Sulle pietre del Castello di Canosa
Sulle pietre del Castello di Canosa
Stilus Magistri

Sulle pietre del Castello di Canosa

Le ricerche storiche del Maestro Giuseppe Di Nunno

Nella visita di S. A. S. il Principe Alberto di Monaco nel 21 aprile 2022 promossa con grande cura dalla Dirigente Scolastica dell'Istituto IISS L. Einaudi, Prof.ssa Brigida Maria Caporale, abbiamo offerto una pagina formativa alla Scuola, ai Docenti, agli Studenti, ritrovando condivisione e apprezzamento in questo mio tempo di pensionamento al servizio volontario della cultura, del Territorio, della Storia che ammaestra i viventi. Motivati dalla Dirigente nel tempo di Pasqua all'Alberghiero dell'Istituto, abbiamo consegnato lo studio della lapide ai Grimaldi che avevano sede a Canosa, quando il Comune veniva denominato "Università", come riporta l'Archivio Storico Comunale.

Abbiamo riscoperto negli studi dei Sette Colli di Canosa, consegnata al Sindaco Roberto Morra con il Cav. Cosimo Sciannamea, l'iscrizione della lapide posta sul muro meridionale del Castello nel libretto del Professor Giuseppe Morea, L'Acropoli-Castello di Canosa, mio sapiente Docente di Lettere al Liceo Scientifico di Canosa nel 1964. "Nell'appuntamento con la storia" della visita del Principe di Monaco, come evoca verbalmente l'Ing. Prof. Tommaso Caporale, fratello della Dirigente e collaboratore volontario attivo, vogliamo ripercorrere sulla linea del tempo i passi storici sul Castello di Canosa, che si affaccia, come dice il Morea, come una "sentinella" dal Colle alla piana del'Ofanto, e che ancora oggi con i ruderi saluta i visitatori e i nostri emigranti che giungono dal Tavoliere al Regio Tratturo sul Ponte R. T. San Sabino.

La lapide storica a Onorato Grimaldi del 1571
L'iscrizione in latino riportata dal Morea e ritrovato nel Dizionario Corografico dell'Italia (1875-1886) del Prof. Amato Amati è stata tradotta negli anni scorsi in Italiano dal Prof. Pasquale Di Nunno da Vittorio Veneto ed in francese dalla Prof.ssa Maria Lobosco.

Il Sindaco Francesco Massa del 1579
Il primo a suggellare la lapide di Onorato Grimaldi nel MDLXXI è lo stesso Syndicus dell'epoca Francesco Massa, iscritto nella lapide e nell'Albo storico dei Sindaci di Canusium Apuliae, di Aurelio Carella, da noi riscoperto e pubblicato nel 2009. Il Sindaco precede il Syndicus Salvatore del Battista del 1593 che abbiano scoperto in una iscrizione lapidea, nel latino sottosopra, incastonata in una strada del Castello e che aspetta da quindici anni di essere salvata!!, come ha prosposto con cura la Fondazione Archeologica Canosina.

La mappa antica del 1586 della locazione di Canosa
La mappa antica di Canusium , esposta nel Comune, raffigura 9 luoghi e al centro al numero 6 il borgo antico del Castello, dove era insediato l'abitato con mura di cinta, cui erano esterni il Convento dei Francescani e il Convento dei Carmelitani, mentre la Cattedrale di S. Sabino era situata ...in campagna.

Il Prevosto Tortora nel 1758
Proseguendo saliamo sulle pietre del Castrum e del Colle dei SS. Quaranta Martiri, che attende impazientemente un pannello connotativo richiesto , è il sapiente Prevosto Tortora nella Relatio Ecclesiae Canusinae del 17 58, riportando l'Abate Damadeno che nel 1675 descrive Canosa e la famosa Tavola dei Decurioni. Canosa di Puglia, "Civitas Canusina …fundata autem erat in planitie Campaniae Apuliae supra septem colles ascensu faciles…".
"La città di Canosa ..... era stata fondata inoltre in una pianura della Puglia della Campania (medievale) sopra a sette colli, agevoli in salita". (Abate Damadeno -1675, riportato nella Relatio del Prevosto Tortora del 1758 ( cap. VI, 1).
Il Tortora rievocando l'invasione dei Longobardi del 588 narra che l'altra Rocca Arx Sancti Angeli sul Colle Sant'Angelo, da noi smarrito, fu distrutta mentre rimase illeso il Castrum , il Castello del borgo dei Quaranta Martiri:
"Castrum Regionis Sanctorum Quadraginta, ut etiam hodie, illaesum mansit", sul colle che "progressu temporis incoleretur".

I disegni del Saint-Non del 1780
In corrispondenza della documentazione letteraria del Prevosto Tortora ritroviamo i grafici artistici del Saitn-Non e del Desprez del 1780 nel Voyage Pittoresque des Royaumes de Naples, in cui due illustrazioni riportano il borgo antico del Castello nella visuale dalla Cattedrale San Sabino e nella visuale dell'Arco Terenzio Varrone.
I due disegni sono stati riprodotti in pannelli artistici dagli Studenti del Liceo Enrico Fermo e dal Pittore Canosino Antonio Lomuscio nel 1972, ideato dal Geom. Giuseppe Caporale, padre della Dirigente Brigida Maria Caporale ed esposto per la prima volta nella Sala dell'Alberghiero al cospetto della visita del Principe di Monaco del 21 aprile.

Il professor Giuseppe Morea, nel convegno del 22 aprile 1969 nell'Aula Magna del Circolo Didattico "S. Lucia", sul tema dell'Acropoli-Castello di Canosa, ha descritto uno studio pregevole che abbiamo ricevuto dal Figlio dott. Aldo nell'Archivio Morea, con al cune foto del Morea sui ruderi del Castello, di cui riportiamo una poesia museale, "Il Castello di Canosa".

Il Maestro Peppino Di Nunno sul Castello nel 1984
Nello studio del territorio abbiamo ritrovato una fotografia di alunni di Classe IV della Scuola de Muro Lomanto a lezione sui ruderi del Castello. La foto viene consegnata agli alunni che oggi hanno 46 anni come memoria di Scuola e messaggio di studio permanente dell'icona monumentale di un Colle storico.

La visita del Principe di Monaco del 2022
Dopo la prima visita nel 1997 del Principe Alberto II di Monaco, si è compiuto in data 21 aprile 2022 questo itinerario sul Castello con i Grimaldi a Canosa con la pubblicazione di un libretto curato dalla Dirigente dell'Istituto IISS L. Einaudi .Prof.ssa Brigida Maria Caporale, che ha promosso la visita del Principe di Monaco, riscoprendo il V Centenario della nascita del Principe Onorato I Grimaldi , (1522-2022) che ebbe sede a Canosa. La visita del Principe di Monaco ha trovato accoglienza istituzionale nel Comune di Canosa da parte del Sindaco Roberto Morra. Lo studio del libretto ha riportato uno scambio di fonti storiche dall'Archivio Principesco di Monaco. La storia si è compiuta e ammaestra i Viventi nel silenzio delle pietre antiche che parlano e narrano e tramandano il Castello di Canosa.

IL CASTELLO DI CANOSA
T'ammiro, mastio antico,
proteso nell'aria amena
delle Murge. Incastrato
nello spazio e nel tempo,
mostri al mondo massi
ciclopici, testimoni
di due età d'una lunga storia.
Eccola la piana dell'Aufido
tauriforme ; la vedesti immensa,
di greggi biancheggiante o d'armati,
quando, maestoso, solevi
seguir gli angolosi meandri
dell'Ofanto sornione. Al colono
raccontavi spesso d'Annibale,
di Paolo Emilio e di Varrone,
della Busa e di Scipione,
che, contemplandoti , giovinetto
meditò la vittoria africana.
Non tacevi del biondo Principe
d'Antiochia e di Manfredi,
nè delle vittime dell'Angioino.
Ora, non i fastosi templi,
le celebri lane o le ceramiche
più serbi nel cuore, non gli ori;
ti basta lanciar verso il Cielo
le torri mozzicate, che per noi
giustizia gridan nel dolore.
Ed io sono fra le tue torri
ad ammirar, da una parte,
il tuo vecchio mondo, di ruderi
fatto e di monumenti rosi,
e, dall'altra, una città moderna,
che riviver ti farà , con orgoglio
sacro, lo splender del passato.

G. MOREA

Ricerche storiche a cura del Maestro Cav. Giuseppe Di Nunno
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