Pasculli Michele Bersagliere I Guerra Mondiale
Pasculli Michele Bersagliere I Guerra Mondiale
Stilus Magistri

Centenario della traslazione della salma del Bersagliere Michele Pasculli

La lettera al Sindaco della vedova Vincenza Morra

La prima Guerra Mondiale riporta l'ingresso dell'Italia il XXIV Maggio 1915, nel "Piave che mormorava", come fa memoria anche una lapide di toponomastica canosina di VIA XXIV MAGGIO, di fronte all'Asilo Minerva, che ricorda questa funesta data storica tra Interventisti e Neutralisti. "È partito in Guerra", evocava la voce popolare in dialetto di paese e dopo circa dieci giorni moriva Michele Pasculli, "mancava ai vivi in età di anni 26", come comunicò una nota del Ministero della Guerra al Comune di Canosa. Il manoscritto municipale così riporta: "L'anno mille novecento quindici ed addì sei del mese di giugno nel Comune di Caporetto (Kobarid) mancava ai vivi in età di anni ventisei il Pasculli Michele, Soldato del dodicesimo Reggimento Bersaglieri, ammogliato con Morra Vincenza, in seguito a ferita d'arma da fuoco agli arti inferiori, sepolto a Caporetto nel Cimitero". Abbiamo contattato il Museo di Caporetto, Kobariški Muzej, che ha confermato l'iscrizione del Pasculli nell'Albo d'Oro dei Caduti e a noi trasmesso con onore. Presso il Kobarid Muzej, la «Fundacija Poti miru», "Fondazione Le vie della Pace nell'Alto Isonzo", costituita nel 2000 in Slovenia, collaborando con noi ci scrive: «Ci fa piacere che Lei ha trovato l'ultimo posto di riposo del soldato Michele Pasculli. Nei primi anni del dopoguerra fu possibile esumare i resti dei parenti e portarli a casa».

Centenario della traslazione della salma nel 1924
Infatti la salma, come annota Michele Di Ruggiero nella ricerca dei nomi dei Caduti, fu traslata dal Cimitero di Caporetto e giunse a Canosa il 12 Gennaio 1924 con i solenni funerali del 15 Gennaio, alla presenza del Sindaco Caccavo Amedeo e della vedova Morra Vincenza, di cui Di Ruggiero ha trovato il manoscritto delle lettera di gratitudine al Sindaco dell'epoca. Nella lettera autografa del 15.1.1924, la Vedova ringrazia "la dimostrazione di fede, di amore, e di lacrime che l'intera cittadinanza ha voluto tributare alle sacre spoglie del mio adorato consorte, che dal Carso insanguinato hanno fatto ritorno alla terra natale" e scrive "piangendo sull'unica figlia che l'Italia mi lasciò senza il suo papà". Lei aveva indossato per lutto la veste nera e non volle per molto tempo uscire di casa, accudendo alla piccola Pasculli Maria, la prima orfana di Guerra di Canosa, nata il 27 gennaio 1915, che il papà Bersagliere Michele non conobbe mai, eroico servitore della Patria morto sul fronte del Carso insanguinato.

Memoria di Michele Pasculli in toponomastica
In memoria il Comune di Canosa collocò la tomba nella Cappella Maggiore del Camposanto e intitolò una strada, VICO MICHELE PASCULLI, con delibera di Consiglio Comunale, n. 89 del 12 Gennaio 1923, un anno prima dell'arrivo della salma, "in ricordo del giovane concittadino Pasculli, primo canosino gloriosamente caduto contro l'Austria (1915-18)". La scelta della strada indica la fabbrica e vendita di scarpe all'angolo di via Saffi nell'attuale Museo dei Vescovi e fa memoria dell'artigiano "Calzolaio" Michele Pasculli, di cui tanti contadini hanno portato le scarpe, come riferisce il parente a Canosa Mauro Pasculli.

La figlia "Michelina" orfana di Guerra e Maestra d'Asilo nella Scuola Mazzini
Quella figlia bambina Maria, orfana di Guerra, detta "Michelina", la piccola di Michele, con dignità femminile, si diplomò da Insegnante a Bari e divenne Maestra d'Asilo presso la Scuola Mazzini, come attesta una foto inviata dalla figlia Immacolata, che ritrae nel 1959 la classe dei bambini in un tempo di gioia di Carnevale, con la Dirigente Lina Goffredo ed il Vescovo di Andria Mons. Francesco Brustia. La prima Maestra d'Asilo canosina era membro del C I F (Centro Italiano Femminile) che fondato nel 1944 nella ricostruzione postbellica promuoveva la partecipazione delle donne alla vita sociale e politica. Quella diligente Maestra, deceduta nel 2008 ora riposa nella terra di Travacò Siccomario, in Provincia di Pavia, nella pietà di famiglia del Figlio Vito, che ci ha trasmesso una foto del nonno Bersagliere Pasculli Michele. E quella ragazzina di 15 anni, prima orfana di Guerra, fu anche l'8 Giugno 1930 la Madrina dell'inaugurazione dell'Ospedale ai CADUTI IN GUERRA e alla Vittime del Morbo della Spagnola, di cui ricorre il Centenario in questo anno 2018. Lo attesta una foto documentale della bella cerimonia dell'inaugurazione in Piazza Umberto I dell'Ospedale sito in Vico Carmelitani e già "Ricovero di Mendicità Umberto I". Nella foto si riconosce al centro la bambina e a sinistra la vedova con la veste nera di lutto, che rimase austera impressa nel cuore per tutta la vita.

Imma , figlia della maestra d'Asilo Maria Pasculli ci scrive da Milano
Il 19 aprile 2024 ci fa memoria da Milano Dino Lagrasta con la moglie Imma, mia compagna di Scuola Media Foscolo come documenta una foto di recitazione di Scuola. Imma Casamassima, custode delle radici canosine, è la discendente delle vedova di Guerra, figlia della figlia maestra d'Asilo. Così ricorda la nonna: Mia nonna "Vincenzella", così la chiamavano tutti, é vissuta sempre con noi. Dopo la morte del marito é tornata in seno alla sua famiglia di origine, ha distrutto tutti i regali di matrimonio, ha messo la veste nera che non ha più tolto fino alla morte. Non è più uscita di casa se non per la messa domenicale e sempre con la testa coperta da una veletta e accompagnata, perché diceva che non stava bene per una vedova uscire da sola."

La tomba del Bersagliere Michele Pasculli nel Camposanto di Canosa
Abbiamo ritrovato nel Camposanto di Canosa il loculo dove riposano le spoglie mortali, emblema dei 500 Caduti; ci siamo recati con l'amico Sabino Mazzarella nella Cappella di San Biagio (entrando nel Cimitero, a sinistra), a destra dell'altare, ponendo un fiore offerto dalla Fioreria Donato Mele e una preghiera "nel silenzio degli estinti che ammaestra i viventi", come evoca la lapide monumentale del Camposanto del 1842. Il loculo dell'ossario riporta: "morto a Caporetto – la moglie". L'amico Sabino Mazzarella dopo aver apposto il nastro tricolore mi esclamò : "tèu fe' abbuvésce li mùrte!" (Tu, fai risorgere i morti). Da maestro in effetti la memoria recuperata, non ricorda soltanto, ma fa rivivere il vissuto della persona nella comunità e diventa pagina di storia educativa nella Scuola dagli Alunni agli Studenti.

La lettera della vedova di Guerra di cento anni fa.
La lettera al Sindaco del 1924 della vedova di Guerra, in giorni di "Terza Guerra mondiale a pezzi" evoca il pianto, tramanda la pagina di storia a Scuola e ammaestra alla Pace mondiale.
Ieri vedove di guerra, orfani di guerra e ancora oggi nel mondo cui si aggiungono bambini morti di guerra! La memoria del Bersagliere Pasculli e della sua famiglia rende onore e si fa storia e ammaestra noi eredi e custodi di questo patrimonio umano e storico e scrive con le nuove generazioni una nuova pagina di vita di Servizio al bene comune della Patria, di Pace, di Lavoro, di Amore e di Fede nel Signore.
Ob amorem patriae
Maestro Cav. Giuseppe Di Nunno
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