
Economia
Puglia : In crescita la Dop Economy
Prodotti Dop e Igp, un patrimonio agroalimentare da tutelare
Puglia - venerdì 28 novembre 2025
11.31
Cresce la Dop Economy pugliese, raggiungendo 711 milioni di euro di valore, con un balzo del 12,2% del valore dell'economia legata ai prodotti Dop e Igp, un patrimonio agroalimentare da tutelare anche grazie alla legge Caselli sui reati agroalimentari, approvata al Senato, con l'auspicio che il provvedimento ora possa essere velocemente licenziato anche dalla Camera. A darne notizia è Coldiretti Puglia, sulla base del XXIII Rapporto Ismea-Qualivita sulle produzioni agroalimentari e vitivinicole italiane DOP, IGP e STG, in occasione dell'approvazione al Senato del ddl Agroalimentare (ddl n. 1519 sulle disposizioni sanzionatorie a tutela dei prodotti alimentari italiani), collegato alla manovra. Il disegno di legge sui reati agroalimentari approvato rappresenta un passo storico per la protezione delle eccellenze di una filiera agroalimentare allargata e che vede nella Dop Economy la sua punta d'eccellenza - come evidenzia la Coldiretti - nell'evidenziare il coraggio politico del ministro dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida nell'aver sostenuto e concretizzato un ddl atteso da dieci anni, che riprende le proposte della cosiddetta "Legge Caselli" da sempre sostenuta dalla più grande organizzazione agricola italiana grazie al lavoro dell'Osservatorio Agromafie.
Il ddl Agroalimentare, approvato dal Senato in prima lettura, ora passa all'esame della Camera, è un provvedimento che risale nella forma originaria al 2015, quando venne istituita la commissione Caselli. Gian Carlo Caselli è Presidente Comitato scientifico Fondazione Osservatorio Agromafie, promosso dalla Coldiretti, ed è il magistrato a cui si deve l'architettura originaria della legge grazie ad una Commissione istituita per aggiornare il sistema normativo dei controlli. Il testo è stato integrato grazie alle audizioni a livello di Ministero e Parlamento ma anche con le forze dell'ordine. L'aggiornamento del codice penale con un capo dedicato ai delitti contro il patrimonio agroalimentare rappresenta un progresso fondamentale per contrastare efficacemente le frodi nella filiera alimentare – rileva Coldiretti. Questa riforma mira a tutelare in particolare le denominazioni di origine Dop e Igp, considerato che con l'introduzione del reato di agropirateria si riconosce finalmente la pericolosità criminale delle attività fraudolente organizzate e reiterate. Soddisfazione anche per la nuova disciplina che rafforza le sanzioni amministrative per chi viola le norme su etichettatura, origine, ingredienti e denominazioni. Una battaglia che vede da sempre Coldiretti schierata in prima fila per il riconoscimento dell'origine su tutti i prodotti europei e a contrasto di un italian sounding oggi consentito dal codice doganale che permette attraverso l'ultima trasformazione di far diventare un prodotto straniero magicamente made in Italy.
Il ddl Agroalimentare, approvato dal Senato in prima lettura, ora passa all'esame della Camera, è un provvedimento che risale nella forma originaria al 2015, quando venne istituita la commissione Caselli. Gian Carlo Caselli è Presidente Comitato scientifico Fondazione Osservatorio Agromafie, promosso dalla Coldiretti, ed è il magistrato a cui si deve l'architettura originaria della legge grazie ad una Commissione istituita per aggiornare il sistema normativo dei controlli. Il testo è stato integrato grazie alle audizioni a livello di Ministero e Parlamento ma anche con le forze dell'ordine. L'aggiornamento del codice penale con un capo dedicato ai delitti contro il patrimonio agroalimentare rappresenta un progresso fondamentale per contrastare efficacemente le frodi nella filiera alimentare – rileva Coldiretti. Questa riforma mira a tutelare in particolare le denominazioni di origine Dop e Igp, considerato che con l'introduzione del reato di agropirateria si riconosce finalmente la pericolosità criminale delle attività fraudolente organizzate e reiterate. Soddisfazione anche per la nuova disciplina che rafforza le sanzioni amministrative per chi viola le norme su etichettatura, origine, ingredienti e denominazioni. Una battaglia che vede da sempre Coldiretti schierata in prima fila per il riconoscimento dell'origine su tutti i prodotti europei e a contrasto di un italian sounding oggi consentito dal codice doganale che permette attraverso l'ultima trasformazione di far diventare un prodotto straniero magicamente made in Italy.
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