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Vita di città

La Salvia chiude la scuola "S.G.Bosco"

I bambini restano a casa

Ma è normale che si chiuda una scuola lasciando per più di una settimana bambini e ragazzi a casa, senza offrire l'obbligatorio servizio scolastico? Oramai, a Canosa succede questo ed altro. Così, dall'oggi al domani, sabato mattina della scorsa settimana, genitori e ragazzi della scuola primaria e dell'infanzia di viale 1°Maggio sono dovuti tornare indietro con i classici disagi per le famiglie: un problema per tutti, difficoltà enormi per i genitori lavoratori. Una domanda nasce spontanea: sarebbe andata così altrove o in altri tempi? E' accettabile questo modo di amministrare? La situazione dell'edificio scolastico "S.G.Bosco", non si è concretizzata all'improvviso. Le famiglie avrebbero dovuto essere messe nelle condizioni di sapere per tempo e decidere come gestire i propri figli, evitando che qualcuno potesse giocare sulle scelte altrui.

Da quanto viene certificato nell'ordinanza sindacale che ha disposto la chiusura del plesso dell'Istituto comprensivo "Foscolo – De Muro Lomanto", il 4 settembre scorso, data del primo sopralluogo tecnico, già si sapeva del cedimento della pavimentazione del marciapiedi, delle fessurazioni delle pareti interne e lungo il prospetto. Si è arrivati al 30 ottobre perché fosse fatta l'ordinanza di chiusura immediata della scuola. Benissimo. Occorre essere tempestivi quando bisogna tutelare la sicurezza e l'incolumità delle persone, dei bambini manco a dirlo. Proprio per questo, però, per come è stato gestito il problema, prima e dopo gli accertamenti tecnici, ci lascia molti dubbi. Una amministrazione non può affrontare in questo modo tali problematiche. In ogni caso, lasciare a casa e senza scuola i ragazzi per oltre una settimana, con l'aggravante del rischio di dover affrontare un anno scolastico in un plesso diverso da quello scelto dai genitori, è più che biasimevole.

Ma c'è di più. Sono scelte che il sindaco La Salvia ha già fatto quando trattò nella stessa maniera il trasferimento della scuola dell'infanzia di via G. Bovio, ad anno scolastico appena iniziato, con giustificazioni d'urgenza e sappiamo bene quanto tempo inutile è trascorso, altro che urgenza, ancora oggi uffici destinati ad utilizzare quegli ambienti attendono tuttora la collocazione definitiva. La sensazione è quella di essere bistrattati da chi amministra, di trattare piccoli studenti e famiglie come semplici pedine.

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