
Palazzo di città
Nessun altro debba piangere la perdita dei propri cari
L'intervento del sindaco La Salvia in seguito ai gravi incidenti
Canosa - giovedì 20 agosto 2015
18.49
Il sindaco di Canosa, Ernesto La Salvia, interviene in seguito ai gravi incidenti stradali avvenuti di recente sulla Strada provinciale 2 e sulla Strada statale 93, che hanno causato la morte di un giovane ragazzo di Canosa e di una coppia di Lavello. "In pochi giorni, il mese di agosto ha visto sulle strade percorse da canosini tre incidenti gravi con tre deceduti e due persone ancora in pericolo di vita. Soltanto un anno fa piangevamo la scomparsa di altri due giovani coinvolti in un incidente gravissimo. Quando il dolore per quello che succede è molto forte diventa necessario obbligarsi al silenzio e tentare di capire al di là dell'impeto e della rabbia. Apprendiamo dalla stampa che ad uccidere non è stata solo la malasorte, ma anche la burocrazia. Tre sono le grandi variabili sulla strada: il tipo di strada stessa, il mezzo meccanico ed il fattore umano. Non ci interessa sapere qual è stata la dinamica di ogni incidente: ci interessa che è costato un prezzo altissimo in vite umane. Onorare le persone scomparse, soprattutto se giovani, non può significare soltanto chiedere strade larghe che garantiscano percorrenze veloci. O auto munite di ogni possibile accorgimento di sicurezza passiva che tranquillizzino le coscienze di chi pensa che i limiti di velocità non servano a niente. Interventi sulle strade vengono richiesti da tempo e da più parti. E qualche politico riesce persino a fare stucchevole mostra di sé, annunciando la realizzazione di opere che poi non si fanno sempre per colpa di qualcun altro. Dobbiamo spingere perché anche il fattore umano sia oggetto del nostro interesse. Personalmente ho rinnovato la patente tre volte nella mia vita e nessuno mi ha chiesto se ricordassi i cartelli stradali o a chi dare precedenza in un incrocio; abbiamo chiesto repressione e controllo, ma poco o nulla abbiamo fatto per insegnare (non solo raccomandare) la prudenza ed il rispetto della propria e dell'altrui vita. Ed allora, che fare? Continueremo a chiedere di migliorare le strade perché gli asfalti non siano killer e la segnaletica sia un aiuto effettivo. Continueremo a chiedere controlli che sanzionino coloro che ritengono di essere immortali. Pretenderemo, da chi ha responsabilità politiche, che se le assuma davvero, senza fare ogni volta lo scaricabarile. Ma dovremo continuare ad agire anche sul versante educativo e culturale: non possiamo permettere che il dolore di questi giorni sia vano; dobbiamo trarre da esso insegnamento e speranza per i genitori e i figli che restano. Organizzeremo corsi di educazione stradale, torneremo a coinvolgere le scuole, intensificheremo le campagne di formazione in corso, in accordo con l'associazione "Gli amici di Michele e Giuseppe".Ci auguriamo che nessun altro debba piangere la perdita dei propri cari, che nessuna macchina fermi la sua corsa contro una rete, volando ad oltre un metro da terra. Ognuno deve fare la propria parte, con grande serietà, e senza nascondersi".
Ufficio Stampa Comune di Canosa :Francesca Lombardi
Ufficio Stampa Comune di Canosa :Francesca Lombardi