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Dal 15 ottobre l’obbligo del Green pass nei campi

Muraglia: "Importante intervenire per facilitare l’accesso al lavoro di quanti sono in regola"

Dal 15 ottobre scatta anche nei campi l'obbligo del Green pass, il certificato verde che ogni lavoratore deve esibire, a prescindere dal fatto che l'attività sia al chiuso o all'aperto, un adempimento che arriva con la vendemmia ancora in corso e la raccolta delle olive appena iniziata, ma anche con circa il 25% della forza lavoro, tra italiani e stranieri, senza vaccinazione. E' quanto ricorda Coldiretti Puglia, in occasione dell'entrata in vigore del Decreto che stabilisce il controllo del green pass su tutti i lavoratori dipendenti dell'azienda quale che sia il rapporto di lavoro inclusi i collaboratori (coordinati e continuativi/occasionali), i tirocinanti, i distaccati, i somministrati, i volontari, i soci lavoratori, il Legale rappresentante/Amministratore, i coadiuvanti familiari ed i lavoratori della ditta appaltatrice.

"Per non lasciare marcire le produzioni sugli alberi è importante intervenire per facilitare l'accesso al lavoro di quanti sono in regola, considerato che l'attività agricola è legata ai cicli stagionali delle coltivazioni e non può essere fermata. In primo luogo la semplificazione e la velocizzazione delle operazioni di controllo aiuta le aziende agricole che essendo all'aperto non possono contare sui tornelli per la verifica all'ingresso dei lavoratori e in questo contesto è importante rendere disponibili alle aziende celermente i dati di chi è in regola con il green pass", afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia. Per garantire l'adeguata copertura degli organici necessari a salvare i raccolti è urgente però introdurre strumenti flessibili, concordati con i sindacati, che consentano a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani di poter collaborare temporaneamente alle attività nei campi ma - continua Coldiretti Puglia – c'è la necessità anche di prorogare i permessi di soggiorno ai lavoratori stagionali extracomunitari già presenti in Italia e di pubblicare il decreto flussi 2021. Sono esentati dal possesso del green pass i soggetti esentati per motivi di salute dalla vaccinazione ma devono esibire un'idonea certificazione medica (cartacea fino al 30 novembre 2021) - aggiunge Coldiretti Puglia - resa da medici vaccinatori dei Servizi vaccinali delle Aziende ed Enti dei Servizi sanitari regionali o dai Medici di medicina generale o Pediatri di libera scelta dell'assistito che operano nell'ambito della campagna di vaccinazione anti-SARS-CoV-2 nazionale.

Le difficoltà della filiera che parte dalle campagne dove l'obbligo del green pass – riferisce la Coldiretti Puglia - scatta in Puglia per circa 50mila lavoratori impegnati nelle campagne di raccolta sono aggravate dallo stop di camion e tir, con l'85% dei trasporti commerciali che in Italia avviene su strada, mette a rischio la spesa dei consumatori soprattutto per i prodotti più deperibili come il latte, la frutta e la verdura che non riescono a raggiungere gli scaffali dei mercati. E' l'allarme lanciato dalla Coldiretti in riferimento alla protesta degli autotrasportatori per l'entrata in vigore dell'obbligo del green pass. L 'agroalimentare è il settore più sensibile perché ai ritardi e alla perdita di opportunità commerciali si aggiungono la distruzione e il deprezzamento che subiscono i prodotti deperibili come latte, carne, frutta e verdura per i quali va dunque garantita la consegne. Le difficoltà dei trasporti – conclude Coldiretti Puglia - minacciano le forniture di 100mila aziende agricole, stalle e più di 5mila imprese di lavorazione alimentare operanti in Puglia.
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