
Eventi e cultura
Canosa: Il Cinema Strippoli riapre per la residenza artistica "In-Ruins"
Proiettato il cortometraggio “L'azzeruolo” di Benedetta Fioravanti
Canosa - martedì 14 ottobre 2025
20.37
Chiusura in grande stile per la presentazione ufficiale del programma intitolato "Rasoterra", svoltasi l' 11 ottobre scorso, nella seconda giornata calendarizzata nell'ambito della residenza artistica "In-ruins 2025", ambientata nei siti archeologici di Canosa di Puglia. Una proiezione di un corto, una mostra di tanti piccoli "tepalcates" e un convivio di prodotti tipici e cultura gastronomica canosina da "rasoterra" dove la residenza artistica "In-ruins 2025" ha narrato della "soglia in cui il tempo si schiaccia e l'eternità si contrae in un istante: l'attimo in cui si discende e si risale, in un continuo addivenire di colline, persone e rovine." In questa urbanità dissonante, incastrata tra cave e cantieri, hanno operato per un mese gli artisti in residenza attraverso una nuova interpretazione della storia, dell'archeologia e dell'identità cittadina, intesa non solo come scenario naturale, ma come luoghi di memoria, trasformazione e incontro fra generazioni, stili e discipline.
Per una sera ha riaperto le porte il Cinema Strippoli, in ristrutturazione, dove è stato proposto il cortometraggio dal titolo "L'azzeruolo" a firma di Benedetta Fioravanti, giovane artista delle Marche che dall'osservazione del quotidiano, esperito in forma diretta e mediato attraverso il consumo di immagini digitali ha portato a termine 2 opere rappresentative di Canosa di Puglia. "L'azzeruolo", piccolo frutto della famiglia delle Rosacee, molto buono e gustoso, dal passato illustre, citato da Giovanni Pascoli nei Poemi Italici, è ancora coltivato nel parco archeologico di San Leucio. Le melette gialle, in dialetto canosino " le nazzaròle" hanno ispirato l'artista di "In-ruins 2025" intitolando il cortometraggio "L'azzeruolo", inserendo un piccolo frutto anche in una scultura in tufo realizzata dal mastro canosino Saverio Leone. Le opere sono state presentate nel corso dell'incontro alla presenza delle autorità, tra le quali: l'assessore alla cultura e archeologia, Cristina Saccinto; la consigliera comunale Antonia Sinesi; il vice presidente della Fondazione Archeologica Canosina, Nicola Luisi; uno dei titolari del cinema Antonio Di Pinto, insieme ai curatori di "In-ruins 2025", Nicola Guastamacchia e Nicola Nitido, che hanno ricevuto il meritato plauso degli intervenuti e del pubblico, accorso da più parti della Puglia e della vicina Basilicata.
Al termine l'attenzione si è spostata negli Ipogei Lagrasta per l'esposizione "Espejos humeantes en floraciòn/flotaciòn" dell'artista messicano Balam Bartolomè che ha percepito la residenza composta da tanti piccoli "tepalcates", lavorando materiali rinvenuti a Canosa di Puglia che sono legati alla cultura ancestrale del territorio, come tronchi di ulivo e piume di volatili che "per me sono un ricordo dell'onnipresente, ciò che ci circonda ma non è visibile". Balam Bartolomè ha realizzato sculture animistiche mescolando i materiali peculiari con specchi di ossidiana(simbolo del dio Tezcatlipoca) che fanno "intravedere" il futuro e il destino dell'umanità. "Rasoterra" passerà agli annali della Città di "Principi, Imperatori e Vescovi" e da ora in poi anche degli Artisti di "In-ruins 2025", per la prima volta in Puglia a Canosa dove hanno concluso il loro progetto itinerante di residenze artistiche dedicato a esplorare l'incontro tra arte contemporanea e archeologia con opere di notevole valore e interesse storico-culturale, in un ensemble di emozioni e suggestioni che resteranno indelebili nel tempo.
Riproduzione@riservata
Per una sera ha riaperto le porte il Cinema Strippoli, in ristrutturazione, dove è stato proposto il cortometraggio dal titolo "L'azzeruolo" a firma di Benedetta Fioravanti, giovane artista delle Marche che dall'osservazione del quotidiano, esperito in forma diretta e mediato attraverso il consumo di immagini digitali ha portato a termine 2 opere rappresentative di Canosa di Puglia. "L'azzeruolo", piccolo frutto della famiglia delle Rosacee, molto buono e gustoso, dal passato illustre, citato da Giovanni Pascoli nei Poemi Italici, è ancora coltivato nel parco archeologico di San Leucio. Le melette gialle, in dialetto canosino " le nazzaròle" hanno ispirato l'artista di "In-ruins 2025" intitolando il cortometraggio "L'azzeruolo", inserendo un piccolo frutto anche in una scultura in tufo realizzata dal mastro canosino Saverio Leone. Le opere sono state presentate nel corso dell'incontro alla presenza delle autorità, tra le quali: l'assessore alla cultura e archeologia, Cristina Saccinto; la consigliera comunale Antonia Sinesi; il vice presidente della Fondazione Archeologica Canosina, Nicola Luisi; uno dei titolari del cinema Antonio Di Pinto, insieme ai curatori di "In-ruins 2025", Nicola Guastamacchia e Nicola Nitido, che hanno ricevuto il meritato plauso degli intervenuti e del pubblico, accorso da più parti della Puglia e della vicina Basilicata.
Al termine l'attenzione si è spostata negli Ipogei Lagrasta per l'esposizione "Espejos humeantes en floraciòn/flotaciòn" dell'artista messicano Balam Bartolomè che ha percepito la residenza composta da tanti piccoli "tepalcates", lavorando materiali rinvenuti a Canosa di Puglia che sono legati alla cultura ancestrale del territorio, come tronchi di ulivo e piume di volatili che "per me sono un ricordo dell'onnipresente, ciò che ci circonda ma non è visibile". Balam Bartolomè ha realizzato sculture animistiche mescolando i materiali peculiari con specchi di ossidiana(simbolo del dio Tezcatlipoca) che fanno "intravedere" il futuro e il destino dell'umanità. "Rasoterra" passerà agli annali della Città di "Principi, Imperatori e Vescovi" e da ora in poi anche degli Artisti di "In-ruins 2025", per la prima volta in Puglia a Canosa dove hanno concluso il loro progetto itinerante di residenze artistiche dedicato a esplorare l'incontro tra arte contemporanea e archeologia con opere di notevole valore e interesse storico-culturale, in un ensemble di emozioni e suggestioni che resteranno indelebili nel tempo.
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