Il Pensare tra bellezza e verità
La bellezza ci salva
Il sogno del Museo Nazionale a Canosa può presto diventare una opportunità
lunedì 25 febbraio 2019
15.00
Un detto afferma: "L'occhio è lo specchio dell'anima!"'. Questa è una verità imprescindibile, dunque lo sguardo va educato. Se, in una città, l'architettura richiama la bellezza per le sue linee armoniche, la scultura, la forza ed il teatro la coscienza, senza ombra di dubbio ogni museo ne richiama la memoria. Il celebre Ugo Foscolo, nei Sepolcri, attraverso il segno delle lapidi canta la grandezza e la memoria degli uomini illustri. La sua preoccupazione era che, soprattutto i giovani, senza il richiamo alla grandiosità di uomini illustri, divenissero più poveri, perché deprivati di un punto di riferimento. Personalmente non amo le polemiche, perché ognuno, dal suo punto di vista e per il proprio vissuto o orientamento, ha sempre le sue ragioni, ma sento di condividere alcune riflessioni. Non è mai importante chi fa qualcosa, l'importante è che sia buona e si faccia. Ogni critica deve essere costruttiva e sostenere il buono e mai deprimere il bene. Dinanzi al bene comune e al bene della persona, tutti gli aspetti ideologici o unilaterali è bene che siano messi da parte. In concreto, avevo il sogno di vedere il tanto sospirato Museo Nazionale a Canosa; tale desiderio può presto diventare una opportunità. Il grande Martin Luther King diceva che "un sogno per diventare realtà deve essere condiviso". Sarò utopico, ma so per certo che il tanto sospirato Museo era un sogno di tanti. Perché non condividerlo insieme, mettendo da parte, per il bene del nostro Paese le divisioni, le strumentalizzazioni e ponendoci in maniera solidale? Insieme si è solidi, se si giudica o ci si isola tutto può crollare. La nostra Canosa ha tanto da dire a noi tutti, non sempre consapevoli della sua assoluta bellezza, ai nostri fanciulli e ragazzi per la sua stupenda storia. Senza memoria non c'è futuro, senza custodia e narrazione di ciò che si è, muore la speranza. La nostra archeologia è narrazione di incanti, luce armoniosa , musica per gli occhi, bellezza avvolgente ma soprattutto unica ed irripetibile. Tanti dicono, ahimè, amo Canosa ma non i canosini; io sono sicuro del contrario, infatti, proprio imparando ad amare Canosa, non si può non amare il suo popolo. Siamo un popolo fiero, una città di principi, imperatori e vescovi. Canosa ha scritto la storia e possiamo, attraverso il nuovo Museo, narrarla. La nostra storia, ma più ancora noi tutti lo meritiamo dopo tante prove, difficoltà e sofferenze. Canosa ti amo, fiero di esserti figlio!
Salvatore Sciannamea
Salvatore Sciannamea