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Riapertura delle attività di ristorazione all'aperto

E' una misura attesa dopo le chiusure a singhiozzo

La possibilità di riaprire le attività di ristorazione a pranzo e a cena sfruttando gli spazi all'aperto salva i 900 agriturismi pugliesi che possono contare su ampie aree all'esterno per assicurare il necessario distanziamento a tavola. E' quanto afferma la Coldiretti Puglia, in relazione al cauto ottimismo manifestato dall'Assessore regionale alla Sanità sulle aperture in Puglia migliori, più libere e non ha escluso che siano anche più anticipate rispetto al resto del Paese. La bozza delle linee guida sulle riaperture, che le Regioni dovrebbero presentare al Governo alla Conferenza Stato-Regioni, è una misura attesa dopo che le chiusure a singhiozzo dall'inizio della pandemia hanno tagliato i redditi degli operatori agrituristici con perdite di fatturato stimate dalla Puglia Coldiretti in oltre 100 milioni di euro. "Gli agriturismi, spesso situati in zone isolate della campagna in strutture con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all'aperto dove le distanze si misurano in ettari, sono forse i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche", afferma Filippo De Miccolis, presidente di Terranostra Puglia, associazione agrituristica di Coldiretti.

L'emergenza Covid19 ha causato, in un breve lasso di tempo, gravissimi danni all'economia della regione – aggiungono Coldiretti Puglia e Terranostra Puglia – con le misure restrittive adottate per contrastare il diffondersi dell'epidemia che hanno determinato una forte contrazione delle attività multifunzionali delle imprese agricole le quali, nonostante tutto, non hanno interrotto le attività principali di coltivazione e di allevamento e continuano a garantire la produzione di cibo, pur in presenza di una forte concorrenza di prodotti esteri di bassa qualità sui banchi di vendita al consumo. La Puglia tra l'altro è fortemente dipendente dall'estero per il flusso turistico con ben 1,5 milioni di arrivi dall'estero di viaggiatori stranieri e 3,8 milioni di pernottamenti internazionali che la scorsa estate hanno dovuto rinunciare a venire in Puglia per effetto delle limitazioni e alle preoccupazioni per la diffusione del contagio. L'assenza di stranieri in vacanza in Puglia grava sull'ospitalità turistica nelle mete più gettonate che risentono notevolmente della loro mancanza anche perché i turisti dall'estero da paesi come gli Stati Uniti, la Gran Bretagna o la Cina hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa ma che adesso sono anche quelli che stanno procedendo velocemente nella campagna di vaccinazione.

In questo contesto è importante l'arrivo sul tavolo della Commissione della proposta legislativa di regolamento comunitario per un Digital green pass con l'obiettivo di consentire gradualmente agli europei di muoversi in sicurezza all'interno o all'esterno dell'Ue, per lavoro o turismo. Il certificato in formato digitale o cartaceo sarà interoperabile e legalmente vincolante per gli Stati membri e ammetterà tutti i vaccini disponibili sul mercato, consentirà dunque – sottolinea la Coldiretti - ai cittadini europei di tornare a viaggiare quest'estate fornendo la prova di essersi sottoposti alla vaccinazione, oppure di essere risultati negativi a un test o di essere guariti dal Covid-19 ed avere sviluppato gli anticorpi. Essendo una proposta di regolamento di Consiglio e Parlamento europeo, dovrà essere approvato – conclude la Coldiretti Puglia – secondo la normale procedura di co-decisione, presumibilmente accelerata per consentirne l'entrata in vigore in tempi rapidi.
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