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La concorrenza tra ipermercati sta mietendo le prime vittime

Il piccolo commercio vince sulla grande distribuzione. Mantenere gli equilibri già creati lo scorso anno


LA CONCORRENZA TRA IPERMERCATI STA MIETENDO LE PRIME VITTIME. ANDRIA TRA I CENTRI IN MAGGIORE SOFFERENZA CASO UNICO IN ITALIA: IL PICCOLO COMMERCIO VINCE SULLA GRANDE DISTRIBUZIONE. FONDAMENTALE E' STATA LA LIMITAZIONE DELLE APERTURE DOMENICALI NELLA CITTA' DI FEDERICO MA NON E' ACCADUTO PER CASO. IN TUTTI I COMUNI DELLA PUGLIA PREVALE L'UNANIME PARERE DI TUTTE LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA SULLA NECESSITA' DI MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA APERTURE E CHIUSURE FESTIVE
Se qualcuno pensava che il dibattito civico e civile sulle aperture domenicali e festive dei negozi e ipermercati si fosse fermato si sbagliava. Questo era e rimane, invece, un tema di grandissima attualità perchè incide fortemente sulla qualità della vita delle persone e delle famiglie, al di sopra anche degli interessi commerciali ed economici.
Sorvoliamo su alcune considerazioni sulle quali potremmo fare facile strumentalizzazione, cosa che non ci appartiene culturalmente, e concentriamoci su alcune situazioni particolari che stanno anche destando l'interesse di alcuni mass media.

In tutti i comuni dove si stanno discutendo i calendari delle deroghe alla chiusure obbligatorie dei negozi e degli ipermercati stiamo notando con piacere una posizione generalizzata di tutte le Associazioni di Categoria e dei Sindacati che insieme stanno chiedendo di mantenere gli equilibri già creati lo scorso anno e magari andare in una direzione ancor più restrittiva, come accaduto nel caso di Andria laddove la CGIL ha chiesto che le sedici domeniche stabilite lo scorso anno fossero ridotte al minimo previsto dalla legge cioè una sola al mese.

Pare che proprio nel comune di Andria si stia confermando l'indirizzo adottato lo scorso anno che ha comunque dato buoni risultati in quanto i negozi sono rimasti sempre chiusi, volontariamente, mentre l'ipermercato ha comunque avuto la possibilità di aprire nelle sedici domeniche e nell'intero mese di dicembre, alleviando un poco anche le sofferenze degli ambulanti del mercato del lunedì che, quando il centro commerciale è aperto la domenica vede calare di oltre il 60% le vendite già di per se molto calate anche in seguito ad un mercato che pare essere non più efficiente in quanto allocato in una condizione molto precaria con disagi per gli stessi operatori ambulanti e per i consumatori.
Intanto le situazioni variano da comune a comune ed ecco che stranamente notiamo certe aperture verso una liberalizzazione selvaggia da parte di soggetti che siedono ai tavoli di concertazione ristretti e istituiti ad hoc per assumere determinate decisioni. Ma nonostante queste forme di sostegno impari, la grande distribuzione soffre e non poco e laddove in ambiti territoriali come il Nord Barese, da Molfetta ad Andria passando per Barletta, si pensava di monopolizzare il mercato, si è verificato che la concorrenza è scoppiata proprio tra ipermercati con conseguenze note a tutti.

Tornando alla questione delle aperture domenicali dei negozi ci piace ricordare l'intervento del Responsabile dell'Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro il quale lo scorso anno si espresse affinché "la crescita, lo sviluppo, il bene effettivo della città non siano omologabili e non si misurino dal semplice dato economico e men che meno dalla ricerca e dalla rincorsa al consumismo"; egli, inoltre, manifestò la propria solidarietà a coloro (esercizi commerciali, comitati e lavoratori interessati dall'ordinanza sottoposta alla firma del sindaco) che si sono dimostrati critici verso tale scelta, invitando gli amministratori a ripensarla alla luce del bene comune, del rispetto di tutti i valori in gioco...
In seguito a questo intervento anche lo stesso Sindaco di Andria affermò a chiare lettere che il riposo festivo andava salvaguardato.

Queste prese di posizione sono da considerarsi altamente educative e vanno portate ad esempio laddove, invece, a prevalere è l'omertoso silenzio di chi non riesce o non vuole assumere una posizione neanche su un tema così delicato e così profondamente coinvolgente.

Andria, quindi, continui ad essere esempio di rettitudine istituzionale che nel caso di repentino cambiamento di rotta, né voluto né giustificato, salirebbe alla pari sullo stesso piano di chi ha contribuito alla demolizione del valore anche sociale del piccolo commercio, avvantaggiando i grossi capitali ed i grossi interessi, facendosi scudo di un'illusoria promessa di un lavoro che spesso neanche c'è.

CO.DI.COM. – Puglia
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