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Religioni
Il bianco della speranza, il rosso dell'amore, l'oro della pace: tre colori per un Natale che guida al Nuovo Anno
Il messaggio augurale di Mons. Luigi Mansi
BAT - lunedì 22 dicembre 2025
22.03
Cari fratelli e sorelle,
mentre il Natale illumina le nostre case, il cuore del credente si prepara ad accogliere il Mistero che guida ogni tempo: la Nascita del Salvatore. La Liturgia ci invita a riflettere su tre colori che definiscono l'esistenza cristiana: il Bianco, il Rosso e l'Oro.
I. Il bianco: la speranza che non tramonta. Il bianco è il colore della purezza, della luce che irrompe nella notte e della gioia del Bambino Gesù che nasce. È l'àncora irremovibile della speranza cristiana. Non è un ottimismo superficiale, ma la certezza teologale che Cristo ha vinto il male. Accogliere il Nuovo Anno sotto questo colore significa rinnovare la promessa di essere operatori di luce e testimoni di una pace che inizia dalla conversione del cuore. «Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio» (Mt 5,9).
II. Il rosso: l'amore che si fa offerta e il monito del dolore. Il rosso è anch'esso presente nel tempo natalizio, come l'amore ardente (caritas) che spinge Dio a farsi Bambino e prefigura l'offerta suprema sulla Croce. E la liturgia ce lo fa usare per il martirio di Santo Stefano e per i Santi Innocenti. «In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati» (1 Gv 4,10). Questo Amore divino è l'unica risposta al rosso cupo che, in questo tempo storico, macchia la nostra terra. Questo secondo rosso porta con sé una sfumatura dolorosa: è il colore della violenza insensata e delle troppe guerre. Questo Natale non può essere un'evasione, ma un momento di sincera e addolorata consapevolezza di fronte alle "strutture di peccato" che generano ingiustizia e violenza.
III. L'oro: la luce della riconciliazione e il dono della pace. Se il rosso del mondo ci parla di morte e disperazione, non possiamo fermarci. La risposta è la visione dell'oro: il colore della regalità di Cristo e, soprattutto, della pace definitiva raggiunta attraverso la preghiera e la riconciliazione. È l'impegno a non abituarci alla sofferenza e a non smettere di credere che la fraternità sia possibile. Come ha ricordato Papa Leone XIV in occasione dell'Incontro per la pace lo scorso 28 ottobre: «Mai la guerra è santa, solo la pace è santa, perché voluta da Dio!» L'oro della pace si manifesta nella solidarietà, che deve vincere l'«attuale globalizzazione dell'impotenza». Il cristiano non può considerare i poveri solo come un problema sociale: essi sono una "questione familiare". Mettere fine alla guerra è dovere improrogabile di tutti i responsabili politici di fronte a Dio.
Cari fratelli e sorelle, questo messaggio è un abbraccio carico di verità e di preghiera.
Vi auguro un Santo Natale in cui la gioia sia profonda, perché radicata nella consapevolezza che Dio è con noi, è l'Emmanuele. Possa il Nuovo Anno essere quello in cui il bianco della speranza, animato dal rosso della carità, faccia risplendere l'oro della pacee della riconciliazione sul volto dell'umanità.
Con la mia benedizione e l'affetto nel Signore fattosi Bambino per noi.
Mons.Luigi Mansi- Vescovo Diocesi di Andria
mentre il Natale illumina le nostre case, il cuore del credente si prepara ad accogliere il Mistero che guida ogni tempo: la Nascita del Salvatore. La Liturgia ci invita a riflettere su tre colori che definiscono l'esistenza cristiana: il Bianco, il Rosso e l'Oro.
I. Il bianco: la speranza che non tramonta. Il bianco è il colore della purezza, della luce che irrompe nella notte e della gioia del Bambino Gesù che nasce. È l'àncora irremovibile della speranza cristiana. Non è un ottimismo superficiale, ma la certezza teologale che Cristo ha vinto il male. Accogliere il Nuovo Anno sotto questo colore significa rinnovare la promessa di essere operatori di luce e testimoni di una pace che inizia dalla conversione del cuore. «Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio» (Mt 5,9).
II. Il rosso: l'amore che si fa offerta e il monito del dolore. Il rosso è anch'esso presente nel tempo natalizio, come l'amore ardente (caritas) che spinge Dio a farsi Bambino e prefigura l'offerta suprema sulla Croce. E la liturgia ce lo fa usare per il martirio di Santo Stefano e per i Santi Innocenti. «In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati» (1 Gv 4,10). Questo Amore divino è l'unica risposta al rosso cupo che, in questo tempo storico, macchia la nostra terra. Questo secondo rosso porta con sé una sfumatura dolorosa: è il colore della violenza insensata e delle troppe guerre. Questo Natale non può essere un'evasione, ma un momento di sincera e addolorata consapevolezza di fronte alle "strutture di peccato" che generano ingiustizia e violenza.
III. L'oro: la luce della riconciliazione e il dono della pace. Se il rosso del mondo ci parla di morte e disperazione, non possiamo fermarci. La risposta è la visione dell'oro: il colore della regalità di Cristo e, soprattutto, della pace definitiva raggiunta attraverso la preghiera e la riconciliazione. È l'impegno a non abituarci alla sofferenza e a non smettere di credere che la fraternità sia possibile. Come ha ricordato Papa Leone XIV in occasione dell'Incontro per la pace lo scorso 28 ottobre: «Mai la guerra è santa, solo la pace è santa, perché voluta da Dio!» L'oro della pace si manifesta nella solidarietà, che deve vincere l'«attuale globalizzazione dell'impotenza». Il cristiano non può considerare i poveri solo come un problema sociale: essi sono una "questione familiare". Mettere fine alla guerra è dovere improrogabile di tutti i responsabili politici di fronte a Dio.
Cari fratelli e sorelle, questo messaggio è un abbraccio carico di verità e di preghiera.
Vi auguro un Santo Natale in cui la gioia sia profonda, perché radicata nella consapevolezza che Dio è con noi, è l'Emmanuele. Possa il Nuovo Anno essere quello in cui il bianco della speranza, animato dal rosso della carità, faccia risplendere l'oro della pacee della riconciliazione sul volto dell'umanità.
Con la mia benedizione e l'affetto nel Signore fattosi Bambino per noi.
Mons.Luigi Mansi- Vescovo Diocesi di Andria

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