Nunzio Valentino
Nunzio Valentino
Le Pillole

Un Paese, Due Scuole, la 'Porta stretta' della Autonomia Regionale  Differenziata

Due differenti gradi di opportunità di insegnamento, con infrastrutture sbilanciate, con conseguenti diversificati risultati

La nostra Italia ha, dati alla mano, oggi due Scuole, una per il Nord ed una per il Sud del Paese, con due differenti gradi di opportunità di insegnamento, con infrastrutture sbilanciate, con conseguenti diversificati risultati. Il DPCM sulla Autonomia Regionale Differenziata, coinvolgendo la Scuola renderebbe, come argomenterò, ancora più marcata la differenza di offerta formativa tra il Nord ed il Sud, considerando anche, e non è argomento trascurabile, la differenza tra l'età media del corpo insegnante, con un Sud più vecchio e giovani insegnanti del Sud esportati al Centro-Nord. Altra considerazione preliminare il carattere di Anticostituzionalità delle modifiche proposte.

L' istruzione e la formazione sono regolate dagli articoli 33 e 34 della Costituzione Repubblicana che cosi recitano :
Articolo 33 " L'Arte e la Scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento . La Repubblica detta le norme generali sulla Istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi .Enti e Privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione , senza oneri per lo Stato ......"
Articolo 34 " La Scuola è aperta a tutti . L'Istruzione inferiore ,impartita per almeno otto anni , è obbligatoria e gratuita . I capaci ed i meritevoli , anche se privi di mezzi , hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi .La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio ,assegni alle famiglie ed altre provvidenze ,che devono essere attribuite per concorso"

I Padri Costituenti, in maniera unanime (Calamandrei prefigurò la Scuola come Organo Costituzionale), hanno voluto fondare la Scuola della nuova Repubblica sui principi di Libertà, Uguaglianza, Sussidarietà, Gratuità. Non doveva essere lasciato indietro nessuno ed i capaci, i meritevoli in condizioni familiari disagiate economicamente andavano ,con aiuti economici statali, accompagnati nello studio. Sono stato fruitore diretto di questo aiuto cominciato con dieci mila lire di premio al termine dei miei studi medi inferiori (grande festa cittadina al Cinema Strippoli anno 1966) e conclusosi dopo cinque anni di permanenza alla Casa dello Studente di via De Lollis a Roma con la laurea cum laude in ingegneria chimica nel marzo 1975 .

Il tempo, una Politica squilibrata , l'espatrio di tante menti per necessità ,bisogno reale , io tra loro , hanno creato tra scuola del Nord e del Sud un dislivello pratico nella applicazione di così sani principi .
La Scuola del Sud oggi è messa male, come argomenta una ricerca SVIMEZ, Associazione per lo Sviluppo Industriale del Mezzogiorno, promossa insieme ad "Altra Napoli Onlus ".
I ragazzi del Sud sono sfortunati dalla nascita per mancanza di asili ,per infrastrutture insufficienti , per una quasi totale assenza di mense e palestre , per un tempo pieno solo accennato .
Tutto questo perchè negli ultimi dieci anni gli investimenti per la scuola del Sud sono crollati del 30%, perchè le opere del PNRR, Piano Nazionale di Resilienza e Resistenza, per le infrastrutture stenta a decollare ,anche per mancanza di menti progettuali .
Un serio esame prospettico non è foriero di buone notizie : la denatalità scolastica del Sud è importante, tanti ragazzi lasciano la scuola dopo il periodo dell' obbligo ,peraltro non sempre rispettato ,e poi si perdono nel vuoto del non studio e del mancato lavoro .
Tanti ragazzi ,completati gli studi medi superiori nel Sud ,preferiscono continuare nelle Università del Centro-Nord , che assicurano , a differenza delle Università del Sud , anche quelle gloriose per storia, un posto di lavoro sicuro, quasi immediato a laurea conseguita .
Ed ancora i ragazzi che decidono di frequentare le Università del Sud ,conseguita la laurea ,nella misura del 30%, espatriano perchè al Sud non si trovano sbocchi immediati nè nella industria privata nè nella Pubblica Amministrazione .
Oggi che con il PNRR possono arrivare reali finanziamenti, mancano spesso ,come detto sopra , le menti realizzative ed intanto i vecchi eroici insegnanti del Sud ,sottopagati come quelli del Nord più giovani ,rispetto ai valori medi degli stipendi dei Paesi della Unione Europea, continuano a dare Cultura e piangono di gioia sentendo i risultati positivi dei propri allievi .
Non è cambiato niente rispetto alle lacrime di gioia mie e del mio maestro che volle venire a complimentarsi con me a Martina Franca dove giovanissimo nel 1977 ero già un capetto .
Oggi ,aspettando il DPCM del Ministro Calderoli , il 90% della spesa scolastica regionale è a carico del bilancio statale . La riforma Calderoli parte dalla spesa e dopo un giro che scopriremo di difficile definizione ed attuazione dei " livelli minimi " ,punta a responsabilizzare le regioni sulla individuazione di fondi complentari a quelli standard nazionali medi . Questi vanno ,da ciascuna regione, ricercati attraverso nuovi tributi propri o riserve su aliquote specifiche del gettito fiscale regionale .
Bravo il leghista Calderoli , traduco in fatti il Suo pensiero : le regioni povere saranno sempre più povere ed i ragazzi sempre più sfortunati ,ignoranti , senza mezzi culturali ,costretti a migrare nelle regioni ricche . Le regioni del Sud ,come già avvenuto per la sanità ,sarebbero costrette a ridurre la spesa , a chiudere gli istituti a bilancio economico negativo .
Aggiungo che l'aspetto più deprimente di questa brutta storia è la dimenticanza di un Consiglio dei Ministri , plaudente nel licenziare il DPCM a fattura leghista ,per gli aspetti connessi alla Scuola di una importante Sentenza della Corte Costituzionale ,la numero 200 del 2009 .
La Corte ha ribadito ,richiamando gli articoli 33 e 34 ,senza dimenticare gli articoli 116 comma 3 e 117 commi 2 e 3 , per la Scuola , struttura portante del Sistema di Istruzione Nazionale , la competenza prioritaria statale . La Repubblica deve assicurare leggi e regole che assicurino, per tutto il territorio nazionale, stessi principi ed uno stesso trattamento per allievi ,corpo insegnante , personale amministrativo ,tecnico ,ausiliario .
Traducendo per orecchie di Ministri sordi : per la Scuola non può immaginarsi una devoluzione completa dei poteri , non si può pensare a venti Regioni a Statuto Speciale o peggio a Regioni ordinarie con poteri specifici superiori di livello a quelli delle cinque regioni a Statuto Speciale .
La confusione, creata dal TITOLO V di triste memoria , è scongiurabile ma le energie da sprecare vedrete saranno tante .
Va spiegato al Presidente della Regione Veneto il leghista dottor Zaia che non è concepibile un dumping salariale , conseguenza della voluta piena regionalizzazione del rapporto di lavoro per gli operatori della scuola .
Le conclusioni hanno stessa valenza del mio precedente articolo sul tema generale Autonomia Regionale Differenziata .
Qual'è il pensiero dei Ministri del Sud , del nostro corregionale Fitto in testa ?
Perchè non pensiamo a rinfoltire di risorse di livello la Pubblica Amministrazione delle regioni del Sud per dare slancio progettuale e realizzativo ai fondi del PNRR che qualcuno nelle segrete stanze sta in parte pensando di dirottare altrove ?
Noi gente del Sud siamo orgogliosi delle nostre radici ; Governo ,maggioranza Parlamentare, eletta anche dalla nostra gente , partiti di opposizione , dateci un sogno e le menti di casa nostra torneranno a casa e le fresche menti non espatrieranno più.
Nunzio Valentino
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