Storia e dintorni
Le Nozze di Zaffiro in Cattedrale
I 45 confetti di Maria e Cosimo Sciannamea
venerdì 19 giugno 2020
23.16
Nel giorno della Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù, i coniugi Sciannamea Cosimo e Sansonna Palma Maria hanno rinnovato il rito matrimoniale officiato da don Nicola Caputo, Vicario della Cattedrale di San Sabino di Canosa di Puglia e Consigliere Spirituale dell'Associazione Nazionale Cavalieri al Merito delle Repubblica Italiana - Sezione Territoriale "BAT Canusium". Una cerimonia breve e sobria, che ha avuto il suo clou con l'apertura della pergamena e la lettura da parte del parroco: "Con Sua Santità Francesco imparte di cuore l'implorata Benedizione Apostolica a Sciannamea Cosimo e Sansonna Palma Maria in occasione del 45° Anniversario di Matrimonio ed invoca sulla loro famiglia nuova effusione di grazie celesti per una costante crescita nella fede e nell'amore". Con la benedizione degli anelli e le foto di rito si è conclusa la cerimonia che doveva svolgersi il 31 marzo scorso, in pieno lockdown per la pandemia Covid-19, nella ricorrenza del 45° Anniversario di Nozze di Zaffiro, una tappa fondamentale per le coppie sposate. Quarantacinque anni di vita insieme non significano soltanto "essere fatti davvero l'uno per l'altra", ma sono anche la dimostrazione di un amore immenso e reciproca dedizione. La gemma preziosa da cui questo anniversario prende il nome, lo zaffiro, è caratterizzata in particolar modo dalla sua estrema durezza, resistenza e preziosità a testimonianza della fedeltà e sincerità nel rapporto coniugale di lunga data. Per l'occasione il Cavaliere della Repubblica, Giuseppe Di Nunno ha composto la poesia dedicata agli sposi Sansonna Palma Maria e Sciannamea Cosimo (Presidente ANCRI BAT Canusium) che ripercorre la vita coniugale attraverso le rime.
I 45 confetti di Maria e Cosimo Sciannamea
Maria e Cosimo, Cosimo e Maria,
dissero "sì", "facciamoci compagnia",
compagnia dagli anelli suggellata,
dalla mano del Signore consacrata.
La mano sacerdotale di Don Peppino Luisi
unì sull'altare il cuore e i vostri sorrisi,
la mano sacerdotale di Don Antonio Piattone
curò il lieto rito come maestro di lezione,
lezione avvenuta nel coro dei presenti,
la più grande lezione dei sentimenti.
Sembrava un barone lo sposo con i basettoni,
era bella la sposa con gli occhi tanto buoni,
con il cappello e i fiori bianchi,
con lo sposo amato ai suoi fianchi.
Cosimo Sciannamea, il Vigile di questa contea,
Maria Palma Sansonna, sposa sua bella donna.
Si scorge nella foto un ferro sulla colonna,
la Cattedrale di San Sabino e della Madonna
che continuano dopo quarantacinque anni
a benedire le vostre gioie, i vostri affanni.
Quest'anno la ricorrenza matrimoniale
è impedita dall'impietoso morbo virale,
è chiusa in casa in due anche la festa,
ma il cuore batte sempre in testa.
Non ci sono invitati per i confetti,
ma distribuite lontano gli affetti,
e di bellezza aurea splende l'anulare,
dal cuore si dirama nel verbo amare.
Verbo che nacque da un "sì", una particella,
che nella vita è la più bella particella,
risponde "sì" e rende la vita più bella.
Gli sposi erano felici e stanno insieme,
oggi in paese non possiamo stare insieme,
una torta fatta in casa rinnova il rito,
anche con due da soli l'amore è infinito.
I tre figli nati dai confetti e dagli affetti
sono lontano, ma vi stringono la mano,
la mano nuziale dell'anulare
dell'immenso verbo amare.
Facciamo i conti, è tempo di pensione,
lo sposo fa il Cavaliere in Associazione,
la sposa è madre in si' grande vocazione,
facciamo i conti di anni quarantacinque,
era il millenovecento settantacinque,
anniversario di nozze di azzurro zaffiro,
prima del bacio fate un lungo respiro.
Il tempo, il vento soffia nel duemilaventi,
l'animo cresce insieme nei sentimenti.
Auguri agli sposi, Maria e Cosimo
Maestro Peppino Di Nunno,
Foto a cura di Savino Mazzarella .
I 45 confetti di Maria e Cosimo Sciannamea
Maria e Cosimo, Cosimo e Maria,
dissero "sì", "facciamoci compagnia",
compagnia dagli anelli suggellata,
dalla mano del Signore consacrata.
La mano sacerdotale di Don Peppino Luisi
unì sull'altare il cuore e i vostri sorrisi,
la mano sacerdotale di Don Antonio Piattone
curò il lieto rito come maestro di lezione,
lezione avvenuta nel coro dei presenti,
la più grande lezione dei sentimenti.
Sembrava un barone lo sposo con i basettoni,
era bella la sposa con gli occhi tanto buoni,
con il cappello e i fiori bianchi,
con lo sposo amato ai suoi fianchi.
Cosimo Sciannamea, il Vigile di questa contea,
Maria Palma Sansonna, sposa sua bella donna.
Si scorge nella foto un ferro sulla colonna,
la Cattedrale di San Sabino e della Madonna
che continuano dopo quarantacinque anni
a benedire le vostre gioie, i vostri affanni.
Quest'anno la ricorrenza matrimoniale
è impedita dall'impietoso morbo virale,
è chiusa in casa in due anche la festa,
ma il cuore batte sempre in testa.
Non ci sono invitati per i confetti,
ma distribuite lontano gli affetti,
e di bellezza aurea splende l'anulare,
dal cuore si dirama nel verbo amare.
Verbo che nacque da un "sì", una particella,
che nella vita è la più bella particella,
risponde "sì" e rende la vita più bella.
Gli sposi erano felici e stanno insieme,
oggi in paese non possiamo stare insieme,
una torta fatta in casa rinnova il rito,
anche con due da soli l'amore è infinito.
I tre figli nati dai confetti e dagli affetti
sono lontano, ma vi stringono la mano,
la mano nuziale dell'anulare
dell'immenso verbo amare.
Facciamo i conti, è tempo di pensione,
lo sposo fa il Cavaliere in Associazione,
la sposa è madre in si' grande vocazione,
facciamo i conti di anni quarantacinque,
era il millenovecento settantacinque,
anniversario di nozze di azzurro zaffiro,
prima del bacio fate un lungo respiro.
Il tempo, il vento soffia nel duemilaventi,
l'animo cresce insieme nei sentimenti.
Auguri agli sposi, Maria e Cosimo
Maestro Peppino Di Nunno,
Foto a cura di Savino Mazzarella .