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Agricoltura biologica: nuovi bandi per melograno, mandorlo e noce

Provvedimenti fortemente sostenuti alla Coldiretti per rispondere alle attese di produttori

Bene i nuovi bandi del PSR Puglia per sostenere e incentivare l'agricoltura biologica che aprono a melograno, mandorlo e noce. Ad affermarlo è Coldiretti Puglia che ringrazia l'assessore regionale all'Agricoltura Donato Pentassuglia per aver accolto le sollecitazioni di Coldiretti Puglia a far rientrare le colture frutticole nei nuovi bandi dello sviluppo rurale. Gli avvisi pubblici regionali di prossima uscita, con una dotazione di 38 milioni di euro, fanno il paio con la nuova legge nazionale sul bio, che prevede l'introduzione di un marchio per il biologico italiano per contrassegnare come 100% Made in Italy solo i prodotti biologici ottenuti da materia prima nazionale. Il provvedimento sostiene poi l'impiego di piattaforme digitali per garantire una piena informazione circa la provenienza, la qualità e la tracciabilità dei prodotti con una delega al Governo per rivedere la normativa sui controlli e garantire l'autonomia degli enti di certificazione, oltre alla definizione dei biodistretti. Un provvedimento fortemente sostenuto alla Coldiretti per rispondere alle attese di produttori e consumatori che in misura crescente si avvicinano al biologico, il quale finisce oggi nel carrello della spesa di quasi due italiani su tre (64%).

Con gli acquisiti di prodotti bio Made in Italy che nel 2021 hanno sfiorato il record di 7,5 miliardi di euro di valore, tra consumi interni ed export, è importante l'approvazione definitiva della legge sul biologico. E' quanto afferma la Coldiretti regionale, con la Puglia che è la seconda regione più bio d'Italia, con 270mila ettari coltivati e 9267 operatori, una incidenza del 21% delle superficie biologiche sul totale, dove sono aumentati i consumi familiari di alimenti biologici proprio sotto la spinta salutista innescata dall'emergenza Covid. Le pratiche bio interessano tutti i comparti agricoli olivo (29%), cereali (23%), vite (6%), ortaggi (6%), dove anche rispetto al segmento dell'acquacoltura biologica 3 impianti sono pugliesi.

Grazie alla ricerca il settore biologico può diventare un formidabile strumento di valorizzazione e un bacino di approvvigionamento – afferma Coldiretti Puglia - di prodotti di alta qualità e un valore aggiunto per gli enti pubblici sensibili alla corretta alimentazione di adulti e bambini. E' necessario al contempo che tutti i prodotti che entrano nei confini regionali, nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri a tutela della sicurezza dei consumatori, perché dietro gli alimenti, italiani e stranieri in vendita sugli scaffali ci deve essere la garanzia di un percorso di qualità che riguarda l'ambiente, la salute e il lavoro, con una giusta distribuzione del valore.

In Puglia è cresciuta di un ulteriore 1% la superficie biologica e dell'1,1 di produttori e preparatori, dopo un processo di stabilizzazione e normalizzazione rispetto alla diffusione del metodo biologico registrato negli ultimi anni, mentre continua l'aumento tendenziale dei consumi, delle ditte di trasformazione e dei servizi connessi alla filiera dell'agricoltura biologica come agriturismi, mense bio, ristoranti e operatori certificati. La grande richiesta dei consumatori di cibo biologico ha portato alla realizzazione nei Mercati di Campagna Amica di spazi destinati alle produzioni agroalimentari biologiche, oltre alle Botteghe Italiane completamente bio e numerosi agriturismo di Campagna Amica che hanno impostato la ristorazione proprio sulle produzioni aziendali bio.

La continua richiesta di prodotti freschi e di stagione stimola l'imprenditore biologico a ricercare ulteriori forme di contatto commerciale con il consumatore. I timori dei consumatori, innescati dal Covid e soprattutto dagli scandali alimentari, si sono tradotti in una seria preoccupazione per la sicurezza alimentare e in una domanda crescente di garanzie di qualità e maggiori informazioni sui metodi di produzione. E' necessario intensificare le attività di controllo e certificazione del prodotto biologico in entrata da paesi extracomunitari – conclude Coldiretti Puglia - anche con un maggiore coinvolgimento delle autorità doganali, al fine di garantire sia i consumatori finali rispetto alla qualità delle produzioni, sia una corretta concorrenza tra produttori intra ed extra Ue perché l'immissione di prodotti biologici sia subordinata non solo a verifiche documentali, ma anche a ispezioni fisiche e controlli analitici.
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