
Turismo
L'edificio "G.Mazzini" sede del Museo Archeologico Nazionale di Canosa
All'unanimità il Consiglio Comunale di Canosa di Puglia ha approvato la delibera
Canosa - venerdì 28 febbraio 2020
17.53
Ieri sera, all'unanimità il Consiglio Comunale di Canosa di Puglia ha approvato la delibera per la concessione in comodato d'uso di porzione dell'immobile edificio scolastico"G. Mazzini" di proprietà comunale al MiBACT/Polo Museale della Puglia. A gennaio scorso, la Giunta Comunale di Canosa di Puglia aveva approvato il progetto di fattibilità tecnico–economica, relativo ai lavori di rifunzionalizzazione degli spazi scolastici e adeguamento alla prevenzione incendi del plesso scolastico "G. Mazzini", per l'importo stimato in 180.000 euro. Questi lavori si rendono necessari per poter ospitare all'interno del plesso la sede del Museo Archeologico Nazionale di Canosa che così potrà avere una sede prestigiosa per l'esposizione di una cospicua parte dell'immenso patrimonio archeologico della Città. L'anno scorso ad ottobre nell'ambito della Conferenza di Servizi, alla quale parteciparono il Comune di Canosa, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Province Foggia e Bat, il Polo Museale della Puglia e l'Ufficio Scolastico Regionale, convocata per valutare gli spazi necessari a far condividere il Museo con la Scuola, è stato stabilito che il Museo occuperà un intero lato dell'edificio per tutti i tre piani in elevazione, oltre a buona parte del piano seminterrato. Per quel che riguarda la parte di edificio che ospita la scuola primaria dell'infanzia e di primo grado il progetto prevede le opere murarie necessarie a suddividere l'edificio nelle due parti necessarie all'uso scolastico e museale, il rifacimento di parte degli infissi esterni e interni con l'installazione di porte antincendio, separazione degli impianti idrici, termici ed elettrici e tutte le opere necessarie per l'adeguamento alla prevenzione incendi.
Dagli archivi della Redazione di Canosaweb, il primo portale cittadino, riproponiamo le ricerche sulla storia dell'edificio scolastico "G.Mazzini" a cura del Maestro Peppino Di Nunno" pubblicate nel 2017:
"""Nelle ricerche storiche presso l'Archivio Storico Comunale di Canosa di Puglia, nella Sezione "Governo", che ricopre una valenza istituzionale, nella Cartella 136 del '900 dell'A.S.C., abbiamo riscoperto e riaperto il manifesto cittadino di colore verde che annunciava "la posa della prima pietra del nuovo Edificio per le Scuole Elementari", che sarà poi intitolato a "Giuseppe Mazzini". Intendiamo rileggere e valorizzare le parole che racchiudono l'identità della Città, che ci appartiene come patrimonio tramandato dai nostri padri. L'obiettivo storico e formativo dell'annuncio dell'evento è finalizzato alla conoscenza degli atti e del contesto socio-culturale interiorizzando ed elaborando le pagine scritte propedeutiche alla posa della prima pietra che avverrà il 4 maggio del 1924.Ogni alunno della Scuola Mazzini potrà con le benemerite insegnanti leggere i documenti offerti volontariamente nella pubblicazione di un pieghevole, per poi disegnare e scrivere e partecipare al processo cognitivo della cerimonia. Infatti lo stesso Sindaco Caccavo Amedeo, in carica dal 1923, con nota dell'Aprile del 1924 annunciava: "Il giorno 4 maggio alle ore 11 sarà collocata le prima pietra del nuovo edificio scolastico. A rendere più solenne la cerimonia mi onoro invitare la S. V. Ill..ma a parteciparvi, sicuro che Ella vorrà onorare di sua presenza questa Città. Ossequi"
[A] Il manifesto cittadino
Nel manifesto si racchiude l'identità culturale della città nel pensiero del Sindaco dell'epoca, Caccavo Amedeo.
"Concittadini,
Canosa nostra, già suggestiva pei suoi ricordi storici e per l'incanto della natura, resa lieta dalla sua sempre gagliarda e fiorente giovinezza, si appresta alla celebrazione di un sacro rito: la più grande apoteosi della Scuola e della riconoscenza verso i benemeriti. Dalle circostanti colline ridenti al sole per pampini ed ulivi, dalla pianura popolata di piante e ricca di greggi e di frumenti, dalle vicine Murgie rocciose, dai sacri ruderi sparsi per l'ampio territorio ricordanti un passato di fasto e di grandezza, dai petti ampi e robusti di tutta questa popolazione, che conosce solo le gioie sublimi del lavoro fecondo, s'innalza al cielo limpido un tripudio di esultanza e di fede, insieme all'inno più alato e sincero per le Cose e gli Uomini che furono e sono i fattori di civiltà e di benessere spirituale".
[B] Il cammino della Scuola
Era il tempo del Regno d'Italia prima della Grande Guerra quando viene progettato dall'Ing. Tommaso Serlenga, Direttore dell'Ufficio Tecnico Comunale, il "nuovo Edificio scolastico su Corso Garibaldi", già Via Maneggio, come attestano gli atti comunali del 1907 e del 1912. La popolazione scolastica era di 45 classi, su cui 19 erano allocate nell'edificio Scolastico Bovio e le atre 26 in locali sparsi e sottani precari. Gli atti comunali portano ancora il sigillo dello stemma comunale dell'800, mentre il nuovo stemma del gennaio del 1900 sarà riportato in rilievo sui basamenti delle fioriere in cemento all'ingresso dell'Edificio Scolastico accanto al fregio del Fascio Littorio che datava l'E. F. del 1924. Era il tempo di un diffuso analfabetismo, che raggiungeva anche l'85 % nell'Italia Meridionale, quando nei fogli matricolari dei soldati dei due conflitti mondiali era riportata la nota "se sa leggere, se sa scrivere". Era il tempo della riforma del Ministro della Pubblica Istruzione Giovanni Gentile ed iniziava il cammino delle "Nuove Scuole" di Canosa intitolate a Giuseppe Mazzini con la "Sezione Maschile" e la "Sezione Femminile", come è scolpito sui due ingressi.
Il cammino ha conosciuto la seconda guerra mondiale, la Liberazione, la nascita della Repubblica e della Costituzione, il riattamento ad opera del On.le Aldo Moro, Ministro della P.I. in visita a Canosa nel 1958, ricevuto dal Sindaco Vito Rosa, Maestro presso la Scuola Mazzini ed infine i recenti validi interventi. In una continuità di storia risuona nel quartiere la peculiare "sirena" che chiama gli scolari a scuola.Nel 1960 l'affresco del pittore canosino Luigi Liberato Buonvino ha suggellato la sala della Direzione scolastica di figure educative come Dante Alighieri, Don Bosco, Michetti, Pascoli ed Enrico Fermi, tra Lingua Italiana, Educazione, Pittura, Poesia e Scienza, con i simboli culturali affrescati del libro, della tavolozza, della lira, del capitello, dell'alloro. Oggi, dopo circa un secolo di storia, il cammino prosegue nel Diritto allo Studio nella nuova configurazione dell'Istituto Comprensivo " G. Bovio- G. Mazzini", in un ponte ideale tra Scuole dell'800 e scuole del '900, nell'istruzione di tutta la Scuola della Città in tutti i livelli, dove non si dimenticano mai i "compagni di scuola" del processo cognitivo""".
Riproduzione riservata
Dagli archivi della Redazione di Canosaweb, il primo portale cittadino, riproponiamo le ricerche sulla storia dell'edificio scolastico "G.Mazzini" a cura del Maestro Peppino Di Nunno" pubblicate nel 2017:
"""Nelle ricerche storiche presso l'Archivio Storico Comunale di Canosa di Puglia, nella Sezione "Governo", che ricopre una valenza istituzionale, nella Cartella 136 del '900 dell'A.S.C., abbiamo riscoperto e riaperto il manifesto cittadino di colore verde che annunciava "la posa della prima pietra del nuovo Edificio per le Scuole Elementari", che sarà poi intitolato a "Giuseppe Mazzini". Intendiamo rileggere e valorizzare le parole che racchiudono l'identità della Città, che ci appartiene come patrimonio tramandato dai nostri padri. L'obiettivo storico e formativo dell'annuncio dell'evento è finalizzato alla conoscenza degli atti e del contesto socio-culturale interiorizzando ed elaborando le pagine scritte propedeutiche alla posa della prima pietra che avverrà il 4 maggio del 1924.Ogni alunno della Scuola Mazzini potrà con le benemerite insegnanti leggere i documenti offerti volontariamente nella pubblicazione di un pieghevole, per poi disegnare e scrivere e partecipare al processo cognitivo della cerimonia. Infatti lo stesso Sindaco Caccavo Amedeo, in carica dal 1923, con nota dell'Aprile del 1924 annunciava: "Il giorno 4 maggio alle ore 11 sarà collocata le prima pietra del nuovo edificio scolastico. A rendere più solenne la cerimonia mi onoro invitare la S. V. Ill..ma a parteciparvi, sicuro che Ella vorrà onorare di sua presenza questa Città. Ossequi"
[A] Il manifesto cittadino
Nel manifesto si racchiude l'identità culturale della città nel pensiero del Sindaco dell'epoca, Caccavo Amedeo.
"Concittadini,
Canosa nostra, già suggestiva pei suoi ricordi storici e per l'incanto della natura, resa lieta dalla sua sempre gagliarda e fiorente giovinezza, si appresta alla celebrazione di un sacro rito: la più grande apoteosi della Scuola e della riconoscenza verso i benemeriti. Dalle circostanti colline ridenti al sole per pampini ed ulivi, dalla pianura popolata di piante e ricca di greggi e di frumenti, dalle vicine Murgie rocciose, dai sacri ruderi sparsi per l'ampio territorio ricordanti un passato di fasto e di grandezza, dai petti ampi e robusti di tutta questa popolazione, che conosce solo le gioie sublimi del lavoro fecondo, s'innalza al cielo limpido un tripudio di esultanza e di fede, insieme all'inno più alato e sincero per le Cose e gli Uomini che furono e sono i fattori di civiltà e di benessere spirituale".
[B] Il cammino della Scuola
Era il tempo del Regno d'Italia prima della Grande Guerra quando viene progettato dall'Ing. Tommaso Serlenga, Direttore dell'Ufficio Tecnico Comunale, il "nuovo Edificio scolastico su Corso Garibaldi", già Via Maneggio, come attestano gli atti comunali del 1907 e del 1912. La popolazione scolastica era di 45 classi, su cui 19 erano allocate nell'edificio Scolastico Bovio e le atre 26 in locali sparsi e sottani precari. Gli atti comunali portano ancora il sigillo dello stemma comunale dell'800, mentre il nuovo stemma del gennaio del 1900 sarà riportato in rilievo sui basamenti delle fioriere in cemento all'ingresso dell'Edificio Scolastico accanto al fregio del Fascio Littorio che datava l'E. F. del 1924. Era il tempo di un diffuso analfabetismo, che raggiungeva anche l'85 % nell'Italia Meridionale, quando nei fogli matricolari dei soldati dei due conflitti mondiali era riportata la nota "se sa leggere, se sa scrivere". Era il tempo della riforma del Ministro della Pubblica Istruzione Giovanni Gentile ed iniziava il cammino delle "Nuove Scuole" di Canosa intitolate a Giuseppe Mazzini con la "Sezione Maschile" e la "Sezione Femminile", come è scolpito sui due ingressi.
Il cammino ha conosciuto la seconda guerra mondiale, la Liberazione, la nascita della Repubblica e della Costituzione, il riattamento ad opera del On.le Aldo Moro, Ministro della P.I. in visita a Canosa nel 1958, ricevuto dal Sindaco Vito Rosa, Maestro presso la Scuola Mazzini ed infine i recenti validi interventi. In una continuità di storia risuona nel quartiere la peculiare "sirena" che chiama gli scolari a scuola.Nel 1960 l'affresco del pittore canosino Luigi Liberato Buonvino ha suggellato la sala della Direzione scolastica di figure educative come Dante Alighieri, Don Bosco, Michetti, Pascoli ed Enrico Fermi, tra Lingua Italiana, Educazione, Pittura, Poesia e Scienza, con i simboli culturali affrescati del libro, della tavolozza, della lira, del capitello, dell'alloro. Oggi, dopo circa un secolo di storia, il cammino prosegue nel Diritto allo Studio nella nuova configurazione dell'Istituto Comprensivo " G. Bovio- G. Mazzini", in un ponte ideale tra Scuole dell'800 e scuole del '900, nell'istruzione di tutta la Scuola della Città in tutti i livelli, dove non si dimenticano mai i "compagni di scuola" del processo cognitivo""".
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