AIFO  presidente Alberto Amoroso
AIFO presidente Alberto Amoroso
Amministrazioni ed Enti

I frantoi rischiano la paralisi

AIFO scrive al Ministro Lollobrigida per segnalare le gravi criticità applicative del Decreto Ministeriale

L'Associazione Italiana Frantoi Oleari (AIFO) ha inviato una lettera ufficiale al Ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, On. Francesco Lollobrigida, e al Sottosegretario con delega all'olivicoltura, Sen. Patrizio La Pietra, per segnalare le gravi criticità applicative del Decreto Ministeriale n. 460947 del 18 settembre 2024. La norma, emanata in attuazione della Legge n. 206/2023, introduce per i commercianti di olive l'obbligo di consegnare la materia prima ai frantoi entro sei ore dall'acquisto presso l'olivicoltore. Secondo AIFO, seppur animata dall'intento di innalzare la qualità dell'olio extravergine, questa disposizione rischia di produrre effetti opposti e potenzialmente devastanti per la filiera. La rigidità del termine temporale rende infatti logisticamente impossibile il trasporto delle olive su medie e lunghe distanze, confinando l'approvvigionamento dei frantoi a un raggio molto limitato. Un vincolo di questo tipo non solo impedisce ai frantoi di selezionare cultivar provenienti da diverse aree del Paese, limitando la possibilità di produrre oli unici e distintivi, ma penalizza in maniera evidente le imprese che operano in territori a minore densità olivicola, riducendone drasticamente la possibilità di approvvigionarsi di materia prima. In tal modo, il decreto rischia di segmentare il mercato, isolare i territori e creare una discriminazione basata unicamente sulla posizione geografica delle aziende.
Le ripercussioni non si limiterebbero ai frantoi. Anche gli olivicoltori vedrebbero ridursi la platea di acquirenti, con il conseguente rischio di un calo dei prezzi e di una contrazione delle opportunità commerciali. AIFO evidenzia quindi come la norma, pur concepita per garantire freschezza e qualità, finisca in realtà per impoverire la diversità dell'offerta nazionale, frenare l'innovazione e mettere a rischio la sopravvivenza di numerose imprese.
Per queste ragioni l'associazione ha chiesto al Ministro un rinvio di almeno un anno dell'entrata in vigore del decreto, attualmente fissata al 1° luglio 2025. Un rinvio, spiega il presidente Alberto Amoroso, sarebbe indispensabile per consentire l'apertura immediata di un tavolo di confronto con tutte le rappresentanze della filiera e individuare insieme soluzioni alternative che, pur tutelando la qualità del prodotto, non compromettano la libertà di mercato e la sostenibilità economica dei frantoi italiani.
"La qualità è un obiettivo che condividiamo pienamente – dichiara Amoroso – ma deve essere perseguita con strumenti realistici e praticabili, in grado di garantire davvero la tenuta della filiera e la tutela dei consumatori. Con la campagna olearia ai nastri di partenza siamo convinti che l'interlocuzione con il Ministro e con il Sottosegretario si chiuderà positivamente, perché tutti abbiamo a cuore il bene della filiera olivicolo-olearia e il futuro di migliaia di imprese e lavoratori che ne fanno parte."
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