Incendio Pineta
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Canosa: Incendio nella pineta di via Corsica

Il triste fenomeno durante la stagione estiva

Un incendio è scoppiato nella pineta di via Corsica a Canosa di Puglia intorno alle ore 16,25 odierne. In loco pattuglie della Polizia di Stato e Polizia locale per allerta fiamme e gestione traffico autoveicoli. In estate, il fenomeno degli incendi boschivi è spesso legato a condizioni meteorologiche favorevoli e a cause umane: le alte temperature, la siccità e il vento, creano un ambiente ideale per la propagazione degli incendi. Le cronache di queste giornate riportano che in Capitanata sono andati in fumo già 1955 ettari di vegetazione, con il rischio incendi che aumenta anche a causa dei rifiuti abbandonati, con la Puglia che è al secondo posto della classifica nazionale dei reati ambientali a causa dello sversamento nelle campagne di rifiuti di ogni genere. E' quanto denuncia la Coldiretti Puglia, sulla base dei dati Effis. in relazione al vasto incendio di ecoballe di rifiuti sversate illecitamente nella zona industriale a Manfredonia. In provincia di Foggia i campi sono in balia delle ecomafie, con lo sversamento di rifiuti di ogni genere nei campi anche provenienti da regioni limitrofe, poi bruciati, con un danno economico e ambientale incalcolabile. E' ecocidio nelle campagne, dove al danno si aggiunge la beffa - incalza Coldiretti Puglia - con le aree rurali utilizzate come discariche a cielo aperto, depauperando un territorio curato e produttivo, inquinando la terra e il sottosuolo, dove al contempo gli imprenditori agricoli sono chiamati a rimuovere i rifiuti sversati da altri a proprie spese, se non riescono a dimostrare di non averli prodotti. Si tratta di un fenomeno grave ed in escalation, dove a sversare rifiuti di ogni genere non sono più soltanto i gruppi criminali, ma anche residenti che scaricano nelle aree rurali ogni genere di rifiuto, da immondizia a plastica, da elettrodomestici fino a lamine di amianto, oltre a materiale edilizio abbandonato dalle ditte, senza il minimo rispetto della proprietà privata degli agricoltori e arrecando un danno ambientale e di immagine incalcolabile.

Tra i consigli elaborati da Coldiretti, la prima regola da seguire nel bosco è quella di evitare di accendere fuochi non solo nelle zone boscate, ma anche in quelle coltivate o nelle vicinanze di esse, mentre nelle aree attrezzate, dove è consentito, occorre controllare costantemente la fiamma e verificare prima di andare via non solo che il fuoco sia spento, ma anche che le braci siano completamente fredde. Soprattutto nelle campagne non gettare mai mozziconi o fiammiferi accesi dall'automobile e nel momento in cui si è scelto il posto dove fermarsi verificare che la marmitta della vettura non sia a contatto con erba secca che potrebbe incendiarsi. Inoltre non abbandonare mai rifiuti o immondizie nelle zone boscate o in loro prossimità e in particolare, evitare la dispersione nell'ambiente di contenitori sotto pressione (bombolette di gas, deodoranti, vernici, ecc.) che con le elevate temperature potrebbero esplodere o incendiarsi facilmente. Nel caso in cui venga avvistato un incendio – consiglia la Coldiretti – non prendere iniziative autonome, ma occorre mantenersi sempre a favore di vento evitando di farsi accerchiare dalle fiamme per informare tempestivamente le autorità responsabili. Dal momento che 6 roghi su 10 si stima siano causato volontariamente anche per opera di piromani o di criminali interessati alla distruzione dei boschi, occorre collaborare con la Forestale e con i corpi di Pubblica sicurezza per fermare comportamenti sospetti o dolosi favoriti dallo stato di abbandono dei boschi nazionali. Ci vorranno almeno 15 anni – conclude la Coldiretti – per ripristinare completamente le zone verdi distrutte dalle fiamme con danni oltre diecimila euro all'ettaro fra spese immediate per lo spegnimento e la bonifica e quelle a lungo termine sulla ricostituzione dei sistemi ambientali ed economici delle aree devastate.
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