
Le lettere di Agata Pinnelli
Teresa di Lisieux, la Santa della quotidianità
Un cammino di santità accessibile a tutti
martedì 30 settembre 2025
23.40
Il primo ottobre, la comunità parrocchiale di S. Teresa di Gesù Bambino di Canosa di Puglia festeggia la sua santina in una atmosfera di spiritualità, ma nello stesso tempo di fraternità, convivialità dove tutti sono invitati al banchetto dell'Amore di Cristo, l'Eucarestia di cui siamo i suoi commensali prediletti, senza alcuna misura e distinzioni, con la nostra fragilità, con i nostri piccoli sforzi. L'emblema di tale cammino è la nostra "Santina", la quale, pur nella consapevolezza totale della "sua piccolezza", non si è arresa, ma ha speso la sua vita in un cammino di "santità", sintesi di amore, dono, servizio, sofferenza e piccolezza di fronte allo sconfinato amore di Cristo per ciascuno di noi. La Santina, ancora oggi, a centocinquantadue anni dalla sua nascita, avvenuta nel 1873, non smette di interpellarci, tutti la riconoscono come Suor Teresa del Bambin Gesù e del Volto Santo, la più grande santa dei tempi moderni secondo il papa Pio x. Infatti nel 1997 nella lettera apostolica "Divini amori scentia", che accompagnava la sua proclamazione a Dottore della Chiesa – la più giovane e la terza donna insieme a Caterina da Siena e Teresa d'Avila – Giovanni Paolo II scrisse: "Teresa è stata illuminata in maniera particolare sulla realtà del Corpo mistico di Gesù, sulla varietà dei suoi carismi, doni dello Spirito Santo, sulla forza della carità, che è come il cuore stesso della Chiesa". In tale contesto è comprensibile come eminenti studiosi cattolici (Jean Guitton, Edith Stein) siano stati motivati ad esplorare il suo pensiero per la sua profonda carità rivolta verso coloro che erano esclusi dall'amore.
Teresa di Lisieux fu celebrata da Doroty Day, nota attivista sociale impegnata nei diritti dei lavoratori negli Stati Uniti d'America, all'inizio del novecento, come "Santa dei lavoratori". Con il passare degli anni viene vista occasionalmente anche come una santa anticipatrice del femminismo e che alcune sfumature, presenti nei suoi scritti, possono essere interpretate come segnali, sia pure lievi, di una posizione critica nei confronti del clero del suo tempo. Viene spontaneo chiedersi che cosa questa giovane donna ha percepito così profondamente da influenzare un'ampia varietà di persone in tutto il mondo? Quali dimensioni dell'umano sono rintracciabili nei suoi scritti e nella sua testimonianza? Cosa rappresenta per noi oggi S. Teresa di Lisieux? Ci risponde Giovanni Paolo II esplicitando il senso della "piccola via", espressione utilizzata proprio da Teresa per indicare la sua filosofia di vita basata sui piccoli gesti quotidiani; un concetto questo, nonostante fortemente ancorato alla spiritualità cristiana, che possiede un'applicazione universale, comprensibile praticamente da tutti.
Come indicato nel Vangelo vi sono verità che non si svelano ai sapienti, ma agli umili di cuore. Ecco la rivoluzione di Teresa: Lei invece di cercare la Santità attraverso atti straordinari o sacrifici eccezionali, propone una vita basata sull'amore e sulla fiducia in Dio concentrandosi sulle piccole virtù quotidiane come gentilezza, pazienza, umiltà. Nella "piccola via" la vita della coscienza non è altro che un "continuum" discreto di attimi illuminati dalla lucidità e dalla profondità dell'amore. Non è il gesto in sé ma la coscienza con cui viene compiuto, che trasforma l'ordinario in straordinario, il quotidiano in sacro.
La coscienza in questo cammino non si disperde nell'infinito spettro delle possibilità esistenziali, ma si concentra, si affina e si illumina in ogni piccola azione quotidiana. La vita della coscienza in questo cammino diventa non solo un atto di percezione sensibile, ma anche di intuizione profonda, di apertura radicale all'Altro che si manifesta nella vita quotidiana. La "piccola via" tracciata da Teresa non è un ritratto di un sé isolato, o auto-referenziale, ma è un sé che è profondamente coinvolto nel tessuto intricato della vita quotidiana. Ogni gesto, anche minimo, è concepito come espressione consapevole ed intenzionale di una coscienza che si offre generosamente, che si apre in maniera vulnerabile e che si spinge oltre i propri confini per incontrare, accogliere l'altro nella sua totalità. Questo vivere consapevole ed intenzionale trasforma ogni momento, ogni incontro, ogni esperienza in un'opportunità di crescita, di apprendimento, di santificazione rendendo la vita una celebrazione profonda e autentica dell'amore e della grazia divina. In un mondo in cui siamo spesso incoraggiati a cercar la notorietà o le realizzazioni spettacolari, "la piccola via" ci invita a trovare significato e santità nelle azioni quotidiane, nei gesti semplici e nei momenti ordinari della vita, ritornando all'essenzialità e all'interiorità. Ieri come oggi l'esempio di Teresa di Lisieux che valorizza la sacralità e l'amore anche nei gesti più semplici, serve come esempio per vivere un cammino di santità accessibile a tutti.
Agata Pinnelli
Teresa di Lisieux fu celebrata da Doroty Day, nota attivista sociale impegnata nei diritti dei lavoratori negli Stati Uniti d'America, all'inizio del novecento, come "Santa dei lavoratori". Con il passare degli anni viene vista occasionalmente anche come una santa anticipatrice del femminismo e che alcune sfumature, presenti nei suoi scritti, possono essere interpretate come segnali, sia pure lievi, di una posizione critica nei confronti del clero del suo tempo. Viene spontaneo chiedersi che cosa questa giovane donna ha percepito così profondamente da influenzare un'ampia varietà di persone in tutto il mondo? Quali dimensioni dell'umano sono rintracciabili nei suoi scritti e nella sua testimonianza? Cosa rappresenta per noi oggi S. Teresa di Lisieux? Ci risponde Giovanni Paolo II esplicitando il senso della "piccola via", espressione utilizzata proprio da Teresa per indicare la sua filosofia di vita basata sui piccoli gesti quotidiani; un concetto questo, nonostante fortemente ancorato alla spiritualità cristiana, che possiede un'applicazione universale, comprensibile praticamente da tutti.
Come indicato nel Vangelo vi sono verità che non si svelano ai sapienti, ma agli umili di cuore. Ecco la rivoluzione di Teresa: Lei invece di cercare la Santità attraverso atti straordinari o sacrifici eccezionali, propone una vita basata sull'amore e sulla fiducia in Dio concentrandosi sulle piccole virtù quotidiane come gentilezza, pazienza, umiltà. Nella "piccola via" la vita della coscienza non è altro che un "continuum" discreto di attimi illuminati dalla lucidità e dalla profondità dell'amore. Non è il gesto in sé ma la coscienza con cui viene compiuto, che trasforma l'ordinario in straordinario, il quotidiano in sacro.
La coscienza in questo cammino non si disperde nell'infinito spettro delle possibilità esistenziali, ma si concentra, si affina e si illumina in ogni piccola azione quotidiana. La vita della coscienza in questo cammino diventa non solo un atto di percezione sensibile, ma anche di intuizione profonda, di apertura radicale all'Altro che si manifesta nella vita quotidiana. La "piccola via" tracciata da Teresa non è un ritratto di un sé isolato, o auto-referenziale, ma è un sé che è profondamente coinvolto nel tessuto intricato della vita quotidiana. Ogni gesto, anche minimo, è concepito come espressione consapevole ed intenzionale di una coscienza che si offre generosamente, che si apre in maniera vulnerabile e che si spinge oltre i propri confini per incontrare, accogliere l'altro nella sua totalità. Questo vivere consapevole ed intenzionale trasforma ogni momento, ogni incontro, ogni esperienza in un'opportunità di crescita, di apprendimento, di santificazione rendendo la vita una celebrazione profonda e autentica dell'amore e della grazia divina. In un mondo in cui siamo spesso incoraggiati a cercar la notorietà o le realizzazioni spettacolari, "la piccola via" ci invita a trovare significato e santità nelle azioni quotidiane, nei gesti semplici e nei momenti ordinari della vita, ritornando all'essenzialità e all'interiorità. Ieri come oggi l'esempio di Teresa di Lisieux che valorizza la sacralità e l'amore anche nei gesti più semplici, serve come esempio per vivere un cammino di santità accessibile a tutti.
Agata Pinnelli