Banfi Lino
Banfi Lino
Il Pensare tra bellezza e verità

La Bellezza archeologica e la Bontà delle orecchiette: grazie Lino!

La bellezza non va mai separata dalla bontà

La Bibbia insegna che la bellezza non va mai separata dalla bontà. Canosa di Puglia(BT), oltre ad avere bellezze archeologiche, ha tanta bontà, soprattutto culinaria e particolarmente nell'orecchietta. In qualunque posto di Italia, quando dico che sono di Canosa di Puglia, la reazione che ricevo, con una certa meraviglia, è sempre la stessa: "il paese di Lino Banfi?". Inutile dire che fa piacere, ma non nascondo un certo disagio, conoscendo la bellezza archeologica del mio paese, poiché non è oggetto di attenzione per i suoi splendidi monumenti. Ho sempre pensato che se, un giorno, avessi parlato con "nonno Libero" gli avrei chiesto di raccontare della nostra Canusium, Città di Principi, Imperatori e Vescovi. Con grande gioia ho scoperto che è stato nominato membro dell'UNESCO a rappresentare l'Italia e che, rilasciando un'intervista sul Corriere della Sera, così si espresso: "Ho intenzione di proporre il mio paese come patrimonio del mondo. Canosa di Puglia lo chiede da anni perché ha bellezze incredibili". Mi colpisce il fatto che, ieri, è stato ospite alla presentazione del reddito di cittadinanza, segno di attenzione agli ultimi. Il nostro Lino è da esempio; dalla miseria è diventato famoso, facendo la gavetta, attraverso tanti sacrifici. Peccato che nessuno ne ha parlato della sua vita, testimonianza di chi, nonostante la povertà, con la speranza nel cuore, raggiunge il successo, senza dimenticare il suo passato.

Lino sta facendo la sua parte per Canosa, ma è fondamentale che la comunità cittadina, come stanno facendo altre città o paesi, per le loro bellezze, prepari dei dossier di richiesta all'UNESCO, come, ad esempio, ha fatto la vicina Barletta per Canne della Battaglia. Per entrare nel circolo mondiale della bellezza, diviene fondamentale l'impegno attivo della città, delle associazioni e non solo quello in ambito rappresentativo. Sembrerebbe che, Lino Banfi visitando Alberobello, abbia compreso come anche la preziosità dei Trulli, per l'UNESCO, poteva allargarsi alle nostre meraviglie archeologiche, tesoro che spesso è dimenticato e non valorizzato come meriterebbe. I napoletani sono riusciti a far entrare come bene immateriale dell' UNESCO la pizza. Perché dunque non proporre la nostra orecchietta? Lino Banfi è anche conosciuto per aver inaugurato un ristorante tipico di orecchiette a Roma. Se il pesto genovese si è candidato, come patrimonio dell'umanità, perché non la nostra orecchietta? Al nord, non di rado, quando mangio polenta, mi parlano della nostra tradizione culinaria e soprattutto delle orecchiette. È infatti continuo il ritornello di un amico alpino: "le orecchiette, quando le porti?".

Dei titoli riconosciuti al nostro amato Lino, del bene fatto e della sua enciclopedica attività sarebbe retorica parlarne, perché riconosciuta e risaputa. Poiché penso che il vero bene è gratuito, totale e incondizionato, mi sento però di ringraziare di vero cuore il nostro amato cittadino per il suo amore a Canosa, per la sua testimonianza di uomo e per il suo impegno sociale. Se un sorriso non costa nulla ed arricchisce chi lo riceve, per tutte le risate che ci ha regalato, ci ha resi moralmente miliardari. Al di là dell'allegria donataci per le risate, sane distrazioni e consolazione per la vita, la figura del nonno più amato di Italia ha parlato ai cuori degli italiani per una splendida umanità.

Grazie Lino, poiché ci inviti a non fermarci solo al divertimento o ai sentimenti ma, come nostro cittadino, allarghi il nostro sguardo alla cultura, alle ricchezze accanto a noi e dentro di noi. Il fuoco di speranza che hai acceso nel nostro paese non sarà deluso, ma alimentato dalla legna del nostro impegno e dall'ossigeno del nostro interesse. Perdona la confidenza ma a nome di tutti, anche se di persona non ci siamo mai incontrati, sento di doverti dire dal profondo del cuore: " Te vulòme nu mùnne de bène!Ti vogliamo un mondo di bene!".
Salvatore Sciannamea
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