Canosa: Il battistero di San Giovanni s’illumina di tricolore
Canosa: Il battistero di San Giovanni s’illumina di tricolore
Archeologia

Canosa: Il battistero di San Giovanni s’illumina di tricolore

In occasione del 77° Anniversario della Repubblica Italiana

Per il 77° Anniversario della Repubblica Italiana, il Battistero di San Giovanni a Canosa di Puglia è stato illuminato con i colori del tricolore. Il verde che simboleggia l'uguaglianza e la libertà, sta a significare la speranza; il bianco, la fede e il rosso l'amore mentre il luogo comune: il verde sarebbe legato al colore dei prati e della macchia mediterranea, il bianco a quello delle nevi delle Alpi e delle montagne italiane e il rosso al sangue versato dai soldati italiani in guerra. Il 2 giugno si celebra la festa della Repubblica Italiana, ricorrenza istituita in questa data per ricordare il referendum istituzionale del 1946. Per la prima volta nella storia d'Italia, il 2 giugno del 1946 anche le donne poterono esercitare il loro diritto di voto, per scegliere tra monarchia e repubblica e chi avrebbe composto l'Assemblea costituente. Il 18 giugno 1946 la Corte di Cassazione proclamò ufficialmente la nascita della Repubblica Italiana. II 2 giugno, la data scelta per la festa della Repubblica, per ricordare nel tempo , non gli scrutini, le opposizioni o le sentenze, ma il giorno in cui tutta la cittadinanza, uomini e donne, si trovò per la prima volta a esprimere assieme e in libertà la propria volontà politica. Da allora, il cerimoniale della festa ha sempre previsto la deposizione di una corona di fiori all'Altare della Patria a Roma, in omaggio al Milite ignoto, simbolo dei morti per l'unità del Paese.

Per la festa della Repubblica Italiana, il Battistero di San Giovanni è stato illuminato con fasci di luce bianco, rosso e verde, attraverso un'installazione temporanea, allestita dai volontari della Fondazione Archeologica Canosina, presieduta dal dottor Sergio Fontana, che ne cura la manutenzione ordinaria dell'area e la promozione della bellezza dei luoghi di notevole importanza. Il Battistero di San Giovanni è una testimonianza di una fase importante della storia canosina, quando, grazie all'opera del Vescovo Sabino (514-566), la città attraversò un periodo di prosperità e di egemonia sul territorio. Dei numerosi edifici di culto sorti grazie al fervore edilizio che caratterizzava Sabino, il Battistero di S. Giovanni è il solo che abbia conservato in parte la struttura originaria. Il battistero era probabilmente adornato di mosaici parietali; della pavimentazione a mosaico policroma originaria restano tre frammenti in uno degli ambienti interni, decorato con un ornato geometrico a stelle a quattro punte con rettangoli tra le stelle.

Intanto, sui social prosegue la campagna promozionale intitolata :"Diventa protagonista della Storia di Canusium. Contribuisci anche Tu donando il 5Xmille alla Fondazione Archeologica Canosina." Il 5×1000 è una misura fiscale che permette ad ogni contribuente di devolvere una quota della propria IRPEF (pari appunto al 5 per mille del totale) per sostenere le realtà del terzo settore, il cosiddetto no-profit, che svolgono attività di volontariato, assistenza, promozione sociale e che non perseguono fini di lucro. E' quindi una forma di sostentamento diretto agli enti come la Fondazione Archeologica Canosina (CF 90014 810726) che "ci più ci sta a cuore" e anche di partecipazione sociale al bene comune. La scelta di devolvere il 5 per mille è assolutamente volontaria e non obbligatoria, e che per il contribuente non genera un maggior esborso, in quanto l'importo del 5 per mille viene scorporato dall'IRPEF a debito già dovuta. In sede di dichiarazione dei redditi negli appositi riquadri occorre indicare il codice fiscale dell'ente a cui si vuole versare il 5 per mille e apporre la propria firma. "Diventa protagonista della Storia di Canusium. Contribuisci anche Tu donando il 5Xmille alla Fondazione Archeologica Canosina." La mancanza di una delle due indicazioni rende nulla l'intenzione di versare il 5 per mille, che rimarrà quindi nelle casse dello Stato.
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