
Territorio
Maltempo: bollettino di guerra nelle campagne causato da nubifragi e trombe d‘aria
In tutta la Puglia, si fa la conta dei danni
Puglia - giovedì 4 dicembre 2025
15.02
Alberi sradicati, smottamenti, muretti a secco crollati, frutti strappati e piantine portate via dalla violenza dell'acqua, un bollettino di guerra nelle campagne causato da nubifragi e trombe d'aria che stanno interessando tutta la Puglia, ma i danni maggiori si registrano nelle province di Brindisi e Taranto, aggravati dalla mancata pulizia dei canali dei consorzi di bonifica con effetti drammatici con gli allagamenti dei campi. E' il bilancio stilato dalla Coldiretti Puglia, con i tecnici che stanno svolgendo le verifiche in campo, con epicentro a Manduria, Castellaneta e tra le province di Brindisi e Lecce. La pulizia di fossi e canali, insieme alla gestione delle dighe e degli impianti irrigui, è un'attività indispensabile che deve essere garantita. È necessario intervenire sulle opere di bonifica per evitare di imporre oneri impropri ai consorziati, soprattutto alla luce dei danni ripetuti causati dalla mancata manutenzione dei canali, avviando concretamente interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.
Nel 2025 sono stati già 65 gli eventi estremi in Puglia, dove 9 comuni su 10, pari all'89% del totale, sono a rischio idrogeologico anche per effetto del cambiamento climatico che aggrava lo stato di salute di un territorio già molto fragile per la cementificazione e l'abbandono, oltre che le distese di pannelli fotovoltaici a terra. A questa situazione non è certo estraneo il fatto che negli ultimi 50 anni è scomparso quasi 1 terreno agricolo su 3 (-30%) con la superficie agricola utilizzabile in Italia che si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari a causa dell'abbandono e della cementificazione che rende le superfici impermeabili. Risultano consumati ben 160mila ettari, di cui 28.149 a Foggia, 37.275 ettari a Bari, 39.739 ettari a Lecce, 11.105 ettari nella BAT, 19.989 ettari a Brindisi, 23.747 ettari a Taranto e a questa situazione non è certo estraneo il fatto che negli ultimi 50 anni è scomparso quasi 1 terreno agricolo su 3 (-30%) con la superficie agricola utilizzabile a causa dell'abbandono e della cementificazione che rende le superfici impermeabili. Per questo – continua la Coldiretti Puglia – va difeso il patrimonio agricolo e la disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell'attività nelle campagne.
Ma gli eventi climatici estremi mettono a repentaglio anche le 139 specie vegetali e 9 animali a rischio estinzione in Puglia, registrate come biodiverse, oltre 245mila ettari di aree naturali protette, di cui il 75,8% rappresentato da parchi nazionali – del Gargano e dell'Alta Murgia – e l'8,3% da aree naturali e riserve naturali marine. Occorre accelerare sull'approvazione della legge sul consumo di suolo attesa da quasi un decennio e che potrebbe dotare l'Italia di uno strumento all'avanguardia per la protezione del suo territorio, ma sono anche necessari – conclude Coldiretti - interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini per l'acqua piovana in modo da raccoglierla quando è troppa e usarla quando serve in modo da gestire gli effetti dei cambiamenti climatici e aumentare la capacità produttiva.
Nel 2025 sono stati già 65 gli eventi estremi in Puglia, dove 9 comuni su 10, pari all'89% del totale, sono a rischio idrogeologico anche per effetto del cambiamento climatico che aggrava lo stato di salute di un territorio già molto fragile per la cementificazione e l'abbandono, oltre che le distese di pannelli fotovoltaici a terra. A questa situazione non è certo estraneo il fatto che negli ultimi 50 anni è scomparso quasi 1 terreno agricolo su 3 (-30%) con la superficie agricola utilizzabile in Italia che si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari a causa dell'abbandono e della cementificazione che rende le superfici impermeabili. Risultano consumati ben 160mila ettari, di cui 28.149 a Foggia, 37.275 ettari a Bari, 39.739 ettari a Lecce, 11.105 ettari nella BAT, 19.989 ettari a Brindisi, 23.747 ettari a Taranto e a questa situazione non è certo estraneo il fatto che negli ultimi 50 anni è scomparso quasi 1 terreno agricolo su 3 (-30%) con la superficie agricola utilizzabile a causa dell'abbandono e della cementificazione che rende le superfici impermeabili. Per questo – continua la Coldiretti Puglia – va difeso il patrimonio agricolo e la disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell'attività nelle campagne.
Ma gli eventi climatici estremi mettono a repentaglio anche le 139 specie vegetali e 9 animali a rischio estinzione in Puglia, registrate come biodiverse, oltre 245mila ettari di aree naturali protette, di cui il 75,8% rappresentato da parchi nazionali – del Gargano e dell'Alta Murgia – e l'8,3% da aree naturali e riserve naturali marine. Occorre accelerare sull'approvazione della legge sul consumo di suolo attesa da quasi un decennio e che potrebbe dotare l'Italia di uno strumento all'avanguardia per la protezione del suo territorio, ma sono anche necessari – conclude Coldiretti - interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini per l'acqua piovana in modo da raccoglierla quando è troppa e usarla quando serve in modo da gestire gli effetti dei cambiamenti climatici e aumentare la capacità produttiva.


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