
Scuola e Lavoro
Un’alimentazione corretta alle nuove generazioni
Cibi locali e a km 0 che valorizzano le realtà produttive locali e riducono i troppi passaggi intermedi.
Puglia - martedì 16 settembre 2025
10.09
Con la prima campanella che segna in Puglia l'inizio del nuovo anno scolastico, torna alla ribalta la delicata vicenda delle mense scolastiche, il cui costo annuale a pasto per la scuola dell'infanzia e della primaria è di euro 662 euro a bambino, con Barletta che è la città più economica con 660 euro annui e Andria la più costosa con 1.062 euro annui, numeri che esigono azioni per calmierare i prezzi ed al contempo tutelare la salute di bambini e ragazzi garantendo la qualità dei prodotti alimentari utilizzati e le corrette condizioni igieniche. E' quanto afferma la Coldiretti Puglia, in occasione dell'inizio della scuola in Puglia, sulla base dei dati dell'VIII Repost sulle mense di Cittadinanza Attiva. Il mancato rispetto delle regole a tavola è un crimine particolarmente odioso poiché ai danni provocati al sistema economico ed all'occupazione si aggiungono i pericoli per la salute in una fase delicata della crescita, con 1 genitore su 4 che boccia la qualità dei cibi somministrati. Per questo è stato firmato il protocollo d'intesa tra Coldiretti Puglia e ANCI della Puglia che imprime una svolta salutista, eliminando i cibi ultra-formulati e con glifosate dai menù, privilegiando negli appalti i cibi locali e a km 0 che valorizzano le realtà produttive locali e riducono i troppi passaggi intermedi. Il Protocollo d'intesa mira a qualificare le mense scolastiche e le mense collettive di competenza dei Comuni, garantendo che nei capitolati degli appalti sia prevista la presenza di prodotti agroalimentari e frutta e verdura rigorosamente stagionali e del territorio, oltreché di cibi 'glifosato free' e non siano utilizzati alimenti ultra-formulati.
"Da anni il Progetto di Educazione alla Campagna Amica sostiene scuole e famiglie nel garantire un'alimentazione corretta alle nuove generazioni, favorendo l'incontro tra bambini e prodotti agricoli del territorio. Un percorso che riparte anche nell'anno scolastico 2025/2026 e che in Puglia, negli ultimi dieci anni, ha coinvolto 200mila bambini e 480 scuole, dal 70% dei più piccoli della materna e primaria al 30% di studenti più grandi delle medie e superiori." Spiega Rita Tamborrino, leader di Donne Coldiretti Puglia, nel sottolineare che "il progetto, che unisce sviluppo sostenibile ed educazione alimentare, prevede lezioni di agridattica e sottolinea la necessità che nelle mense scolastiche vengano serviti pasti a Km0, esigenza ancora più evidente se si pensa che oltre un pugliese su quattro (28%) valuta negativamente la qualità dei 90 milioni di pasti consumati ogni anno da 585mila studenti della scuola dell'obbligo". L'obiettivo è 'culturale' e consiste nel tentare di cambiare abitudini di consumo sbagliate che si sono diffuse ovunque, formando consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti. Una netta maggioranza del 71% dei genitori ritiene che le mense dovrebbero offrire i cibi più sani per educare le nuove generazioni dal punto di vista alimentare mentre solo il 12 per cento ritiene che dovrebbero essere serviti i piatti che piacciono di più.
"Da anni il Progetto di Educazione alla Campagna Amica sostiene scuole e famiglie nel garantire un'alimentazione corretta alle nuove generazioni, favorendo l'incontro tra bambini e prodotti agricoli del territorio. Un percorso che riparte anche nell'anno scolastico 2025/2026 e che in Puglia, negli ultimi dieci anni, ha coinvolto 200mila bambini e 480 scuole, dal 70% dei più piccoli della materna e primaria al 30% di studenti più grandi delle medie e superiori." Spiega Rita Tamborrino, leader di Donne Coldiretti Puglia, nel sottolineare che "il progetto, che unisce sviluppo sostenibile ed educazione alimentare, prevede lezioni di agridattica e sottolinea la necessità che nelle mense scolastiche vengano serviti pasti a Km0, esigenza ancora più evidente se si pensa che oltre un pugliese su quattro (28%) valuta negativamente la qualità dei 90 milioni di pasti consumati ogni anno da 585mila studenti della scuola dell'obbligo". L'obiettivo è 'culturale' e consiste nel tentare di cambiare abitudini di consumo sbagliate che si sono diffuse ovunque, formando consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti. Una netta maggioranza del 71% dei genitori ritiene che le mense dovrebbero offrire i cibi più sani per educare le nuove generazioni dal punto di vista alimentare mentre solo il 12 per cento ritiene che dovrebbero essere serviti i piatti che piacciono di più.