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Il Pensare tra bellezza e verità

Benefattore o buone fatture?

La solidarietà vera non trova cittadinanza nel narcisismo

Si narra di persone egoiste che il mondo definirà benefattori. La parola benefattore evidenzia la generosità di chi fa le cose bene. Non è una sorpresa sapere che, dietro "tanta bontà", esiste solo un buon fatturato che ti permette di scaricare le tasse che dovresti pagare, che ti fa diventare umanista solidale nella società, senza spendere un soldo. Basta avere bravi commercialisti, magari si sfruttano gli operai, ma ci si trova ad essere modelli per la società, uomini di bontà e solidarietà. Bella la beneficenza fatta senza pagare! Benefattori in giacca e cravatta che entrano nella parte, creduti ma non credibili. Benefattori che conoscono le persone giuste, che hanno chiavi per aprire tutte le porte. Benefattori che hanno il puro piacere del potere, che considerano gli altri disgraziati, persone da sfruttare, da deridere o schiaffeggiare moralmente. Benefattori che cercano la loro felicità individuale, illudendo di donarne una collettiva. Benefattori che usano parole fraterne, ma dinanzi a loro ci si deve inginocchiare o chinare. Benefattori che non abbracciano o non baciano i loro inferiori. Benefattori che vivono nel letargo e nella noia, non sapendo cosa siano i problemi della gente, incentrati nel proprio narcisismo. Benefattori che rubano i sogni di cambiamento, dittatori dello status quo, ladri di speranza. Benefattori che hanno il cellulare come protesi, illudendosi di trovare legami reali. Benefattori che hanno capitolato la realtà, che non conoscono l'innocenza. Le loro cattedrali sono i centri commerciali, ma poi non hanno tempo di ascoltare.
Carissimo benefattore,
sappi che il bene vero è quello in perdita, quello di chi non guarda al guadagno. Non sono le carte, i titoli o i pseudo-riconoscimenti a dire che le cose sono fatte bene. Quanto è facile confondere le carte o le fatture ben fatte con il bene fatto. Non credi? Tutto passa, resta solo il bene! Di qualcuno si è scritto che ha fatto bene ogni cosa. Per essere benefattori bisogna guardare l'altro mettendolo al centro o, per i credenti, Lui che ha fatto bene ogni cosa. Di certo, anche se si prostituisce il termine benefattore, non lo si diventa guardando a sè. La solidarietà vera non trova cittadinanza nel narcisismo. Una canzone diceva: "prima di sparare pensa..". Che non valga anche per i benefattori? Talvolta è più sincero un cane che scodinzola rispetto a un benefattore che sorride. Pensaci...
Salvatore Sciannamea
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