Le interviste di Bartolo Carbone

Intervista a Lorenzo Tafuni, figlio dell’indimenticabile Franco

In forza alla capolista Sporting Altamura

Grande attesa per l'ottava gara del campionato di promozione pugliese girone A, in programma domenica 3 novembre alle ore 14,30 che vedrà arrivare allo stadio S. Sabino di Canosa di Puglia(BT) una delle due capoliste, lo Sporting Altamura in vetta alla classifica insieme al Bitonto con 19 punti, entrambe ancora imbattute. Un partita temutissima dai padroni di casa alle prese con problemi di formazione viste le concomitanti assenze di alcuni titolari per squalifica o infortunio ma in settimana l'allenatore Scaringella ha fatto del suo meglio preparando meticolosamente l'incontro contro i primi della classe che schierano in rosa in rosa tre dei sette figli (Lorenzo, Nicola e Vincenzo) dell'indimenticabile calciatore Franco Tafuni, l'idolo della tifoseria locale alla fine degli settanta, deceduto nel 2009 all'età di 55 anni a causa della sclerosi laterale amiotrofica. Il nome di Tafuni rievoca bei ricordi per i rossoblu, tutti collegati agli anni più importanti della squadra del Canosa che ha avuto in Franco, uomo di temperamento forte, uno dei migliori giocatori in campo e fuori. Per l'occasione a testimonianza dell'affetto di tutti i tifosi canosini per "Francucc" e per la sua famiglia è stato intervistato il figlio Lorenzo Tafuni(classe 1980), esterno di centrocampo con buoni precedenti calcistici a Chieti, Matera e Altamura e che purtroppo non sarà della partita per infortunio ma accompagnerà la squadra per non far mancare il suo sostegno.

Due domande ricorrenti: situazione sentimentale ed i suoi rapporti con i social network… Sposato da 10 anni con Dominga e 3 figli, Anna 9 di anni, Giorgia 6 e Francesco di 9 mesi. I miei rapporti con i social network sono normalissimi ma durante la giornata ho parecchio da fare.
Titolo di studio e attuale occupazione…Diplomato in ragioneria. Attualmente sono occupato nel settore dell'edilizia.
Si riesce a conciliare lavoro, famiglia e allenamenti? Riesco a conciliare ma a volte però c'è bisogno che qualcun altro mi aiuti.
Quanto i suoi genitori hanno influito sulle sue scelte nell'attività sportiva? Con un padre come Franco Tafuni non avrei potuto fare sicuramente il ballerino. A parte le ciance, mio padre non ha mai condizionato le mie scelte.
L'approccio al calcio… E' stato immediato in quanto sono nato in una famiglia di calciatori ma sopratutto di persone che amano il calcio.
Prima squadra, primo allenatore … Nel 1996-97 a Matera in C2 con l'allenatore Carlo Florimbi, poi a Chieti in C2 la stagione successiva con mister Stefano Di Chiara.
Ha giocato in diverse squadre, ottenuto soddisfazioni? Nell'Altamura con Francesco Di Benedetto allenatore.
L'emozione più grande provata... E' stata nella stagione 2002-03 in occasione dello spareggio salvezza tra l'Altamura e il Carovigno, giocato a Noicattaro, al termine del campionato di eccellenza, con mio padre seduto a bordo campo. Era già malato di Sla portava la bombola d'ossigeno e a stento si reggeva in piedi in quella partita. Ho segnato il gol più importante della mia vita regalando la salvezza e poi ho raggiunto mio padre abbracciandolo in lacrime.
E' importante avere in squadra giocatori di talento? Si possono ottenere ottimi risultati anche con queste individualità, o contano altri fattori? Sicuramente è fondamentale avere gente che abbia talento, se poi lo si mette a disposizione della squadra. Nel calcio come nella vita in generale bisogna saper usare il cervello, avere personalità e soprattutto cuore e passione.
Tra i giocatori affrontati, chi l'ha colpita di più? Di giocatori bravi ne ho incontrati parecchi, sicuramente chi mi ha particolarmente impressionato è stato Josè Ignacio "Nacho" Castello, l'attaccante argentino del Brindisi in serie D nel 2001-2002 che realizzò quindici gol alla prima stagione in Italia.
Le squadre più forti di questo campionato? Quella da temere… Penso che sia un campionato abbastanza equilibrato non c'è una squadra da temere. Ogni partita va affrontata sempre con la stessa determinazione che si giochi con la prima in classifica o con l'ultima.
E' nelle fila dello Sporting Altamura con quali ambizioni? Di vincere questo campionato.
Il centravanti D'Introno l'ex di turno come sta giocando? E' in gran forma e sinceramente mi ha impressionato in questo inizio di stagione.
Domenica sarà a Canosa, un saluto ai tifosi rossoblu che non dimenticano le imprese calcistiche di papà "Francucc" … Giocare a Canosa è come giocare ad Altamura, mi sento di casa ogni volta che vengo. Mi accolgono come se fossi un loro idolo ma in effetti è forte e vivo il ricordo che i canosini hanno per Franco Tafuni. Tutto questo è bellissimo! E' un emozione unica quindi posso solamente ringraziare di cuore tutta Canosa.
La figura di Franco Tafuni come genitore, calciatore,dirigente, l'amico della gente … È stato un padre presente in famiglia, premuroso ma soprattutto protettivo e anche molto esigente. Come calciatore e dirigente parlano i fatti. Ovunque andiamo troviamo sempre la gente che parla di lui come l'amico di tutti che aiutava e che non sapeva dire di no a nessuno. Lo ricordano da giocatore come il gladiatore, una forza della natura. Come presidente è stato l'unico a far vedere il calcio che conta ad Altamura e Matera. E poi ricorderò per sempre una frase che lui ripeteva spesso e non si sbagliava "di Tafuni c'è n'è uno e tutti gli altri son nessuno". Un uomo di forte carisma che in molti hanno cercato, invano, di imitarlo.
Tafuni, Borgonovo e nelle ultime ore girano notizie su un altro famoso calciatore alle prese con la SLA, si è fatta un idea di quali possano essere le cause? Parlare della Sla è come parlare di una cosa che non esiste. In dieci anni di sofferenza di papà solo tante chiacchiere, spero che riescano a trovare un rimedio, delle terapie efficaci per sconfiggere questa malattia terribile che mortifica il corpo ma lascia la mente lucida in grado di pensare.
Fatte le dovute proporzioni, a quale calciatore vorreste rassomigliare? Da piccolo mi piaceva Tardelli poi crescendo ho sempre cercato di apprendere qualcosa da ogni giocatore che avesse il mio stesso ruolo.
Qualcosa che mette in campo e gli altri non hanno: Come ho detto in precedenza bisogna avere personalità e saper usare la testa e avere tanto cuore e spirito di squadra.
Il suo punto debole? Il mio punto debole non lo so, ditemelo voi.
Un voto sul tiro di destro e di sinistro : Preferisco che sia il pubblico e gli addetti ai lavori a giudicare.
Francesco de Gregori scrisse una canzone sul coraggio di un giocatore a tirare un calcio di rigore... Si assume le responsabilità nel calciare un rigore che altri "declinano"? Su questo non voglio essere presuntuoso ma per giocare a calcio bisogna avere "gli attributi" per assumersi le responsabilità. Non per questo mi chiamo Tafuni.
Un consiglio ai ragazzi che giocano nei campionati giovanili… Posso solo dire che devono crederci, non mollare mai e rincorrere i propri sogni.
Le associazioni sportive locali devono puntare maggiormente sui giovani? Il problema è che le associazioni sono abbandonate, non hanno strutture e sono senza sostegni economici
Un calciatore rimane atleta anche nelle giornate di riposo e il sabato sera? Può concedersi un po' più di relax anche nell'alimentazione o nei divertimenti notturni? Fare il calciatore non è semplice come si crede. Se lo si fa per professione bisogna seguire delle regole come l'alimentazione e una vita sana e regolare.
Facendo prevenzione, informando i giovani dei pericoli sull'abuso di alcol e quant'altro di stupefacente prima di mettersi alla guida, dopo aver trascorso delle ore in birreria, in discoteca, può dare un consiglio. La vita è un dono prezioso che ci è stato dato! Divertitevi ma senza esagerare! La vita è bella!
Vasco o Liga? Sud Sound System o Negramaro? I suoi preferiti… Vasco e Negroamaro.
Ha visto il film "L'Allenatore nel pallone" di Lino Banfi? Lino Banfi è un mito!
L'attrice più cliccata dai calciatori… Ognuno ha i suoi gusti!
Altamura la città del buon pane e dei salotti, come sta vivendo la crisi? Altamura e la crisi, non si parla di altro. Che noia!
Il suo motto… La vita è questa!Niente è facile e nulla è impossibile!
Grazie per la collaborazione e in bocca al lupo per un pronto recupero e per il prosieguo della stagione!
Intervista a cura di Bartolo Carbone
Famiglia Franco TafuniLorenzo TafuniSporting AltamuraS.S.Canosa 1979-80
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