Consiglio provinciale
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Amministrazioni ed Enti

Nei dintorni: scaduto il termine per l'invio all'Esecutivo delle proposte di riordino delle province

Diverse altre Regioni hanno chiesto una o più deroghe rispetto ai criteri fissati. ACCORPAMENTO DELLE PROVINCE, I TECNICI DI PALAZZO VIDONI STANNO ESAMINANDO LA SITUAZIONE DELLA SESTA PROVINCIA MENTRE NELLA BAT SI PENSA AD ALTRO.

Nel nostro territorio registriamo un preoccupante quasi silenzio istituzionale, sia politico che amministrativo mentre nei giorni scorsi è scaduto il termine per l'invio all'Esecutivo delle proposte regionali di riordino delle Province.Oggi i tecnici di Palazzo Vidoni stanno esaminando anche la situazione della Sesta Provincia, in vista del decreto che conterrà la nuova mappa degli enti di area vasta. Anche se nella Bat non se ne parla apertamente e non si pensa di coinvolgere seriamente le popolazioni, se non strumentalmente mediante l'utilizzo di consultazioni referendarie tanto improbabili quanto, al momento, inattuabili, per assenza di strumenti operativi e normativi, né tantomeno di approvare deliberazioni consiliari utili a scongiurare l'automatico ingresso nella Provincia di Foggia, è assai difficile che il Governo possa seguire gli spunti offerti dal territorio, anche perché tali "spunti" seppure giunti, non sono stati né unanimi, né totalmente condivisi, né rimuovono l'assenza dei vincoli ministeriali né sono avallati dalla Regione Puglia i cui rappresentanti, anche in questa occasione, ha dato un lampante esempio di divisioni e di diversità di vedute politiche ed istituzionali a tutto discapito della coesione comunitaria.

Diverse altre Regioni hanno chiesto una o più deroghe rispetto ai criteri fissati dalla delibera del Cdm del 20 luglio scorso ma queste richieste sicuramente non troveranno accoglimento nel testo che è atteso in Consiglio dei ministri, se possibile, già mercoledì prossimo.A completare il riordino interverranno poi le norme sul nuovo sistema elettorale delle Province, previste dal Dl salva-Italia del dicembre scorso, che cancellano le Giunte provinciali e puntano a trasformare i consigli in organi di secondo livello, eletti cioè dai Comuni. Ma per la loro emanazione bisognerà attendere la pronuncia della Consulta prevista per il 6 novembre.Altro importante successivo passaggio sarà quello di metà novembre quando toccherà alle Prefetture e agli altri uffici periferici dello Stato come le Questure, le motorizzazioni, gli sportelli Inps ed altri. Entro quella data, infatti, sarà approvata in Consiglio dei ministri una delibera preliminare con la quale arrivare ad una riforma articolata dei livelli di governo sul territorio con la determinazione delle "nuove" funzioni di competenza degli enti provinciali con espresso riferimento a tre ambiti di gestione: la pianificazione e il coordinamento del territorio, la viabilità, la scuola.

Nel nostro territorio le situazioni appaiono diversificate e per nulla omogenee aggiungendosi, ora, anche la situazione venutasi a determinare a Barletta laddove "le sorti" saranno affidate ad un Commissario Prefettizio dopo la recente crisi politica ed amministrativa.Ad Andria, poi, assistiamo ad un altro paradossale quanto incomprensibile divisione sui provvedimenti da adottare e questa è la situazione che più ci rammarica considerato che le divisioni registrate sono tutte politiche e fortemente dannose per la cittadinanza e per il futuro assetto territoriale della città. I provvedimenti auspicati, quindi, tardano ad arrivare e la nostra richiesta di un consiglio comunale monotematico che approvi e deliberi un provvedimento chiaro e conforme alle direttive governative da inviare urgentemente al Governo tramite la Regione Puglia, non trova ancora oggi accoglimento, senza alcuna giustificazione se non quella relativa alle citate divisioni.Ci risulta che proprio nelle ultime ore qualche lungimirante personalità politica starebbe lanciando messaggi rassicuranti affermando che tutta questa vicenda potrebbe risolversi in una bolla di sapone in seguito al ripensamento del signor "B". Dobbiamo credergli o sarà l'ennesima beffa?Intanto bisogna decidere subito e "loro" sanno che devono farlo, anche perché i cittadini lo chiedono, per evitare l'accorpamento con la Provincia di Foggia che, altrimenti, ci sarà e a nulla serviranno le chiamate elettorali tardive alle quali nessuno ha intenzione di rispondere.
Andria, 29 ottobre 2012

Coordinamento Cittadino
Movimento Civico "ANDRIA CI CHIAMA"
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