IUS SOLI
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Palazzo di città

Ius Soli: conferita la cittadinanza onoraria a stranieri

Sono 60 studenti che risiedono a Canosa

Sessanta giovani studenti, nati in Italia dal 2002 al 2009 da genitori immigrati, hanno ricevuto questa mattina in aula consiliare l'attestato di "Cittadinanza civica Ius Soli", con lo stemma del Comune di Canosa. Un riconoscimento simbolico, dato che lo "Ius Soli" non è ancora legge, che l'Amministrazione comunale ha voluto consegnare ai figli di genitori che non possiedono ancora la cittadinanza italiana. Ai ragazzi è stata consegnata anche una copia della Costituzione italiana, una coccarda "Tricolore" e una pergamena personalizzata. Alla cerimonia hanno preso parte il sindaco Ernesto La Salvia, l'assessora alle Politiche dell'Immigrazione, Maddalena Malcangio, il docente di Diritto internazionale della Facoltà di scienze Politiche dell'Università degli Studi di Bari, Ugo Villani e alcuni esponenti delle forze dell'Ordine di Canosa: il Comandante della stazione dei Carabinieri, Maresciallo Savino Silecchia, il Commissario capo del Corpo Forestale dello Stato di Bari, Valeria Flore, il capitano di Polizia Municipale, Cosimo Sciannamea. Sono intervenuti alla cerimonia gli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado di Canosa grazie alla collaborazione delle dirigenti scolastiche Nadia Landolfi (dell'istituto comprensivo Foscolo- De Muro Lomanto), Grazia Di Nunno (dell'istituto comprensivo Bovio-Mazzini), Amalia Balducci (dell'istituto comprensivo Carella- Losito Marconi).

"La nostra è una battaglia di civiltà – ha dichiarato il primo cittadino -. Ci sono nazioni che sono il faro dell'Occidente, nei quali chi nasce in un territorio ne acquisisce automaticamente la cittadinanza. In Italia ci siamo abituati a pensarci come "abitanti di un'isola", che vedono arrivare su questa terra tanta gente che di qui riparte per altre destinazioni. In fondo greci e nord africani hanno fatto grande la nostra storia arricchendoci con la loro cultura e la loro arte. Oggi, cresciuti culturalmente come "figli di emigranti", riconosciamo il valore dell'integrazione perché quando siamo stati noi gli "integrati" abbiamo reso più ricca la terra nella quale siamo stati accolti, e questa ci ha resi migliori e consapevoli. Adesso tocca a noi. Benvenuti in Italia!".

"Questa cerimonia simbolica – ha detto Maddalena Malcangio -. vuole essere un segnale forte alla cittadinanza e ai vertici governativi di quanto Canosa sia a favore della riforma, ancora in fase di approvazione definitiva. Sempre più spesso la seconda generazione, ovvero i figli di immigrati nati in Italia, funge da ponte tra le due realtà di appartenenza. Si tratta di giovani protagonisti del tessuto connettivo sociale italiano, che magari hanno cognomi dalla pronuncia ostica, la pelle scura e gli occhi a mandorla, ma si sentono e sono italiani al 100% perché nascono qui, studiano nelle nostre scuole, studiando la Divina commedia, tifano la nazione di calcio italiana e mangiano all'italiana con pizza e spaghetti. Nel Comune di Canosa di Puglia – ha proseguito l'assessore Malcangio -, secondo i dati Istat comunali del 2015, vi sono 215 minori figli di genitori stranieri o comunitari. Durante la preparazione degli attestati da consegnare ai bambini è saltato subito all'occhio come molti di loro abbiano nomi italiani, una scelta da parte delle loro famiglie che non solo omaggia il nostro Paese, sinonimo dell'amore che nutrono verso l'Italia. Un fattore che è anche indice di integrazione raggiunta e concretizzata per taluni e ancora desiderata o incompleta per altri, che hanno scelto di vivere in Italia e che oggi rappresentano una componente fondamentale della società italiana, contribuendo in maniera determinante allo sviluppo economico, sociale e civile della nostra nazione. E' stato un giorno di festa in cui abbiamo ricordato la costituzione italiana con la lettura di alcuni suoi articoli straordinari, che parlano di tutela e rispetto verso il prossimo, ci siamo emozionati a cantare con i bambini, nostre future generazioni, l'inno d'Italia e l'inno alla gioia; ci siamo sorpresi nel riscoprire i veri e reali principi in cui deve credere il cittadino italiano: l'umanità. Siamo tutte creature di Dio con uno stesso cuore- ha affermato -: non feriamoci a vicenda per ignoranza o stupidità".

Ufficio Stampa Francesca Lombardi
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