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Giudice di Pace a Canosa: dalla proposta all’attuazione

Noi siamo stati educati a vedere il bene comune. Esprimo anche il vivo apprezzamento ai "Grazie" agli altri

Ufficio del Giudice di Pace a Canosa: dalla proposta all'attuazione, l'intesa di due amministratori del Diritto nella convergenza del bene comune, pronunciato dal Presidente Napolitano.

Nell'apprendere della conservazione a Canosa dell'Ufficio del Giudice di Pace, si può esprimere apprezzamento nello spirito della Civitas all'Amministrazione per l'assunzione della spesa ed in particolare all'Assessore Nicoletta Lomuscio, la cui competenza e squisita apertura democratica, ho avuto modo di conoscere in passato dall'esperienza della comunità scolastica, nel dialogo tra maestri e genitori.

Questo spirito si conserva ancora oggi, quando nei suoi affanni di Assessore alla Finanze, l'avv. Nicoletta è capace di dare una pausa alle sue incombenze anche davanti al Palazzo Municipale e di salutare con senso di civica amicizia e con gentilezza umana: "maestro!". Altri purtroppo, non riferendomi agli attuali amministratori, ma alla società si mostrano scocciati del mio saluto o della mia parola esprimendo una tensione che non aiuta al dialogo sul bene comune. Ma il positivo nell'umano e nel civile, vale molto di più del rigetto negativo o delle risposte gridate in testa: non faccio riferimenti ad alcuno, ma a principi educativi che noi maestri promoviamo a Scuola, Palazzo dell'educazione alla Cittadinanza.

Esprimo anche il vivo apprezzamento ai "Grazie" agli altri, dell'Assessore Lomuscio ed in particolare alla convergenza dell'Amministratore precedente avv. Maria Cristina Saccinto, relatrice della proposta consiliare.
Anche in questa figura di avvocato e di amministratore dell'avv. Saccinto, conserviamo il ruolo di finezza, di competenza, di accoglienza democratica vissuta in tre momenti salienti della vita cittadina : partecipazione dell'Amministrazione comunale a Montemilone per la bella festa di San Sabino, riscoperto nella Chiesa e nella città; contributo a riscoprire e valorizzare la fonte testamentaria della Chiesa antica di Santa Teresa; presenza al Quirinale l'11 maggio del 2011 nel nome del Sindaco Ventola della Città di Canosa nel percorso culturale della Scuola Primaria, nella continuità interpretata nel Settembre scorso dall'Attuale Sindaco La Salvia e dall'Assessore prof. Facciolongo. Ieri come oggi camminano insieme e meglio senza pregiudizi di persone, Scuola e Comune in quel progetto "ob Amorem Patraie" esposto al Vittoriano, che oggi canta con i bambini a Scuola ufficialmente l'Inno di Mameli.

Il messaggio dell'Assessore Nicoletta Lomuscio esprime un modello di convergenza leale e costruttiva al bene comune, come ha richiesto il Saggio Presidente Napolitano, dopo le elezioni negli Stati Uniti d'America.
Qualcuno potrebbe dire "che c'entra Canosa con le parole del Presidente della Repubblica", ma lo Stato comincia da ogni Comune, come l'Italia comincia da ogni città, come la Repubblica comincia dalla Res Publica di ogni cittadinanza.

Presidente. Sì, e Romney ha detto: prego perché il Presidente abbia successo. Queste sono cose che in Italia non ci suonano troppo familiari. Non è solo questione di fair play, di correttezza nel giuoco politico; la verità è che negli Stati Uniti è fortissimo il senso dell'identità e dell'orgoglio nazionale, e l'interesse generale del paese veramente prevale su posizioni particolari e anche gravemente divergenti.
Domanda del TG1:. In Italia quando avremo questo genere di fair play?
Presidente. Prima lo avremo, meglio sarà per il paese.

Apprezzabile il riferimento finale espresso dall'avv. Vincenzo Princigalli, che ha richiamato le negatività dell'ignoranza e della illegalità: infatti le Scuole di Canosa e d'Italia hanno fatto dei percorsi sulle Ali dell'istruzione, della cultura e della legalità.
Mi permetto di aggiungere nella mia ardua esperienza e testimonianza del bene comune da Consigliere comunale e da cittadino, al problema dell'inquinamento politico degli schieramenti politici verso la società civile, che spesso enunciavo nelle parole e nei fatti anche in Consiglio comunale seguendo il pensiero non correntizio del grande statista di Aldo Moro, che potrebbe essere beatificato non dai partiti, ma, come martire della Democrazia, dalla vocazione cristiana e democratica al bene comune dell'Italia e della Repubblica.

Purtroppo da alcune parti si continua, senza riferimenti specifici, a fagocitare aggregazioni della società civile a schieramenti di potere e non a collaborazioni di servizio e si continua ad emarginare…..! La Politica è una creatura dell'uomo, "arte nobile e difficile" come la chiama Paolo VI, ma non è il Vangelo di Luca, perché solo il Maestro divino, il Signore Gesù, può dire "Chi non è con me, è contro di me e chi non raccoglie con me, disperde".
Come cittadini dobbiamo prediligere i sentieri dei convincimenti e non degli schieramenti, peggio se poi contrapposti e arroccati ad personam con la capezza. Le vicende nazionali riportano da più parti arricchimenti indebiti o legali, ma non legittimi nei compensi, nei confronti dei sacrifici di lacrime delle famiglie, dei lavoratori, dei pensionati.

Quando fui emarginato politicamente ed eletto all'unanimità Presidente della benemerita Associazione Pro Loco, qualche potere politico inquinò la mia elezione unanime a membro della Commissione Edilizia Comunale ed io rinunciando proposi nella sede di Palazzo Sinesi la costituzione di una Consulta, come da Regolamento consiliare, sul Territorio…ma non fummo ascoltati.

E' un appello dunque oggi alla società civile e alla crescita morale e culturale, che riviene anche dal messaggio di Mariano Caputo delle ACLI che chiama la gente alla dignità canosina di una Città che merita di più.
Certo, caro Mariano, quando si perseguono affari e potere si rischia la divisione di gestire la cosa pubblica; ma quando si perseguono idee e valori non personali si rischia l'emarginazione politica, se non anche la persecuzione, come mi avvenne per le cavità di tufo o per l'ambiente, o peggio ancora per i beni archeologici che oggi respirano un'aria migliore pur essendo stati espropriati del Museo Nazionale Archeologico.

E' una storia che riguarda la vita democratica del paese nativo cui sono legato ob amorem patriae, cui tanti uomini di ieri e ancor più oggi sono legati nella Storia che diventa maestra di vita.
Noi siamo stati educati a vedere il bene comune come patrimonio morale e civile, prima che politico come pronunciò mio fratello prof. Pasquale Di Nunno con me in un comizio in Piazza Vittorio Veneto alla fine degli anni 70, lasciando l'eco attuale su quelle pietre di piazza che parlano ancora: "la Democrazia è un valore morale, prima che politico!"

Certo bisogna essere pronti ad ascoltare la voce delle ACLI oggi, ma anche ieri nelle proposte scritte sulle ricorrenze normanne indipendentemente dagli schieramenti, perché Canosa merita di più, ma poi bisogna sostenere gli uomini che sono meritevoli, nella formazione, nell'impegno e nel servizio alla Res Publica. La politica cammina sui sentieri della storia, ma sui sentieri occorrono i passi degli uomini che personificano le idee e i valori, per cui sono alla fine gli uomini meritevoli che a Canosa meritano di più. Più della mia persona semplice, emergono con grande dignità le parole di Papa Benedetto XVI il 28 marzo 2011 nel rapporto tra cittadino e credente: "non c'è Patria senza virtù e per questo occorre formare uomini virtuosi".

Il mio non è uno sfogo, né una messa in mostra, ma, oltre alla schiena logorata dai servigi fisici volontari alla comunità, dolgono spesso le cicatrici delle oppressioni ed emarginazioni e talvolta vengono riaperte da vicende contemporanee; la mia vuole essere la voce di una coscienza turbata ma impegnata, di un cittadino nel lievito della tante sane coscienze della civitas canusina.

E se pur fragile, resto sempre fiero e appassionato di aver portato la canosinità, dalle grotte sottoterra ai Campanili scalati, al Ministero, al Quirinale, a Madrid, dal Monacello a Strasburgo, da Berlino alle pietre di San Leucio nel Palazzo di Città, a Venezia sulle Ali della Legalità, al Comune di Firenze col giglio di Padre Pio, all'Università di Padova e di Firenze per il Sidereus Nuncius di Galileo, a Castelfranco Veneto nella Casa Museo del Giorgione, all'Archivio di Stato di Napoli con lo stemma riscoperto di Canosa nell'800, dal sangue di un medico militare canosino alle trincee di Pederobba nel Veneto, suggellate da un Patto di Amicizia nelle mani del Presidente Napolitano, dalla Scuola di Canosa agli Istituti Risorgimentali d'Italia, dalla Chiese di Canosa a Lisieux e a Nevers in Francia, all'Archivio Storico del Vaticano, a Barletta, a Margherita di Savoia, a Lavello, a Bari, a Milano al figlio dimenticato del Pittore Buonvino.

Ad Antiochia con il Principe Boemondo, alla FIGC e al CONI con omaggi democratici all'Inter, alla Juventus, al Milan, sulle vie dei Presepi dalla Scuola a Greccio, sulle vie percorse da San Sabino da questa Città di Principi, Imperatori e Vescovi fino alle ossa dei nostri progenitori di 5.500 sulle vie "du vricce de l'Óffete", sulle vie dell'acqua dell'Ofanto riscoperte proprio con Mariano Caputo su www.canosaweb.it …. e devo dire grazie a quanti mi hanno aiutato nella condivisione e alla Provvidenza divina, che accoglie la mia fragilità umana e sostiene la buona volontà, cui siamo stati chiamati tutti dall'atto della Creazione e dalla grotta di Betlemme di un Bambino che resta segnato sule nostre case d'Europa e di Canosa nelle lettere A.D. (Anno Domini) nel DNA dell'uomo, delle radici cristiane della fede eterna, come ha detto di recente lo scienziato Antonino Zichichi.
In un momento travagliato e buio il "rinnovamento morale" invocato dal Presidente Napolitano e da Papa Benedetto XVI illumini la vita politica e la Democrazia del nostro Paese e della nostra amata Canosa.
Ti amo paese mio che stai sulla collina!

Ob amorem patriae

maestro Peppino Di Nunno
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