Alba dei Popoli Faro Palascia
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Il Pensare tra bellezza e verità

L'attrazione cambia l'uomo, l'amore lo trasforma

E' nella nostra libertà scegliere la frequenza

Da sempre l'uomo subisce l'attrazione in tutto il suo essere materiale, psichico e spirituale. L'attrazione genera i pensieri che, a loro volta, sono intimamente legati ai sentimenti. Potremmo dire: dimmi ciò che desideri e ti dirò chi sei? Se i pensieri orientano le emozioni, sono gli stessi, coscientizzati, a generare i sentimenti e gli affetti. L'attrazione cosciente, riconosciuta buona e canalizzata attraverso la volontà diviene amore. Ci possono essere tanti uomini attratti verso la poesia o la filosofia, ma non per questo sono poeti o filosofi. Attrarre, alla lettera, significa trarre verso. L'attrazione conduce con sè, è seducente. Senza seduzione non ci sarebbe il fascino che spinge al raggiungimento del bene. Il bene più è elevato e più costa. È per sua stessa natura dunque sacro. Il bene autentico passa necessariamente per il sacrificio, attraverso l'offerta sacra di sè stessi. L'attrazione genera amore per la vita e la sua cura fisica, come la medicina; l'amore per le persone genera la cura sociale, l'attenzione alla dimensione interiore e spirituale e così dicasi per i vari beni della persona. Ma allora, perché c'è tanto male fisico, psichico e spirituale?

La radice va ricercata non di rado nei pensieri che, se negativi, generano ansie, paure, colpevolizzazioni o angosce. Il pensiero malvagio diviene emozione negativa che segna lo spirito, il corpo ed la mente. Il male attira malessere, così come il bene espande nella sua forza dirompente. Il dono rubato lo si riacquisisce con il per-dono, il dono gratuito, frutto della misericordia che è l'amore del cuore donato ai miseri. Lasciarsi avvolgere dalla luce o travolgere dalle tenebre, non di rado, passa dalle nostre scelte. Deleghiamo, spesso, la nostra libertà quando rifuggiamo dalle situazioni. Le situazioni possono guidare le scelte, che vanno si contestualizzate, come una radio da risintonizzarsi, ma è nella nostra libertà scegliere la frequenza. La dimensione spirituale, attraverso la ricerca interiore, ha come frutti la pazienza, la gioia e la pace. Siamo noi a scegliere la frequenza di un'esistenza benedetta o maledetta. Più che maledire la notte si può scorgere sempre la luce delle stelle, con la certezza di un nuovo tramonto, perché, parafrasando il celebre Eduardo de Filippo, la notte, prima o poi, deve passare. Possa il discernimento del cuore lasciare spazio alla luce, per camminare, in amicizia e fraternità, alla luce del giorno, figli della luce, in una vita benedetta, travolta e travolgente d'amore.
Salvatore Sciannamea
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