
Territorio
Trattori più sicuri e operatori professionali in agricoltura
Il contoterzismo professionale un fattore decisivo di sicurezza.
Italia - giovedì 27 novembre 2025
19.45
I dati INAIL sugli incidenti in agricoltura parlano chiaro: tra il 2019 e il 2023 si sono registrati 740 infortuni mortali, una media di 145 ogni anno, con un'incidenza doppia rispetto agli altri settori. Questa realtà impone una risposta su due fronti: accelerare il rinnovo delle flotte e incoraggiare il ricorso a contoterzisti qualificati. Il principale fattore di rischio mortale in agricoltura resta il ribaltamento del trattore, spesso dovuto a pendenze elevate, sovraccarichi o errori di manovra. A questa dinamica si somma la diffusione di mezzi non a norma: si stimano circa 600.000 trattori ancora privi di ROPS (Roll-Over Protective Structure) e oltre un milione senza cinture di sicurezza. In un contesto in cui il parco macchine nazionale è mediamente obsoleto, la normativa sulla revisione dei mezzi agricoli è ferma dal 2015 e il mercato dell'usato continua a crescere (quasi 60.000 trattori di seconda mano venduti ogni anno), la professionalità del contoterzista agromeccanico diventa il primo e più efficace presidio di sicurezza. Non solo un servizio, ma un elemento strutturale della prevenzione in campo. Gran parte degli incidenti coinvolge infatti macchine datate, spesso con oltre 40 anni di servizio e prive dei dispositivi di protezione richiesti dagli standard moderni. Da qui l'importanza degli operatori professionali, che lavorano con mezzi aggiornati e adottano procedure rigorose.
La ricerca sta sviluppando soluzioni innovative. Come spiega Roberto Scozzoli, direttore tecnico UNCAI, «si stanno sperimentando strutture di protezione più evolute e sistemi di rilevazione ostacoli basati sull'intelligenza artificiale». Ma la tecnologia da sola non basta: serve qualcuno in grado di usarla correttamente. È proprio l'incrocio tra innovazione e competenza che rende il contoterzismo professionale un fattore decisivo di sicurezza. La dinamica economica del settore genera un circolo virtuoso: chi, come attività principale, offre servizi agromeccanici deve rimanere competitivo e quindi investe in macchine moderne, in manutenzione accurata e in formazione continua. Tutti elementi che riducono in modo significativo il rischio di infortuni. Lo conferma il coordinatore nazionale UNCAI, Fabrizio Canesi: «I contoterzisti sono spinti a investire in tecnologie di ultima generazione e in aggiornamento professionale costante. La professionalità non è un optional: è l'unica garanzia di operare con mezzi efficienti e operatori preparati, riducendo drasticamente i rischi per chi lavora». Canesi sottolinea inoltre l'impegno delle associazioni UNCAI nell'organizzare percorsi formativi e di aggiornamento, spesso in collaborazione con gli Istituti Agrari o costruttori di mezzi agricoli, per assicurare che le competenze siano sempre allineate con l'evoluzione tecnologica del settore. Questo percorso di professionalizzazione trova il suo completamento nella richiesta di un riconoscimento formale della categoria attraverso l'Albo nazionale degli Agromeccanici.
Il presidente UNCAI, Aproniano Tassinari, ribadisce il valore strategico di questo strumento: «L'Albo degli Agromeccanici deve diventare una realtà nazionale, replicando le esperienze regionali già consolidate». L'Albo non è solo un elemento identitario, ma una garanzia di qualità e sicurezza: consente di identificare gli operatori che rispettano standard tecnici e professionali, confermando la loro capacità di gestire mezzi complessi, operazioni integrate e flussi di dati dell'agricoltura di precisione. Tassinari conclude indicando la direzione da seguire: «La promozione della salute e sicurezza in agricoltura passa da informazione, formazione e assistenza alle aziende. Le iniziative di prevenzione dimostrano che investire nella competenza e nel riconoscimento professionale è la via maestra per proteggere la vita in campo aperto».
La ricerca sta sviluppando soluzioni innovative. Come spiega Roberto Scozzoli, direttore tecnico UNCAI, «si stanno sperimentando strutture di protezione più evolute e sistemi di rilevazione ostacoli basati sull'intelligenza artificiale». Ma la tecnologia da sola non basta: serve qualcuno in grado di usarla correttamente. È proprio l'incrocio tra innovazione e competenza che rende il contoterzismo professionale un fattore decisivo di sicurezza. La dinamica economica del settore genera un circolo virtuoso: chi, come attività principale, offre servizi agromeccanici deve rimanere competitivo e quindi investe in macchine moderne, in manutenzione accurata e in formazione continua. Tutti elementi che riducono in modo significativo il rischio di infortuni. Lo conferma il coordinatore nazionale UNCAI, Fabrizio Canesi: «I contoterzisti sono spinti a investire in tecnologie di ultima generazione e in aggiornamento professionale costante. La professionalità non è un optional: è l'unica garanzia di operare con mezzi efficienti e operatori preparati, riducendo drasticamente i rischi per chi lavora». Canesi sottolinea inoltre l'impegno delle associazioni UNCAI nell'organizzare percorsi formativi e di aggiornamento, spesso in collaborazione con gli Istituti Agrari o costruttori di mezzi agricoli, per assicurare che le competenze siano sempre allineate con l'evoluzione tecnologica del settore. Questo percorso di professionalizzazione trova il suo completamento nella richiesta di un riconoscimento formale della categoria attraverso l'Albo nazionale degli Agromeccanici.
Il presidente UNCAI, Aproniano Tassinari, ribadisce il valore strategico di questo strumento: «L'Albo degli Agromeccanici deve diventare una realtà nazionale, replicando le esperienze regionali già consolidate». L'Albo non è solo un elemento identitario, ma una garanzia di qualità e sicurezza: consente di identificare gli operatori che rispettano standard tecnici e professionali, confermando la loro capacità di gestire mezzi complessi, operazioni integrate e flussi di dati dell'agricoltura di precisione. Tassinari conclude indicando la direzione da seguire: «La promozione della salute e sicurezza in agricoltura passa da informazione, formazione e assistenza alle aziende. Le iniziative di prevenzione dimostrano che investire nella competenza e nel riconoscimento professionale è la via maestra per proteggere la vita in campo aperto».


Ricevi aggiornamenti e contenuti da Canosa 




.jpg)

