Storia e dintorni
La Madonna delle Lacrime in Cattedrale
Il Settenario nei Sette Dolori di Maria
giovedì 4 aprile 2019
23.24
Oggi 4 aprile 2019 con devozione popolare il simulacro dell'Addolorata venerata nella Chiesa della Passione viene portata in processione nella Cattedrale di San Sabino a Canosa di Puglia(BT). La Madonna delle Lacrime nell'iconografia mariana dell'Addolorata, di cui abbiamo ritrovato lo storico e commovente inno e spartito del 1954 nel prodigio avvenuto in casa a Siracusa, si ricongiunge alle radici del culto dell'Addolorata svelata dopo circa un secolo negli "affreschi del Duomo di San Sabino in Canosa", nel ritrovamento dei manoscritti nell'Archivio di Stato di Roma a cura dell'Architetto coratino Michele Menduni da Firenze. Gli stucchi marmorizzati del 1905 che in maniera irriverente e indecorosa coprirono "le pitture a fresco", rimossi hanno restituito dignità all'affresco della Crocifissione, dove ammiriamo un Cristo Morto e una Madonna Addolorata in lacrime.
Sono le radici del culto dell'Addolorata nella Chiesa di Canosa.
Ma anche il Settenario nel culto dei Sette Dolori di Maria, ritrova le radici religiose e artistiche nella tela del 700, un tempo custodita nella Cattedrale di San Sabino e ora nel Museo dei Vescovi, in cui viene rappresentata una toccante immagine della Vergine Madre Maria, trafitta da sette spadini. Li ritrovammo trascritti nella Campana della Chiesa della Passione dedicata nell'800 ai "septem doloribus Mariae Virginis". Nella simbologia del numero biblico Sette, i Sette Dolori di Maria ritrovano le radici liturgiche nel 9 giugno del 1668, quando la Sacra Congregazione dei Riti permetteva all'Ordine dei Servi di Maria di celebrare la Messa votiva dei sette Dolori della Beata Vergine. Successivamente papa Innocenzo XII, il 9 agosto 1692 autorizzò la celebrazione dei Sette Dolori della Beata Vergine la terza domenica di settembre. E il 18 agosto 1714 la Sacra Congregazione dei Riti approvò una celebrazione dei Sette Dolori di Maria, il venerdì precedente la Domenica delle Palme, quando a Canosa e altrove il simulacro dell'Addolorata viene portato in processione con intensa devozione del "POPOLO", la cui parola è incisa sul sacro bronzo della campana della Chiesa ottocentesca della Passione.
Ripercorriamo tra fede e arte i Sette Dolori di Maria, suggellati nella pittura di grandi artisti, di cui abbiamo evocati alcuni in un tabellone culturale collocato nella Chiesa della Passione e di San Francesco, dall'Addolorata alla Desolata. Come nel simulacro della Desolata a Canosa e a Gallipoli nel Sabato Santo, compare in alto sulla Vergine l'Angelo, che ammiriamo in preghiera nell'affresco pregevole svelato sotto la cupola in tufo della Cattedrale di San Sabino. È la Madonna delle lacrime di dolore e di grazia a cui ci accostiamo avvolti dal lungo manto nero che si distenderà in processione sulle pie donne fedeli e sui dolori della gente, dell'umanità nel Venerdì che precede la Domenica delle Palme, in una devozione e tradizione presente anche nelle Chiese di Spagna, come nello stesso giorno di quest'anno a Valladolid, dove è approdata la mostra di Puglia "Plenilunio di Primavera".
Ripercorriamo la VIA MATRIS dei Sette Dolori di Maria, che si intersecano alla VIA CRUCIS di Gesù, Figlio di Maria e Figlio di Dio, riconosciuto anche da un pagano, dal Centurione ai piedi della Croce sulla collina della Terra Santa.
I Sette Dolori di Maria
I Sette Dolori di Maria, corrispondono ad altrettanti episodi narrati nel Vangelo:
1) La profezia dell'anziano Simeone, quando Gesù fu portato al Tempio "E anche a te una spada trafiggerà l'anima";
2) La Sacra Famiglia è costretta a fuggire in Egitto "Giuseppe destatosi, prese con sé il Bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto";
3) Il ritrovamento di Gesù dodicenne nel Tempio a Gerusalemme "Tuo padre ed io angosciati ti cercavamo";
4) Maria addolorata, incontra Gesù che porta la croce sulla via del Calvario;
5) La Madonna ai piedi della Croce in piena adesione alla volontà di Dio, partecipa alle sofferenze del Figlio crocifisso e morente;
6) Maria accoglie tra le sue braccia il Figlio morto deposto dalla Croce;
7) Maria affida al sepolcro il corpo di Gesù, in attesa della resurrezione.
Le nostre Madri, fra cui c'era la buonanima di mia madre Rosa, nata nel 1925, adolescente, in segreto provvedevano al rito delle vestizione dell'Addolorata, in cui mia madre curava la pulitura del volto con albume d'uovo. A queste mani devote congiungiamo le nostre mani, accarezzando in preghiera e fede il volto della Madonna delle Lacrime.Maria Addolorata, prega per noi!.Da venerdì 5 a giovedì 11 aprile, ogni giorno alle ore 18,45 la recita del Santo Rosario e la Celebrazione Eucaristica presso la Basilica Cattedrale di San Sabino a Canosa.
maestro Peppino Di Nunno (stilus magistri)
Foto a cura di Salvatore Carbone
Sono le radici del culto dell'Addolorata nella Chiesa di Canosa.
Ma anche il Settenario nel culto dei Sette Dolori di Maria, ritrova le radici religiose e artistiche nella tela del 700, un tempo custodita nella Cattedrale di San Sabino e ora nel Museo dei Vescovi, in cui viene rappresentata una toccante immagine della Vergine Madre Maria, trafitta da sette spadini. Li ritrovammo trascritti nella Campana della Chiesa della Passione dedicata nell'800 ai "septem doloribus Mariae Virginis". Nella simbologia del numero biblico Sette, i Sette Dolori di Maria ritrovano le radici liturgiche nel 9 giugno del 1668, quando la Sacra Congregazione dei Riti permetteva all'Ordine dei Servi di Maria di celebrare la Messa votiva dei sette Dolori della Beata Vergine. Successivamente papa Innocenzo XII, il 9 agosto 1692 autorizzò la celebrazione dei Sette Dolori della Beata Vergine la terza domenica di settembre. E il 18 agosto 1714 la Sacra Congregazione dei Riti approvò una celebrazione dei Sette Dolori di Maria, il venerdì precedente la Domenica delle Palme, quando a Canosa e altrove il simulacro dell'Addolorata viene portato in processione con intensa devozione del "POPOLO", la cui parola è incisa sul sacro bronzo della campana della Chiesa ottocentesca della Passione.
Ripercorriamo tra fede e arte i Sette Dolori di Maria, suggellati nella pittura di grandi artisti, di cui abbiamo evocati alcuni in un tabellone culturale collocato nella Chiesa della Passione e di San Francesco, dall'Addolorata alla Desolata. Come nel simulacro della Desolata a Canosa e a Gallipoli nel Sabato Santo, compare in alto sulla Vergine l'Angelo, che ammiriamo in preghiera nell'affresco pregevole svelato sotto la cupola in tufo della Cattedrale di San Sabino. È la Madonna delle lacrime di dolore e di grazia a cui ci accostiamo avvolti dal lungo manto nero che si distenderà in processione sulle pie donne fedeli e sui dolori della gente, dell'umanità nel Venerdì che precede la Domenica delle Palme, in una devozione e tradizione presente anche nelle Chiese di Spagna, come nello stesso giorno di quest'anno a Valladolid, dove è approdata la mostra di Puglia "Plenilunio di Primavera".
Ripercorriamo la VIA MATRIS dei Sette Dolori di Maria, che si intersecano alla VIA CRUCIS di Gesù, Figlio di Maria e Figlio di Dio, riconosciuto anche da un pagano, dal Centurione ai piedi della Croce sulla collina della Terra Santa.
I Sette Dolori di Maria
I Sette Dolori di Maria, corrispondono ad altrettanti episodi narrati nel Vangelo:
1) La profezia dell'anziano Simeone, quando Gesù fu portato al Tempio "E anche a te una spada trafiggerà l'anima";
2) La Sacra Famiglia è costretta a fuggire in Egitto "Giuseppe destatosi, prese con sé il Bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto";
3) Il ritrovamento di Gesù dodicenne nel Tempio a Gerusalemme "Tuo padre ed io angosciati ti cercavamo";
4) Maria addolorata, incontra Gesù che porta la croce sulla via del Calvario;
5) La Madonna ai piedi della Croce in piena adesione alla volontà di Dio, partecipa alle sofferenze del Figlio crocifisso e morente;
6) Maria accoglie tra le sue braccia il Figlio morto deposto dalla Croce;
7) Maria affida al sepolcro il corpo di Gesù, in attesa della resurrezione.
Le nostre Madri, fra cui c'era la buonanima di mia madre Rosa, nata nel 1925, adolescente, in segreto provvedevano al rito delle vestizione dell'Addolorata, in cui mia madre curava la pulitura del volto con albume d'uovo. A queste mani devote congiungiamo le nostre mani, accarezzando in preghiera e fede il volto della Madonna delle Lacrime.Maria Addolorata, prega per noi!.Da venerdì 5 a giovedì 11 aprile, ogni giorno alle ore 18,45 la recita del Santo Rosario e la Celebrazione Eucaristica presso la Basilica Cattedrale di San Sabino a Canosa.
maestro Peppino Di Nunno (stilus magistri)
Foto a cura di Salvatore Carbone