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Coronavirus: zero contagi e decessi nella BAT
Le dichiarazioni del professor Pier Luigi Lopalco
Puglia - giovedì 7 maggio 2020
17.13
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi giovedì 7 maggio 2020 in Puglia, sono stati registrati 1852 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono risultati positivi 49 casi, così suddivisi: 29 nella Provincia di Bari; 0 nella Provincia Barletta Andria Trani; 3 nella Provincia di Brindisi; 10 nella Provincia di Foggia; 2 nella Provincia di Lecce;2 nella Provincia di Taranto. Per 3 casi è in corso di attribuzione la provincia di provenienza. Sono stati registrati 3 decessi: 1 in provincia di Foggia, 1 in provincia di Brindisi, 1 in provincia di Taranto
Il professor Pier Luigi Lopalco responsabile del coordinamento epidemiologico della Regione Puglia spiega il dato odierno: "L'aumento relativo del numero di casi oggi registrati in Puglia fa riferimento a code di focolai già sotto osservazione principalmente in provincia di Bari: si tratta quindi di persone già in isolamento fiduciario, monitorate, asintomatiche o con sintomi lievi. Non risulta, nonostante l'aumentata attività di sorveglianza, alcun nuovo focolaio importante sul territorio regionale. La curva dei casi si è comunque stabilizzata intorno ad una media giornaliera di circa 20 nell'ultima settimana ed è da più di un mese in continua diminuzione. Si raccomanda tuttavia di mantenere elevato il livello di attenzione nel rispetto delle regole e nei comportamenti".
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 72.796 test. Sono 1004 i pazienti guariti. Sono 2800 i casi attualmente positivi. Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 4.245 così divisi:1362 nella Provincia di Bari; 380 nella Provincia di Barletta Andria Trani;600 nella Provincia di Brindisi; 1098 nella Provincia di Foggia;502 nella Provincia di Lecce; 270 nella Provincia di Taranto;28 attribuiti a residenti fuori regione; 5 per i quali è in corso l'attribuzione della relativa provincia. I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
"Spegnere e riaccendere il motore di una macchina delicata come quello che alimenta la sanità non è mai capitato a nessuno in Italia e nel mondo. E' una situazione unica e priva di precedenti ed il modello organizzativo è tutto da costruire, si forgerà giorno per giorno." Queste le considerazioni disseminate dal direttore del dipartimento sanità della Regione, Vito Montanaro nel corso della sua audizione in Commissione sanità e che riassumono la complessità dei problemi che la sanità pugliese ha difronte nell'affrontare la cosiddetta "Fase 2". L'audizione del direttore dipartimentale era stata richiesta dal consigliere Ignazio Zullo al quale si sono successivamente associati Domenico Santorsola, Grazia Di Bari, Luigi Manca, Mario Conca e Domenico Damascelli. Riguardo alla domanda se tutte le strutture sanitarie pugliesi siano pronte ad assicurare in completa sicurezza le prestazioni specialistiche sospese ad inizio marzo per poter dirottare ogni energia disponibile a fronteggiare la pandemia da poco dichiarata, Montanaro ha spiegato che il via libera è stato dato solo a quelle strutture in grado di rispettare tutte le condizioni poste , mentre le altre sono state sollecitate a farlo nel più breve tempo possibile ed ha citato in questo campo come la condivisione delle esperienze maturate giorno per giorno sia la migliore tra le scuole formative.
Successivamente il direttore del dipartimento salute Vito Montanaro, è entrato nel merito delle questioni poste.
USCA: Ha confermato le difficoltà di avvio del servizio per la rinuncia dei medici di continuità assistenziale chiamati su base volontaria ad entrare a far parte delle unità. Come soluzione ha prospettato l'integrazione con gli infermieri dei gruppi.
SPECIALISTICA AMBULATORIALE: Dopo lo stop alle visite specialistiche programmate e differibile (non quelle urgenti, mai fermate) e che ha coinvolto migliaia di ammalati cronici pugliesi privati dei necessari controlli, è stato rilevato la consistenza del mancato numero di prestazioni. Successivamente alla quantificazione ed alla suddivisione per disciplina, fermo restando sospesa ancora l'attività dei Cup, lo smaltimento avverrà principalmente nelle strutture pubbliche con il concorso di quelle esterne convenzionate accreditate utilizzando il budget disponibile da recuperare spalmandolo su un allargamento di ore e giorni di servizio. Nella ripresa dell'attività sarà necessario valutare il livello di adattamento delle strutture specialistiche alle circolari tecniche emanate in modo da individuare il volume delle prestazioni erogate in questa fase rispeto alla condizione di attività ordinaria per adattare il successivo modello organizzativo.
OSPEDALI: Il modello organizzativo ricalcherà quello emanato con direttive nazionali con la suddivisione tra ospedali Covid e no-Covid, in vista di un possibile rebound epidemiologico previsto per il prossimo autunno. In questo lasso di tempo avverrà la riorganizzazione della rete ospedaliera "non più figlio del DM70 ormai superato, per dare risposta – ha detto Montanaro – a tutti quei cittadini pugliesi che antecedentemente alla pandemia acquisivano prestazioni sanitarie in altre regioni, cosa oggi difficile da realizzare a partire dalla Lombardia, e che avranno esigenze di curarsi in Puglia."
TEST SIEROLOGICI – Oggi è prevista in giunta l'adozione di un provvedimento che fissa la tariffa del tampone e stabilisce i criteri attraverso i quali viene concessa l'autorizzazione di svolgere attività microbiologica ai laboratori privati accreditati e convenzionati. Con questo provvedimento entreranno a far parte della rete pubblica laboratoristica una ventina di centri con una capacità produttiva di 250/300 tamponi e che svolgeranno la cosiddetta "attività di sorveglianza" riservata ai dipendenti del settore privato che devono effettuare il tampone per essere riammessi nel ciclo produttivo.
Il professor Pier Luigi Lopalco responsabile del coordinamento epidemiologico della Regione Puglia spiega il dato odierno: "L'aumento relativo del numero di casi oggi registrati in Puglia fa riferimento a code di focolai già sotto osservazione principalmente in provincia di Bari: si tratta quindi di persone già in isolamento fiduciario, monitorate, asintomatiche o con sintomi lievi. Non risulta, nonostante l'aumentata attività di sorveglianza, alcun nuovo focolaio importante sul territorio regionale. La curva dei casi si è comunque stabilizzata intorno ad una media giornaliera di circa 20 nell'ultima settimana ed è da più di un mese in continua diminuzione. Si raccomanda tuttavia di mantenere elevato il livello di attenzione nel rispetto delle regole e nei comportamenti".
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 72.796 test. Sono 1004 i pazienti guariti. Sono 2800 i casi attualmente positivi. Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 4.245 così divisi:1362 nella Provincia di Bari; 380 nella Provincia di Barletta Andria Trani;600 nella Provincia di Brindisi; 1098 nella Provincia di Foggia;502 nella Provincia di Lecce; 270 nella Provincia di Taranto;28 attribuiti a residenti fuori regione; 5 per i quali è in corso l'attribuzione della relativa provincia. I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
"Spegnere e riaccendere il motore di una macchina delicata come quello che alimenta la sanità non è mai capitato a nessuno in Italia e nel mondo. E' una situazione unica e priva di precedenti ed il modello organizzativo è tutto da costruire, si forgerà giorno per giorno." Queste le considerazioni disseminate dal direttore del dipartimento sanità della Regione, Vito Montanaro nel corso della sua audizione in Commissione sanità e che riassumono la complessità dei problemi che la sanità pugliese ha difronte nell'affrontare la cosiddetta "Fase 2". L'audizione del direttore dipartimentale era stata richiesta dal consigliere Ignazio Zullo al quale si sono successivamente associati Domenico Santorsola, Grazia Di Bari, Luigi Manca, Mario Conca e Domenico Damascelli. Riguardo alla domanda se tutte le strutture sanitarie pugliesi siano pronte ad assicurare in completa sicurezza le prestazioni specialistiche sospese ad inizio marzo per poter dirottare ogni energia disponibile a fronteggiare la pandemia da poco dichiarata, Montanaro ha spiegato che il via libera è stato dato solo a quelle strutture in grado di rispettare tutte le condizioni poste , mentre le altre sono state sollecitate a farlo nel più breve tempo possibile ed ha citato in questo campo come la condivisione delle esperienze maturate giorno per giorno sia la migliore tra le scuole formative.
Successivamente il direttore del dipartimento salute Vito Montanaro, è entrato nel merito delle questioni poste.
USCA: Ha confermato le difficoltà di avvio del servizio per la rinuncia dei medici di continuità assistenziale chiamati su base volontaria ad entrare a far parte delle unità. Come soluzione ha prospettato l'integrazione con gli infermieri dei gruppi.
SPECIALISTICA AMBULATORIALE: Dopo lo stop alle visite specialistiche programmate e differibile (non quelle urgenti, mai fermate) e che ha coinvolto migliaia di ammalati cronici pugliesi privati dei necessari controlli, è stato rilevato la consistenza del mancato numero di prestazioni. Successivamente alla quantificazione ed alla suddivisione per disciplina, fermo restando sospesa ancora l'attività dei Cup, lo smaltimento avverrà principalmente nelle strutture pubbliche con il concorso di quelle esterne convenzionate accreditate utilizzando il budget disponibile da recuperare spalmandolo su un allargamento di ore e giorni di servizio. Nella ripresa dell'attività sarà necessario valutare il livello di adattamento delle strutture specialistiche alle circolari tecniche emanate in modo da individuare il volume delle prestazioni erogate in questa fase rispeto alla condizione di attività ordinaria per adattare il successivo modello organizzativo.
OSPEDALI: Il modello organizzativo ricalcherà quello emanato con direttive nazionali con la suddivisione tra ospedali Covid e no-Covid, in vista di un possibile rebound epidemiologico previsto per il prossimo autunno. In questo lasso di tempo avverrà la riorganizzazione della rete ospedaliera "non più figlio del DM70 ormai superato, per dare risposta – ha detto Montanaro – a tutti quei cittadini pugliesi che antecedentemente alla pandemia acquisivano prestazioni sanitarie in altre regioni, cosa oggi difficile da realizzare a partire dalla Lombardia, e che avranno esigenze di curarsi in Puglia."
TEST SIEROLOGICI – Oggi è prevista in giunta l'adozione di un provvedimento che fissa la tariffa del tampone e stabilisce i criteri attraverso i quali viene concessa l'autorizzazione di svolgere attività microbiologica ai laboratori privati accreditati e convenzionati. Con questo provvedimento entreranno a far parte della rete pubblica laboratoristica una ventina di centri con una capacità produttiva di 250/300 tamponi e che svolgeranno la cosiddetta "attività di sorveglianza" riservata ai dipendenti del settore privato che devono effettuare il tampone per essere riammessi nel ciclo produttivo.