
Turismo
A Teatro… Immersi nell'antico
Spettacoli nei parchi archeologici
Canosa - lunedì 31 ottobre 2016
16.25
Il teatro in un sito archeologico sarà il tema di una prossima collaborazione tra la Fondazione Archeologica Canosina Onlus, la Soc. Coop. Dromos.it, il Comune di Canosa, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Barletta Andria Trani e Foggia e la compagnia teatrale "Il Teatro del Viaggio". Questa cooperazione permetterà lo svolgimento di alcune visite guidate teatralizzate presso i parchi archeologici di San Leucio e di San Giovanni a Canosa, due tra i più importanti siti paleocristiani dell'Italia meridionale. Il Teatro del Viaggio è una compagnia teatrale di Bisceglie, specializzata nello svolgimento di teatralizzazione di carattere itinerante, anche a tema classico, presso luoghi particolari quali boschi, castelli, musei o science center, facendo quindi teatro anche al di fuori del teatro.
Le attività previste presso le succitate aree archeologiche canosine completeranno dunque la fruizione degli stessi luoghi da parte dei visitatori. Questi eventi si affiancheranno alla normale visita guidata e contribuiranno a conferire un valore evocativo al luogo, permettendo agli spettatori di rimanerne ulteriormente affascinati, tanto per il suo aspetto storico-architettonico, quanto per la sua importanza culturale. Nell'eventualità e su richiesta, tali iniziative potranno essere replicate periodicamente per più gruppi e recitate anche in inglese. Le teatralizzazioni di seguito descritte prevedranno la presenza di tre attori in costume. La recitazione sarà priva di elementi scenografici. Non vi saranno né palchi, né sedie. Come per una normale visita guidata, il pubblico seguirà gli sviluppi della manifestazione spostandosi nell'area insieme agli attori.
Nel merito, per il Parco archeologico di San Leucio, ove emergono i resti dell'omonima basilica (V-VI sec.., circa), il Teatro del Viaggio propone la messa in scena del "Mito delle Metamorfosi". "La prima storia che andiamo a narrare, - come afferma il Direttore artistico della compagnia Gianluigi Belsito -, Narciso, è tra le più conosciute della mitologia greca e sono tante le sue versioni. Noi prendiamo spunto da quanto ci narra Ovidio per raccontare le vicende di questo giovane la cui bellezza fu la causa della sua rovina. Inseguito nel bosco dalla ninfa Eco, si innamora della sua stessa immagine riflessa in una pozza d'acqua con una conclusione tragica. Nella storia di Apuleio, invece, Amore e Psiche, lei, una mortale dalla bellezza eguale a Venere, diventa sposa di Amore-Cupido senza tuttavia sapere chi sia il marito, che le si presenta solo nell'oscurità della notte."
All'interno del Parco archeologico di San Giovanni, dove invece insistono i resti del battistero (VI sec.), la compagnia accoglierà i visitatori recitando "La discesa nell'Ade". "Sono tanti i viaggiatori che hanno fatto capolino nell'Oltretomba per poi tornarci - come sostiene Belsito -, da Ulisse a Teseo, persino a Totò. E quest'altra tappa dei percorsi nel mito ne sceglie tre. Il primo è Dante, ovviamente, che traghetta gli spettatori nell'Ade incontrando subito Paolo e Francesca. Poi Enea che arriva negli Inferi senza proporselo, cercando il padre Anchise ma trovando Didone, la regina fenicia che si è appena uccisa per colpa sua. Il terzo è Orfeo che con il suo canto sublime riesce ad ammansire persino il terribile Cerbero e riportare la sua Euridice sin quasi sulla soglia del mondo dei mortali per poi farla, non volendo, nuovamente sprofondare giù. E' questo il mito, una narrazione ammantata di sacralità, che svela misteri e dà risposta agli interrogativi dell'umanità, collegamento tra Antica Grecia e la nostra Magna Grecia, terra del Sud".
Francesco Specchio
Le attività previste presso le succitate aree archeologiche canosine completeranno dunque la fruizione degli stessi luoghi da parte dei visitatori. Questi eventi si affiancheranno alla normale visita guidata e contribuiranno a conferire un valore evocativo al luogo, permettendo agli spettatori di rimanerne ulteriormente affascinati, tanto per il suo aspetto storico-architettonico, quanto per la sua importanza culturale. Nell'eventualità e su richiesta, tali iniziative potranno essere replicate periodicamente per più gruppi e recitate anche in inglese. Le teatralizzazioni di seguito descritte prevedranno la presenza di tre attori in costume. La recitazione sarà priva di elementi scenografici. Non vi saranno né palchi, né sedie. Come per una normale visita guidata, il pubblico seguirà gli sviluppi della manifestazione spostandosi nell'area insieme agli attori.
Nel merito, per il Parco archeologico di San Leucio, ove emergono i resti dell'omonima basilica (V-VI sec.., circa), il Teatro del Viaggio propone la messa in scena del "Mito delle Metamorfosi". "La prima storia che andiamo a narrare, - come afferma il Direttore artistico della compagnia Gianluigi Belsito -, Narciso, è tra le più conosciute della mitologia greca e sono tante le sue versioni. Noi prendiamo spunto da quanto ci narra Ovidio per raccontare le vicende di questo giovane la cui bellezza fu la causa della sua rovina. Inseguito nel bosco dalla ninfa Eco, si innamora della sua stessa immagine riflessa in una pozza d'acqua con una conclusione tragica. Nella storia di Apuleio, invece, Amore e Psiche, lei, una mortale dalla bellezza eguale a Venere, diventa sposa di Amore-Cupido senza tuttavia sapere chi sia il marito, che le si presenta solo nell'oscurità della notte."
All'interno del Parco archeologico di San Giovanni, dove invece insistono i resti del battistero (VI sec.), la compagnia accoglierà i visitatori recitando "La discesa nell'Ade". "Sono tanti i viaggiatori che hanno fatto capolino nell'Oltretomba per poi tornarci - come sostiene Belsito -, da Ulisse a Teseo, persino a Totò. E quest'altra tappa dei percorsi nel mito ne sceglie tre. Il primo è Dante, ovviamente, che traghetta gli spettatori nell'Ade incontrando subito Paolo e Francesca. Poi Enea che arriva negli Inferi senza proporselo, cercando il padre Anchise ma trovando Didone, la regina fenicia che si è appena uccisa per colpa sua. Il terzo è Orfeo che con il suo canto sublime riesce ad ammansire persino il terribile Cerbero e riportare la sua Euridice sin quasi sulla soglia del mondo dei mortali per poi farla, non volendo, nuovamente sprofondare giù. E' questo il mito, una narrazione ammantata di sacralità, che svela misteri e dà risposta agli interrogativi dell'umanità, collegamento tra Antica Grecia e la nostra Magna Grecia, terra del Sud".
Francesco Specchio