Grano dinanzi alla Cattedrale di San Sabino
Grano dinanzi alla Cattedrale di San Sabino
Stilus Magistri

La mietitura del grano dinanzi alla Cattedrale di San Sabino

Ritrovato il murales del Liceo Fermi di Canosa

Giugno, tempo di mietitura come attesta il proverbio popolare "giugno, la falce in pugno", evocato dalla buonanima di mio padre Giovanni Di Nunno, devoto di San Sabino, che raccontava di mietere il grano in contrada Posta del Pozzo il giorno 5 giugno 1949, mentre mia madre mi dava alla luce in casa nella mattina della Domenica di Pentecoste mentre suonavano le campane di San Sabino. Quest'anno nel compimento dei 73 anni il 5 giugno coincide provvidenzialmente benedetto nella domenica di Pentecoste.

Ma la nostra mente nelle radici dei padri che ci hanno tramandato il tempo vissuto in campagna con la falce e la mietitura del grano nei primi di giugno, ci riporta con stupore alla mietitura del grano dinanzi alla Cattedrale Giustinianea del VI sec. di San Sabino. Era l'epoca del 1780, quando viveva sul borgo del Castello il mio quadrisavolo paterno Vito Di Nunno, quando approda a Canosa l'abate illustre Saint-Non che riproduce disegni e incisioni del Desprez e riprende Canosa nel Viaggio Pittoresco nel Regno di Napoli. Così annota in francese in un nota stampa, disegnata nella tavola 37 del , "Voyage Pittoresque ou Des criptions des Royaumes de Naples et de Sicile" 1781-86). Vue de Canosa ville de la Pouille, anciennement Canusium (Veduta di Canosa, Città della Puglia, anticamente Canusium). Il paese del 1780 era racchiuso sul Colle del "Castello", Castrum, mentre in periferia dei campi si ammira la Cattedrale di San Sabino del VI sec. con Torre campanaria (in basso a destra).
I Conventi dei Francescani e dei Carmelitani erano situati già fuori le mura.

Con riconoscimento magistrale abbiamo apprezzato un murales nel Liceo Enrico Fermi di Canosa del 2005 che riproduce in policromia il disegno del Saint-Non esposto nei corridoi del Liceo. Il disegno di dimensioni m 2,5 x m 1,5 è opera degli Studenti di Classe 5 A tra i murales della Prof.ssa Eva Abate, brillante Docente di Storia dell'Arte e Disegno, che ha lasciato un'importante traccia del suo lavoro professionale e didattico nel Liceo FERMI di Canosa, in un sapiente percorso formativo sulla storia del territorio e sugli eventi della vita dei nostri giovani studenti liceali, di cui ho fatto parte dal 1964 al 1968.

Da diversi anni dal tempo della Dirigente Professoressa Nunzia Silvestri avevo intento di apporre una stampa del Sait-Non con la connotazione che decodifica la mietitura del grano dinanzi alla Cattedrale di San Sabino dell'epoca giustinianea del VI secolo, edificata come attesta il Prevosto Tortora "ab ispo", dal Vescovo Sabino, "dum in humanis ageret" (mentre era ancora in vita). Ammiriamo le cupole e la Torre Campanaria dianzi alla Cattedrale situata in campagna con terreni fertili alluvionali antistanti.

Ci siamo recati nel Liceo incontrando il Dirigente Professor . Gerado Totaro, cui abbiamo consegnato anche le mie opere storiche di Dante Alighieri e della Pergamena Canusium a Giovanni Bovio. Il Preside condividendo l'opportunità di apporre la stampa con legenda ha fatto collocare la lettura storica a fianco al murales, supportato dai valenti Dipendenti di Segreteria e dalla diligente Signora Vilma Vassalli e con il supporto fotografico della Professoressa Patrizia Di Donna. Ora risplende il murales al Liceo Fermi nei colori della città e nelle radici della Città, del Castrum integro (illesum) e della Cattedrale monumentale di San Sabino.

Giugno tempo di mietitura e di raccolta del grano, che ho vissuto in campagna di giorno e di notte in veglia con mio padre Giovanni e mio nonno materno Peppino in contrada La Palata, presso l'Ofanto. Seguiva l trebbiatura presso l'aia di Costantinopoli, per terminare nei granai in casa e nei pagliai fino alla festa della Madonna del Carmine. Sia benedetto il lavoro del sudore dei campi, il grano raccolto nella terra di San Sabino. L'auspicio sia che nella campagna elettorale si raccolga il patrimonio del lavoro dei Canosini nell'impegno democratico morale, civile e politico del bene comune del "pane quotidiano" del grano, che abbiamo visto anche sai campi martoriati dell'Ucraina. Il grano ci rende fratelli!

Dedico questa lettura ai miei sette nipotini, mentre il capostipite Emanuele prende in mano a Canosa da Torino le spighe di grano del Tavoliere: dedico ai Canosini del lavoro quotidiano e in particolare ai seminatori e mietitori del grano, alle mani delle madri che impastano la farina di grano per la cucina di casa; agli Studenti dell'Alberghiero; dedico alla Cattedrale di San Sabino che ancora oggi dona all'interno le spighe di grano dipinte sull'arco della Cappella del Cuore di Gesù nel mistero dell'Eucarestia , del "panis vivus qui de caelo descendi" (Gv. 6,44-51) nelle mani consacrate del Sacerdote, del pane che scende dal Paradiso sull'Altare, e così sia"
Maestro Peppino Di Nunno
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