
Turismo
Natale 2025: menù a base di pesce
Durante le festività si registra il picco massimo dei consumi
Puglia - mercoledì 24 dicembre 2025
21.22
È scattata la maratona ai fornelli per la vigilia e per il pranzo di Natale, quando in Puglia si trascorrono in media tra le 3 e le 4 ore in cucina per preparare i piatti più amati della tradizione. È quanto emerge da un'analisi di Coldiretti Puglia, che nei mercati contadini di Campagna Amica ha rilevato un aumento degli acquisti pari al 20% per l'olio extravergine di oliva, utilizzato sia in cucina che come regalo gastronomico, del 25% per le verdure di stagione, del 35% per le farine, del 65% per il pesce e del 25% per la carne.
Per la vigilia dominano il pesce crudo e quello cotto al forno o fritto, mentre il pranzo di Natale è dedicato ai tagli di carne per brodi, brasati e ragù, senza dimenticare le immancabili fritture, dai panzerotti alle popizze, dalle cime di rape stufate alle verdure pastellate, fino ai dolci tipici fatti in casa, che in molti casi sostituiscono panettoni e pandori industriali.
Durante le festività natalizie si registra il picco massimo dei consumi di pesce, che raggiungono circa 30 chilogrammi pro capite all'anno, superando sia la media europea (25 kg) sia quella mondiale (20 kg). In cima alla classifica delle specie più consumate ci sono le alici, seguite da sardine, naselli, gamberi bianchi, seppie, vongole, pannocchie, triglie, pesce spada, gallinelle e sugarelli. Sulle tavole natalizie pugliesi – sottolinea Coldiretti Puglia – il pesce a miglio zero è ampiamente presente, con varietà come alici, vongole, sogliole, triglie, anguilla, capitone e seppie.
La grande varietà di pesce disponibile consente inoltre di realizzare menù per la vigilia a costi contenuti, senza rinunciare al gusto. I cuochi pescatori di Campagna Amica hanno ideato una proposta da 30–35 euro per quattro persone, che include spaghetti con battuto di alici, zuppa di pesce (con triglie, gamberi bianchi, canocchie e pesce azzurro) e frittura di paranza. Ma il mare tricolore e la tradizione della cucina marinara offrono molte altre ricette adatte a tutte le tasche: dal polpo con patate ai gamberi agli agrumi, dalla calamarata alla spigola ripiena di broccolo romano in crosta, fino al capitone alla brace in salsa e al calamaro ripieno. La scelta di pesce locale a filiera corta – evidenzia Coldiretti Pesca – garantisce freschezza e qualità e sostiene un comparto, quello della pesca e dell'acquacoltura, che coinvolge circa 12.000 imbarcazioni.
Per evitare possibili trappole commerciali, considerando che gran parte del pesce in vendita proviene dall'estero, Coldiretti Pesca raccomanda di verificare sempre l'etichetta esposta al banco. Devono essere indicati chiaramente il metodo di produzione (pescato, pescato in acque dolci, allevato), il tipo di attrezzo utilizzato per la cattura e la zona di pesca o di allevamento (come Mar Adriatico, Mar Ionio o Sardegna, anche con mappe o simboli grafici). Per il pesce congelato è obbligatoria l'indicazione della data di congelamento, mentre per i prodotti decongelati deve essere riportata la dicitura "decongelato".
Per la vigilia dominano il pesce crudo e quello cotto al forno o fritto, mentre il pranzo di Natale è dedicato ai tagli di carne per brodi, brasati e ragù, senza dimenticare le immancabili fritture, dai panzerotti alle popizze, dalle cime di rape stufate alle verdure pastellate, fino ai dolci tipici fatti in casa, che in molti casi sostituiscono panettoni e pandori industriali.
Durante le festività natalizie si registra il picco massimo dei consumi di pesce, che raggiungono circa 30 chilogrammi pro capite all'anno, superando sia la media europea (25 kg) sia quella mondiale (20 kg). In cima alla classifica delle specie più consumate ci sono le alici, seguite da sardine, naselli, gamberi bianchi, seppie, vongole, pannocchie, triglie, pesce spada, gallinelle e sugarelli. Sulle tavole natalizie pugliesi – sottolinea Coldiretti Puglia – il pesce a miglio zero è ampiamente presente, con varietà come alici, vongole, sogliole, triglie, anguilla, capitone e seppie.
La grande varietà di pesce disponibile consente inoltre di realizzare menù per la vigilia a costi contenuti, senza rinunciare al gusto. I cuochi pescatori di Campagna Amica hanno ideato una proposta da 30–35 euro per quattro persone, che include spaghetti con battuto di alici, zuppa di pesce (con triglie, gamberi bianchi, canocchie e pesce azzurro) e frittura di paranza. Ma il mare tricolore e la tradizione della cucina marinara offrono molte altre ricette adatte a tutte le tasche: dal polpo con patate ai gamberi agli agrumi, dalla calamarata alla spigola ripiena di broccolo romano in crosta, fino al capitone alla brace in salsa e al calamaro ripieno. La scelta di pesce locale a filiera corta – evidenzia Coldiretti Pesca – garantisce freschezza e qualità e sostiene un comparto, quello della pesca e dell'acquacoltura, che coinvolge circa 12.000 imbarcazioni.
Per evitare possibili trappole commerciali, considerando che gran parte del pesce in vendita proviene dall'estero, Coldiretti Pesca raccomanda di verificare sempre l'etichetta esposta al banco. Devono essere indicati chiaramente il metodo di produzione (pescato, pescato in acque dolci, allevato), il tipo di attrezzo utilizzato per la cattura e la zona di pesca o di allevamento (come Mar Adriatico, Mar Ionio o Sardegna, anche con mappe o simboli grafici). Per il pesce congelato è obbligatoria l'indicazione della data di congelamento, mentre per i prodotti decongelati deve essere riportata la dicitura "decongelato".


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