Pansini Gianni
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Giovanni Pansini, un appassionato di fotografia in tutte le sue espressioni

Interverrà all'UTE sul tema: "Archivio Pansini: Canosa dal 1985 al 1990"

Un programma di incontri culturali ben articolato e strutturato quello messo in atto dall'Università della Terza Età "Ovidio Gallo" di Canosa di Puglia(BT), presieduta dal dottor Sabino Trotta, entusiasta di ospitare Gianni Pansini sul tema: "Archivio Pansini: Canosa dal 1985 al 1990", a partire dalle ore 18,30 di lunedì 13 marzo. Giovanni Pansini "un appassionato di fotografia in tutte le sue espressioni", come ama definirsi, oltre ad essere "un cultore delle tradizioni, un custode e divulgatore del patrimonio culturale pugliese". Prossimo a festeggiare i 60 anni, prima della maggiore età, contemporaneamente agli studi scolastici, frequentato lo studio fotografico di Michele D'Alessandro, suo zio. Tra i ricordi di allora come più volte ha raccontato gli è rimasto "impresso il fascino della camera oscura nella quale si imprimeva l'immagine per vederla apparire magicamente, grazie a un gioco di immersione ed emersione," che ha avvolto il suo immaginario "e chissà, forse l'amore per le stampe in bianco e nero e poi l'incanto di quella a colori." La meraviglia lo ha portato ad approfondire, ricercare ogni immagine scritta con la luce e a farne un distinguo esperto tra carte, lastre e metodi per catturare, impressionare e stampare. Crescendo, la sua passione e la sua esperienza sono divenute una risorsa. Egli è un punto di riferimento attorno a tutto ciò che orbita in ambito al mondo della fotografia e ai suoi strumenti.

Giovanni Pansini oltre a coltivare l'interesse per la Storia della fotografia ha raccolto fototipi "quasi per bisogno fisiologico", chiaramente il tempo è stato determinante nel dare corposità alla sua raccolta. Ha iniziato la sua carriera lavorativa nel 1985 come fotografo professionista matrimonialista con un'attrezzatura completamente analogica composta da due Hasselblad e vari obiettivi fino a quando con l'avvento del digitale, coglie prestissimo questa opportunità acquisendo una stazione Mac potentissima con programmi di grafica quali Photoshop e Painter. Nei primi anni del 90, essendo tra i primi a credere nel digitale allestisce un catalogo di elaborazioni fotografiche applicate alla cerimonia del matrimonio che attraverso la collaborazione con Fotocine Meridionale, distribuisce in conto vendita ai vari colleghi dislocati in tutto il mezzogiorno. In questi anni nasce la passione per il collezionismo di fotografie antiche, strumenti fotografici e del precinema inducendolo ad acquisire importanti fondi fotografici locali e strumenti rarissimi simili ad alcuni esposti nei Musei di Torino e di Lione. Per lui essere collezionisti è come essere alla ricerca perenne di oggetti espressione del buono e del bello come Bene Culturale, per salvarlo dall'oblio per il bene comune. "Cercare un pezzo raro da offrire come inedito non è bisogno di possesso, ma orgoglio di poter custodire e donare alla meraviglia del pubblico, uno specchio, perché si possa riflettere sulla propria storia e ritrovare la radice più antica che è sale della nostra identità. Sono quindi oggetti – riferisce Pansini - che appartengono alla memoria collettiva, al nostro passato per cui bisognerebbe consegnare e valorizzare attraverso la creazione di un Museo/Fototeca della Memoria."

Gianni Pansini non si limita ad accumulare, anzi, attraverso mostre, allestimenti compie un'opera di divulgazione che "dovrebbe divenire contagiosa, fondamentale per conoscere, perché gli strumenti di un tempo e cartoline ingiallite divengano il tramite grazie ai quali si possano comprendere i ritmi di vita, i costumi del passato ed avere un'idea migliore dei luoghi che nel tempo si sono adattati alle esigenze della popolazione." Grazie a questa continua ricerca il Fondo Pansini diventa sempre più importante tanto da creare interesse al Museo del Cinema degli Oscar di Los Angeles, al Museo Nazionale del Cinema di Torino, all'ICCD di Roma ed infine al Dipartimento Cultura e Turismo della Regione Puglia. E' proprio quest'ultimo che grazie alla presenza dell'Apulia Film House ed al costituendo Museo del Cinema di Bari, acquisisce l'intero fondo ed incarica il suo ex proprietario (Pansini) ad organizzare delle attività che abbiano l'obiettivo di rendere fruibile e valorizzare l'intera collezione. L'occasione del Phototrace 2022 a Bari, gli permette di esporre una collezione inedita di fotografie originali su cartoncino di vari studi fotografici che hanno operato tra la fine dell'800 ed i primi decenni del 900 sul territorio pugliese.

Molte le sue pubblicazioni tra le quali : Come eravamo. Il 1900 a Canosa – Ed.Laterza Bari(1995); Canosa Archeologica(2006); PAESE &PAESAGGI Cordiali, Affettuosi Saluti(2019); Il Kursaal Santalucia – Editore Laterza Bari(2021); Commercio e Commercianti(2022). La produzione dei primi decenni 900 a Canosa. Il suo mantra? "Occorre prendere coscienza che è in atto una vera e propria emergenza- conclude Gianni Pansini - che ci porterà inevitabilmente ad un deserto digitale dopodiché occorrerà mettere in atto la conservazione, la digitalizzazione e la fruizione di tutto il patrimonio fotografico del mondo. Fermare il tempo, condividere un ricordo era la preoccupazione di chi voleva lasciare una traccia e mantenere viva un'esperienza. Si potrebbe dire che una foto è tale se riesce a evocare, raccogliere moltissime informazioni capaci di farci fare viaggi mentali con chiarezza; quindi oggi con telefonini e fotocamere digitali si è in grado di lasciare ai posteri una grandissima quantità di informazioni? Il mio interrogativo ma sono convinto che questa sia la vera emergenza perché con i telefonini non lasceremo nessuna traccia ai posteri."

L'incontro con il relatore Gianni Pansini avrà luogo presso l'Auditorium della Parrocchia di Gesù, Giuseppe e Maria, in via Federico II a Canosa di Puglia. Nel rinnovare l'invito a partecipare agli incontri culturali, il presidente dottor Sabino Trotta ha inoltre comunicato che sono aperte le iscrizioni al concorso per una Tesi di Laurea discussa nell'anno accademico 2022-2023, che valorizzi l'immagine storica e culturale della "nostra amata Canosa", attraverso una scrupolosa ricerca di documentazione sviluppata da studi su archivi di Stato e reperti archeologici del territorio.
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