Willy
Willy
Le Pillole

La violenza si combatte con l'amore

La morte assurda di Willy mentre Canosa vive i suoi momenti di cronaca folle e cruenta

L'Italia attonita ha vissuto il racconto della morte di Willy, un bravo ragazzo. Sul web è comparsa una poesia toccante,in romanesco, di un anonimo. Io voglio pensare in questo tragico momento ai suoi assassini, battezzati come "i Casamonica di Colleferro" ripensando, per trovare luce personale, attingendo al terzo Canto del Purgatorio della Divina Commedia di Dante Alighieri.
Orribili furon li peccati miei;
ma la Bontà infinita ha si gran braccia
che prende ciò che si rivolge a Lei

Manfredi di Svezia, peccatore incallito, cosi si rivolge al Sommo Poeta, confermando che negli ultimi momenti di vita ha sentito il bisogno di cambiare pagina e chiedere con cuore aperto perdono a Colui che perdona. Ma quanta luce serve per capire il mistero e la grandezza della Misericordia di Dio? Quanto è piccola una Fede che traballa di fronte ai tanti, troppi, fatti di violenza, frutto spesso di odio puro, inaccettabile?
Come si può perdonare chi a calci e pugni, per futili motivi, ha massacrato, ha ucciso un bravo ragazzo, figlio di una tranquilla famiglia operaia?
Il poeta anonimo in romanesco ha scritto di Lui:
Te chiedo scusa a Ma'
c'era n'amico 'n difficoltà
nun me la sentivo de scappà.......
Ora te saluto a Ma' ......
Che er fjo tuo te sta vicino dar Paradiso

Ora gli assassini in carcere vogliono l'isolamento, hanno paura delle regole non scritte della malavita incarcerata! Anche per questo efferato omicidio, come per i tanti che non hanno avuto la stessa esposizione mediatica, il mondo chiede di fermarsi, ripensando ad un mondo dove spazio certo sia dato ad equità sociale e giustizia. Un mondo che oggi è polveriera e tutti che sperano, in tempi di pandemia, di salvarsi da uno scoppio non solo annunciato, sempre più vicino e reale.

La nostra Canosa non fa differenza e vive i suoi momenti di cronaca folle e cruenta: l'ordigno al parcheggio del Commissariato di Pubblica Sicurezza, il regolamento di un conto antico tra un vecchio ed un giovane pregiudicato in una piazza centrale della nostra città, la morte del 48enne. Senza cambiamenti profondi al nostro modo di vivere, senza il ritorno al pensiero del prossimo mio, senza una politica più tesa ai fatti e meno alle chiacchiere, non riusciremo a risolvere i guai di fondo della nostra società, vero fuoco che accende odio e violenza. Questi guai li conosciamo bene, basta rileggere l'Enciclica"Laudato si", attendendo "Fratelli miei...." , e cambiare vita. La risposta al vero senso della Misericordia è difficile da digerire con sentimento tutto umano, ma c'è. Sono tanti gli uomini e le donne di buona volontà che lavorano in silenzio per il Prossimo in difficoltà, senza chiedere niente in cambio, con la gioia nel cuore che ti dona una carezza di un vecchio, di un disabile, di un bambino, di chi non ha un lavoro ed ha fame di pane e di speranza. La violenza si combatte con l'amore, l'odio sarebbe cancellato dal vocabolario del mondo se tutti ricordassimo il grido di oggi all'Angelus di Papa Francesco :"Ricorda la fine e smetti di odiare." La barca del mondo è per tutti e di tutti e la bara aspetta, prima o poi, tutti.
Nunzio Valentino
  • Cronaca
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