
Amministrazioni ed Enti
Contoterzismo 4.0 e territorio
Il nuovo volto del contoterzismo multifunzionale al convegno UNCAI–Confagricoltura ad Agrilevante
Puglia - sabato 11 ottobre 2025
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L'agricoltura del Mediterraneo è sempre più una rete complessa di competenze, tecnologie e responsabilità condivise. E al centro di questa rete si collocano gli agromeccanici, protagonisti della transizione verso un'agricoltura multifunzionale, efficiente e sostenibile. Se n'è discusso nel convegno "Contoterzismo 4.0: innovazione, multifunzionalità e Albo", organizzato da UNCAI e Confagricoltura nell'ambito di Agrilevante 2025, con gli interventi di Aproniano Tassinari, presidente UNCAI, Donato Rossi, delegato di Giunta Confagricoltura per l'agromeccanica, Roberto Scozzoli, direttore tecnico UNCAI. Lorenzo Iuliano di Federunacoma e Dario Bartesaghi, presidente di MLS-Mechanical Line Solutions. In apertura Lorenzo Iuliano ha illustrato l'evoluzione del mercato, evidenziando la crescente precisione dei robot grazie all'interconnessione tra mezzi, sensori, telecamere e intelligenza artificiale. A supporto della sua analisi, ha presentato il caso della robotica applicata al diserbo meccanico di precisione. L'intervento di Roberto Scozzoli ha quindi riportato l'attenzione su un caso emblematico: l'alluvione che colpì la Romagna nel maggio 2023. "Subito dopo le prime esondazioni – ha ricordato – la macchina organizzativa dei contoterzisti, coordinata da Apimai Ravenna e da UNCAI, si è mossa in modo immediato, affiancando e in alcuni casi anticipando gli interventi della Protezione Civile e dell'Esercito. Abbiamo lavorato per mettere in sicurezza il territorio e, successivamente, per restituire fertilità ai suoli, con scienza e competenza". Scozzoli ha sottolineato come quella esperienza abbia evidenziato una necessità: riconoscere formalmente il ruolo degli agromeccanici anche nella gestione delle emergenze e nella manutenzione del territorio. "Stiamo lavorando – ha aggiunto – a un protocollo con la Protezione Civile che consenta di attivare un canale diretto nelle fasi di emergenza e di ricostruzione. Se in Romagna si fosse ascoltata di più la competenza tecnica e meno certe improvvisazioni agronomiche, oggi non avremmo intere colline impoverite e in vendita".
Il convegno ha mostrato come l'agromeccanico del XXI secolo non sia più solo un prestatore di servizi agricoli, ma un vero operatore di territorio. Dai trattamenti con droni e sensoristica avanzata ai servizi forestali, alla gestione dei reflui zootecnici e delle potature, fino agli interventi di manutenzione idraulico-forestale, gli ambiti d'azione si sono ampliati. "Durante l'alluvione – ha ricordato Scozzoli – i droni, utilizzati in deroga, hanno permesso di eseguire trattamenti fitosanitari dove le macchine tradizionali non potevano entrare. È un esempio concreto di come la tecnologia, se governata da mani esperte, diventi strumento di efficienza e sicurezza". Mentre, Donato Rossi ha spiegato : "L'innovazione digitale ha trasformato i contoterzisti in veri e propri data broker. I sensori installati sulle macchine e nei campi permettono di raccogliere dati su rese, consumi e parametri ambientali che vengono tradotti in report di sostenibilità per le aziende agricole. Queste informazioni, certificate e condivisibili, rappresentano una leva per accedere a mercati più esigenti e per dimostrare la sostenibilità reale delle produzioni". La multifunzionalità passa anche dalla capacità di integrare le diverse filiere agricole: dalla gestione dei sottoprodotti e degli scarti colturali per il compost e la bioenergia, fino alla logistica di prossimità che riduce costi, tempi e impatto ambientale. "È circolarità - ha detto Donato Rossi - che diventa competitività."
Per il presidente Aproniano Tassinari, il cuore del cambiamento non è solo tecnologico, ma organizzativo e culturale. "Robot, satelliti, intelligenza artificiale: tutto questo serve – ha dichiarato – ma da solo non basta. La vera forza è nella capacità di lavorare insieme: agromeccanici e agricoltori come partner, non come comparti separati. Il contoterzista diventa così un hub di servizi e innovazione, punto di riferimento per una comunità di agricoltori e per i territori in cui opera, capace di intervenire nei campi ma anche in situazioni di emergenza, nelle foreste, sulle spiagge o nei terrazzamenti". Tassinari ha quindi ribadito la centralità di uno strumento atteso e necessario: l'Albo nazionale degli agromeccanici professionali. "Serve per individuare con precisione le imprese qualificate, accompagnarle in percorsi di formazione, digitalizzazione e sicurezza, e riconoscere il loro contributo strategico alla sostenibilità dell'agricoltura e alla tutela dei territori. L'Albo è la chiave per trasformare il contoterzismo in un'economia di servizio matura, al servizio dell'agricoltura italiana".
Il convegno ha mostrato come l'agromeccanico del XXI secolo non sia più solo un prestatore di servizi agricoli, ma un vero operatore di territorio. Dai trattamenti con droni e sensoristica avanzata ai servizi forestali, alla gestione dei reflui zootecnici e delle potature, fino agli interventi di manutenzione idraulico-forestale, gli ambiti d'azione si sono ampliati. "Durante l'alluvione – ha ricordato Scozzoli – i droni, utilizzati in deroga, hanno permesso di eseguire trattamenti fitosanitari dove le macchine tradizionali non potevano entrare. È un esempio concreto di come la tecnologia, se governata da mani esperte, diventi strumento di efficienza e sicurezza". Mentre, Donato Rossi ha spiegato : "L'innovazione digitale ha trasformato i contoterzisti in veri e propri data broker. I sensori installati sulle macchine e nei campi permettono di raccogliere dati su rese, consumi e parametri ambientali che vengono tradotti in report di sostenibilità per le aziende agricole. Queste informazioni, certificate e condivisibili, rappresentano una leva per accedere a mercati più esigenti e per dimostrare la sostenibilità reale delle produzioni". La multifunzionalità passa anche dalla capacità di integrare le diverse filiere agricole: dalla gestione dei sottoprodotti e degli scarti colturali per il compost e la bioenergia, fino alla logistica di prossimità che riduce costi, tempi e impatto ambientale. "È circolarità - ha detto Donato Rossi - che diventa competitività."
Per il presidente Aproniano Tassinari, il cuore del cambiamento non è solo tecnologico, ma organizzativo e culturale. "Robot, satelliti, intelligenza artificiale: tutto questo serve – ha dichiarato – ma da solo non basta. La vera forza è nella capacità di lavorare insieme: agromeccanici e agricoltori come partner, non come comparti separati. Il contoterzista diventa così un hub di servizi e innovazione, punto di riferimento per una comunità di agricoltori e per i territori in cui opera, capace di intervenire nei campi ma anche in situazioni di emergenza, nelle foreste, sulle spiagge o nei terrazzamenti". Tassinari ha quindi ribadito la centralità di uno strumento atteso e necessario: l'Albo nazionale degli agromeccanici professionali. "Serve per individuare con precisione le imprese qualificate, accompagnarle in percorsi di formazione, digitalizzazione e sicurezza, e riconoscere il loro contributo strategico alla sostenibilità dell'agricoltura e alla tutela dei territori. L'Albo è la chiave per trasformare il contoterzismo in un'economia di servizio matura, al servizio dell'agricoltura italiana".