Eduli fiori commestibili
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Il Pensare tra bellezza e verità

Il tutto da...un fiore

Quanto sarebbe bello riscoprire il fiore presente in ognuno di noi,

Potrei sembrare infantile nella mia riflessione ma, uno dei testi da cui più sono rimasto folgorato è una canzone di Sergio Endrigo, considerata da bambini, ma che nasconde un'assoluta profondità e grande intelligenza. Ricorderete tutti queste parole: "Le cose di ogni giorno raccontano segreti A chi le sa guardare ed ascoltare Per fare un tavolo ci vuole il legno Per fare il legno ci vuole l'albero Per fare l'albero ci vuole il seme Per fare il seme ci vuole il frutto Per fare il frutto ci vuole il fiore Ci vuole un fiore, ci vuole un fiore Per fare un tavolo ci vuole un fiore". Tanti si pongono alla ricerca di segreti o rivelazioni particolari, senza accorgersi che la vera conoscenza passa davanti agli occhi. Il testo ad un certo punto dice che per fare tutto ci vuole un fiore. È verissimo, ma rischiamo di dimenticarlo. Abbiamo bisogno di occhi nuovi ed orecchie nuove. Il maestro di Nazareth, con il suo vangelo, da duemila anni, ancora oggi, accusa l'uomo di cecità e di sordità. Abbiamo bisogno di recuperare le orecchie del cuore e gli occhi della contemplazione. Abbiamo perso il senso di incanto, la luce della meraviglia, il candore dello stupore. Quante volte guardando un tavolo, più che pensare ad un fiore, quantifichiamo o valutiamo il bello secondo criteri di mercificazione? Quante volte dimentichiamo che il bello, simboleggiato dal fiore, diventa buono come un frutto? Se dal fiore nasce il frutto, come non facciamo ad accorgerci che dal bello nasce il buono? Come il tavolo attinge all'albero, così la tecnologia attinge alla vita. Il testo cantato, ispirato a una poesia di Gianni Rodari, riporta il senso del monte, del bosco e di tutto al fiore. Il fiore, così debole, che, potenzialmente, ha tutto. Quanto sarebbe bello riscoprire il fiore presente in ognuno di noi, quel fiore fragile, debole, innoquo, che nasconde il gusto dei frutti, la forza del seme, la stabilità degli alberi, lo splendore dei boschi. Per il monte e la terra alla fine ci vuol sempre un fiore. Pensando a chi si crede montagna per la sua grandezza, terra per le sue umiliazioni, bosco per la sua bellezza, albero per la sua stabilità, tavolo per la sua funzionalità, non bisogna mai dimenticare che, per tutto questo, ci vuole un fiore. Già, per fare tutto ci vuole un fiore. Non importa essere rose o un fiore straordinario, per santa Teresina di Gesù bambino; importa essere un fiore anche piccolo, ma del giardino di Dio. Noi quale fiore vogliamo essere? Possa il più bel fiore, che ci portiamo dentro, profumare di amicizia e fraternità.
Salvatore Sciannamea
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