno privato : è reato la diffusione illecita

Il “revenge porn” è disciplinato dal codice penale

La diffusione illecita di immagini sessualmente esplicite costituisce reato, cosiddetto "revenge porn". Il delitto è stato introdotto al fine di contrastare la diffusione di foto e video hard realizzate con il consenso dell'interessato, che vengono diffuse senza nessuna autorizzazione, andando a ledere la privacy, la reputazione e la dignità della vittima. E' disciplinato dall'articolo 612 ter del codice penale che punisce chiunque diffonda, ceda o invii immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone interessate. Più volte, come riportano le cronache, le indagini della Polizia di Stato hanno condotto alla identificazione ed alla denuncia di chi si era reso autore di questo crimine ma spesso rimane la difficoltà o, purtroppo, l'impossibilità che le immagini siano rimosse definitivamente dai circuiti della rete con gravi conseguenze per la vittima.

La Polizia di Stato, soprattutto nella situazione attuale in cui si trascorre molto tempo on-line, invita alla massima prudenza, cercando di evitare l'invio di immagini o video di contenuti intimi e ricordando che, qualora i soggetti coinvolti siano minori, sussistono fattispecie di pornografia minorile. Oltre all'eventuale pericolo di un successivo uso illecito, spesso con il fine di ritorsione o di vendetta, da parte di chi riceve le immagini vi è, altresì, un problema legato alla sicurezza dei dispositivi. Infatti, soggetti terzi malintenzionati possono accedere abusivamente ad uno dei dispositivi acquisendone il contenuto per divulgarlo o per ricattare la vittima. Rimane, in ogni caso, di estrema importanza denunciare immediatamente alla Polizia quanto subìto poiché solo un intervento tempestivo può evitare l'ulteriore divulgazione delle foto o del video. Proprio per garantire un efficace intervento, all'interno della Polizia Postale operano squadre di poliziotti specializzati nel contrasto di questi fenomeni, esperti soprattutto nell'ambito delle piattaforme di social network e messaggistica.
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