Arcivescovo Bologna, Matteo Zuppi
Arcivescovo Bologna, Matteo Zuppi
Eventi e cultura

Fratelli tutti, grazie Francesco!

Da Mosca, Bagdad, Gerusalemme impegni comuni per il confronto e l’azione umanitaria

Un patriarca, un cardinale, un imam, un rabbino. Mosca, Gerusalemme, Bagdad, Rimini collegate in diretta per un dialogo tutt'altro che accademico tra leader religiosi sull'enciclica "Fratelli tutti" di Papa Francesco. Dalla capitale russa, l'imam Damir Mukhetdinov, direttore del Forum Internazionale musulmano. Da Israele il rabbino David Rosen, direttore internazionale degli affari interreligiosi del Comitato ebraico americano. Dall'Iraq, il patriarca di Babilonia dei Caldei, Louis Raphaël I Sako. Dal Meeting 2021 di Rimini, l'arcivescovo di Bologna, Matteo Zuppi, sul palco con il moderatore Roberto Fontolan, direttore del Centro internazionale di Comunione e Liberazione. L'enciclica ha innescato riflessioni e dialoghi in diversi contesti geo-politici e religiosi, ben oltre il mondo cattolico, come forse mai prima, che la pandemia non ha interrotto e che segnano, come ha detto Fontolan, un "prima e un dopo". «Nell'enciclica – ha esordito il rabbino Rosen – in particolare nel libro della Genesi- l'uomo è creato a immagine di Dio. I profeti sottolineando che tutti abbiamo uno stesso padre, e in alcuni come Malachia e Isaia è esplicitato che non si tratta solo degli appartenenti al popolo eletto, ma dell'umanità intera. Da cui l'amore anche per lo straniero e per lo sconosciuto». Per Rosen il dialogo interreligioso è innanzitutto essenziale per approfondire la propria stessa fede. Non bisogna però pensare che tutte le soluzioni ai problemi nascano dall'interno del proprio orizzonte identitario: dobbiamo dimostrare insieme, ha detto in sostanza, l'amore per il prossimo e per la creazione. L'imam traduce l'enciclica L'imam Damir è rimasto così colpito dalla lettura della "Fratres omnes" che l'ha tradotta (in russo) e fatta pubblicare. «È per noi straordinario che l'incontro con il mondo musulmano abbia ispirato papa Francesco a scrivere questo documento». Damir ha lavorato alla traduzione accanto al capezzale dell'anziana madre ammalata, accompagnandola alla morte, e avendo sempre in mente le sofferenze e i dolori di tanta gente nel mondo: così ha sentito bruciare sulla propria pelle, condividendolo profondamente, l'appello del papa alla "fraternità e all'amicizia sociale". E ha ammonito: «Mai politicizzare la religione». Conforto e speranza. Ecco il dono che Francesco e la sua enciclica hanno fatto alla gente irachena. «Un'indicazione e un sostegno – ha detto nel suo breve intervento il patriarca da Bagdad – a tornare alla fonte della propria fede e della comune umanità. Perciò non vendette, ma riconciliazione; non settarismi ma profondo rispetto per tutti». Senza mancare di ammonire noi occidentali: «Egualmente bisogna superare l'individualismo consumistico». Per il cardinale Zuppi l'enciclica è «la grammatica per imparare a parlarci da fratelli. E la pandemia è l'opportunità di convincerci che non c'è futuro senza l'incontro con l'altro, perché non ci si salva da soli. Il fanatico non è un vero religioso ma un bestemmiatore». Uniti per l'Afghanistan Zuppi ha messo in guardia da considerare queste riflessioni di fondo un'astrazione: «È pure realismo. Tant'è che possiamo fare battaglie comuni, per esempio per l'abolizione della pena di morte e per la creazione di corridoi umanitari per salvare le vittime dei conflitti». «Non possiamo restare indifferenti – gli ha fatto eco l'imam Damir – alle sofferenze di quelle popolazioni. Dobbiamo averli presenti nei nostri cuori, pregare per loro, inseme, e aiutarli per tutto quanto è possibile». Damir si è spinto anche ad invocare l'apertura delle moschee per sostenetre le persone al di là di ogni appartenenza reliosa o nazionale. Un monito all'occidente è giunto anche dal rabbino Rosen, quando ha affermato che la responsabilità verso la comunità umana e verso il pianeta deve indurre tutti, e non solo le autorità costituite, ad evitare lo spreco delle risorse o lo scarto degli ultimi. L'invito è a cambiare gli stili di vita cui ci siamo abituati. Che si sia giunti a parlare di battaglie da condurre in comune è qualcosa di straordinario, che non deve sfuggire alla nostra attenzione. Segna veramente un passo avanti, almeno nel desiderio. Ma è proprio il desiderio il motore della vita privata e collettiva.
Prof. Leonardo Di Nunno
  • Papa Francesco
  • Meeting per l’amicizia tra i popoli
  • Rimini
Altri contenuti a tema
Nelle scuole distributori di frutta e spuntini salutari Nelle scuole distributori di frutta e spuntini salutari Agrocepi al lavoro per offrire agli studenti tutto il meglio
Presentati i risultati del Contratto di Filiera “Paniere della filiera ortofrutta made in Italy” Presentati i risultati del Contratto di Filiera “Paniere della filiera ortofrutta made in Italy” L'esempio di un sistema agricolo virtuoso, che ha fatto della qualità il proprio DNA
La Puglia è la prima regione d’Italia in orticoltura La Puglia è la prima regione d’Italia in orticoltura Una forza economica e produttiva da record sotto attacco dei cambiamenti climatici e delle importazioni selvagge dall’estero.
Canosa: presentazione del libro "Religioni, Geopolitica, Giubileo 2025" Canosa: presentazione del libro "Religioni, Geopolitica, Giubileo 2025" Interverranno gli autori Nunzio Valentino e Antonino Macrì Pellizzeri
Dobbiamo disarmare le parole, per disarmare le menti e disarmare la terra Dobbiamo disarmare le parole, per disarmare le menti e disarmare la terra Profondo cordoglio di Coldiretti Puglia, in occasione dei funerali di Papa Francesco
La Puglia si stringe attorno a Francesco, alla sua figura, alla sua memoria La Puglia si stringe attorno a Francesco, alla sua figura, alla sua memoria Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ai funerali di Papa Francesco
I volontari di ANPANA e Misericordia Canosa al servizio della comunità mondiale I volontari di ANPANA e Misericordia Canosa al servizio della comunità mondiale A Roma per le esequie del Santo Padre
Papa Francesco, attento e sensibile alle criticità diffuse delle carceri italiane e del personale di Polizia Penitenziaria Papa Francesco, attento e sensibile alle criticità diffuse delle carceri italiane e del personale di Polizia Penitenziaria La dichiarazione rilasciata da Donato Capece, segretario generale del SAPPE
© 2005-2025 CanosaWeb è un portale gestito da 3CPower srl Partita iva 07161380725. Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Trani. Tutti i diritti riservati.
CanosaWeb funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.