Comune di Canosa
Comune di Canosa
Palazzo di città

Guardare dallo specchietto retrovisore non fa crescere la città.

L’intervento del consigliere Petroni

La conclusione delle elezioni regionali del 31 maggio scorso, può rappresentare una occasione per analizzare la situazione amministrativa di Canosa a tre anni dall'insediamento dell'Amministrazione La Salvia e a due anni dalla sua conclusione. E' nota la considerazione della maggioranza dei concittadini sullo stato in cui versa la Città, diffuso senso di abbandono e mancanza di progettualità, come emerge dalla distanza dell'operato sia dal Programma elettorale proposto sia dalla mancata continuità delle tantissime iniziative in corso, patrimonio della precedente Amministrazione di centrodestra. Lo stesso risultato elettorale, per quanto riferibile, conferma la delusione per le forze politiche amministrativamente coinvolte. Votato al ballottaggio dal 24% degli elettori, preferito al primo turno solo dal 13% della gente, cioè poco più di una persona ogni 10 canosini, all'insediamento di maggio 2012 con inusitati sentimenti di disprezzo il sindaco La Salvia ha avviato il suo incarico se è vero come è vero che ha considerato carta straccia il documento presentatogli nel passaggio di consegne. Parliamo di un atto predisposto dai dirigenti comunali che richiamava tutte le iniziative in corso dell'Amministrazione Ventola e tracciava i possibili sviluppi successivi nei limiti della volontà della nuova guida cittadina.

Dopo aver infangato il lavoro precedente, gli atti ed i fatti hanno sbugiardato le falsità dette per giustificare l'inadeguatezza ed il tracollo politico-amministrativo che ne è seguito. Infatti, la stessa maggioranza di sinistra ha dovuto approvare il Rendiconto che già nel 2012 certificavano l'avanzo di amministrazione, soldi avanzati e lasciati in dote alla nuova Amministrazione, altro che debiti e buchi ereditati. Oggi, a tre anni dall'insediamento, è noto a tutti quanto accaduto: la tassazione locale è ai livelli massimi previstiti (IRPEF, IMU, costi di costruzione, oneri di concessione ecc… si paga anche per sposarsi). A differenza del passato, anche per le aree edificabili si paga di più (si pensi a zona Colavecchia, San Giorgio e così via). La Città è sporca, ritardi e fallimenti si registrano in ogni questione, dalle zone produttive D2/D6 al Museo, dalla perdita di finanziamenti per la Scuola Media alla strada di collegamento a servizio della 167 … Per non parlare dei rischi per vari ed onerosi contenziosi. Tra questi, incredibile è quello che vede contrapporre il Comune di Canosa agli artigiani assegnatari dei lotti per le costruzioni in zona Costantinopoli. Dopo aver pagato 50 mila euro ciascuno per espropri e urbanizzazioni, avendo atteso invano l'avvio dei lavori già appaltati, gli artigiani di Canosa si trovano senza poter disporre dei loro soldi, senza poter investire nelle loro attività produttive e con un contenzioso con il Comune.

Chi pagherà questi danni materiali che colpiscono anche le speranze imprenditoriali e l'affidabilità delle istituzioni pubbliche? Le poche cose fatte attengono alla continuità di iniziative già in corso, mentre i pochi tentativi di attingere a risorse esterne naufragano in materia di edilizia scolastica. Un esempio di questi giorni: su 247 proposte finanziabili, avanzate alla Regione dai Comuni pugliesi, siamo al 238* posto, ovvero ultimi, per i lavori dell'I.C. "Ugo Foscolo". Come dire, invece di impegnarsi in comunicati stampa che illudono i Canosini, si lavori per poter confezionare proposte adeguate! La nostra totale e ripetuta disponibilità non è servita a nulla. Mai chiamati per condividere i problemi sull'ospedale, mai coinvolti neanche per raccontare o spiegare programmi ed iniziative del passato, figuriamoci per un confronto sulle soluzioni di problemi. Nonostante i benefici per Canosa, la funzione di Presidente della Provincia, nostro apprezzatissimo concittadino Francesco Ventola, anzicchè utilizzarla, è stata solo occasione di dileggio all'Ente e strumento per offese personali. E, mentre, in altre città le opposizioni partitiche parlavano di scelte provinciali "Canosacentriche", a Canosa si screditava e si sabotavano le iniziative a favore della Città. Assurdo!

Passati tre anni, non è più tempo di nascondersi dietro insostenibili giustificazioni da parte di chi amministra la Città o difendere la dignità di chi oggi è minoranza in Consiglio Comunale. I Canosini hanno capito ugualmente. La Città ha bisogno di una svolta decisa. Non serve dire che anche altri amministratori sono part-time. I problemi difficili della nostra Città hanno bisogno di un impegno pieno e totale. Non è facile fare contestualmente e bene il medico in pronto soccorso ed il sindaco. La gente ha bisogno di poter incontrare quotidianamente e serenamente chi amministra. Altro che palazzo di "vetro", il Comune sembra essere diventato un "museo" nel senso vero del termine. Non si può restare inermi abbandonando la struttura burocratica e gli uffici, lasciar crescere litigiosità e contrapposizioni, intromettendosi impropriamente nelle attività gestionali del personale, solo per favorire sodali di partito a scapito delle professionalità. Non si può lasciare senza dirigente il settore Politiche Sociali in un momento di crisi economico-sociale come l'attuale. Non si può vivere alla giornata senza una visione programmatica: dopo tre anni non si è ancora capito quale è il programma, quali sono gli obiettivi, quali sono gli interventi a sostegno della crescita e dello sviluppo. In questi giorni l'Unione Europea ha destinato al Sud ben 491 milioni di euro per il 1° Programma Operativo Nazionale destinato ai beni culturali: tutela, valorizzazione e imprese i due assi di intervento. Canosa, manco a dirlo, è ancora una volta senza speranza, completamente estranea a queste opportunità, nessuna proposta e nessuna iniziativa.

Sul piano politico, la situazione tra i partiti che sosterrebbero la maggioranza richiede trasparenza. Gli ex candidati sindaci (si presentarono con un loro Programma politico), devono dire da che parte stanno, se condividono il modus operandi, il percorso e gli obiettivi dell'attuale Amministrazione. Gli ex candidati sindaci devono dire se, dopo tre anni, il danno sin qui operato sia incalcolabile, ancor più per la mancanza di progettualità che il futuro dovrà scontare. A seguito di questo incitamento, ci aspettiamo il consueto tentativo di arrampicarsi sugli specchi del il sindaco La Salvia, i suoi soliti e ripetitivi proclami. Eppure, sono note a tutti le crisi politiche, le tante dimissioni e incarichi assessorili alternatisi come mai è successo, a dimostrazione dell'inadeguatezza e dell'insufficienza del ruolo ad oggi svolto. L'IDV ha abbandonato la maggioranza e 16 gli assessori alternatisi. Voi Consiglieri siete presenti ai lavori in Aula in maniera silenziosa e troppo accondiscendente rispetto al degrado della Città ed al vuoto amministrativo. Non spetta alla nostra minoranza assumere posizione. La nostra è stata sempre chiara, disponibile al contributo, ma ferma nell'opporsi per impedire danni. Spetta ai candidati sindaco Papagna e Landolfi, agli altri Consiglieri Comunali di maggioranza, decidere cosa e come cambiare; spetta a loro voltare pagina con nuovi obiettivi ed impegno, oppure decidere di andare tutti a casa. Delle due l'una, purché si cambi. Continuare a guardare dallo specchietto retrovisore non fa crescere la città, la riporta indietro, troppo indietro, come invero sta avvenendo!

Mariangela Petroni, Capogruppo Consiliare Comune
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