
Le lettere di Agata Pinnelli
Quando la storia inciampa: la SHOAH
Il ricordare è oggi un gesto di educazione civile
sabato 27 gennaio 2024
20.06
La "memoria", – afferma Marco Paolini – il ricordare è oggi un gesto di educazione civile, una sfida personale alle dittature del presente che ci fa tutti informati, ma nello stesso tempo, distratti, condannati ad un oblio repentino…" Una testimonianza vivente è la senatrice Liliana Segre, onorificenza datole dal Presidente della Repubblica Napolitano, in segno di rispetto, di scusa per tutto quello che ha sofferto nella deportazione nazifascista ai campi di sterminio. Non è solo una testimonianza, ma un monito affinché certe politiche non diventino tragedie così immense da non poter distinguere vinti e vincitori, perché tutti sono stati menomati della meravigliosa identità dell'uomo, dono che Dio ha elargito per tutti, senza alcuna esclusione, perché il suo amore è universale, non ci sono preferenze.
Fare memoria è una necessità per non dimenticare e per non ripetere gli stessi errori. L'essere umano, - affermano alcuni studiosi – è l'unico animale che riesce ad inciampare per più volte sulla stessa "pietra". Da qui il monito a non dimenticare, perché senza memoria non avremmo né un presente, né un futuro, degno dell'uomo, creatura privilegiata della divina creazione, navigheremmo in un presente indistinto senza possibilità di futuro. Liliana Segre, l'unica deportata ancora vivente, instancabilmente ci illumina del ciclone distruttivo della persecuzione razzista, il male peggiore escogitato dalla mente umana. È una donna di mitezza straordinaria, una donna di pace, che non si arrende a testimoniare la tragedia vissuta della persecuzione razzista che ci priva non solo della sfera affettiva, ma della identità di "essere umano" senza alcuna distinzione, perché ciò che ci distingue l'uno dall'altro è il rispetto reciproco della dignità, gioiello che nessuno può fare oggetto di menomazione.
Di fronte ad un genocidio ampio, sofferto, disumano, non si può che rimanere muti di fronte al negazionismo di una delle più grandi tragedie vissute dall'uomo nella storia, ma nello stesso tempo essere custodi vivi e sempre in cammino della memoria che a sua volta ci restituisce la consapevolezza della dignità di ogni uomo, che non può essere deturpata dai disegni irrazionali di sopraffazione.
Agata Pinnelli
Fare memoria è una necessità per non dimenticare e per non ripetere gli stessi errori. L'essere umano, - affermano alcuni studiosi – è l'unico animale che riesce ad inciampare per più volte sulla stessa "pietra". Da qui il monito a non dimenticare, perché senza memoria non avremmo né un presente, né un futuro, degno dell'uomo, creatura privilegiata della divina creazione, navigheremmo in un presente indistinto senza possibilità di futuro. Liliana Segre, l'unica deportata ancora vivente, instancabilmente ci illumina del ciclone distruttivo della persecuzione razzista, il male peggiore escogitato dalla mente umana. È una donna di mitezza straordinaria, una donna di pace, che non si arrende a testimoniare la tragedia vissuta della persecuzione razzista che ci priva non solo della sfera affettiva, ma della identità di "essere umano" senza alcuna distinzione, perché ciò che ci distingue l'uno dall'altro è il rispetto reciproco della dignità, gioiello che nessuno può fare oggetto di menomazione.
Di fronte ad un genocidio ampio, sofferto, disumano, non si può che rimanere muti di fronte al negazionismo di una delle più grandi tragedie vissute dall'uomo nella storia, ma nello stesso tempo essere custodi vivi e sempre in cammino della memoria che a sua volta ci restituisce la consapevolezza della dignità di ogni uomo, che non può essere deturpata dai disegni irrazionali di sopraffazione.
Agata Pinnelli