Crocifisso Cattedrale  San Sabino-Canosa
Crocifisso Cattedrale San Sabino-Canosa
Storia e dintorni

E il suo regno non avrà fine

Il titolo della Croce

La Via Crucis della Settimana Santa ci porta sulla salita Calvario al legno della Croce di Gesù, dove in alto fu posto un cartiglio ligneo con il motivo della condanna a morte. Non era scritto INRI, ma per tre volte, in tre lingue che espandono il mediterraneo all'universalità era scritto la parola Re. La reliquia di quel legno "pars quaedam ligni", portata nel 320 da Gerusalemme a Roma da Sant'Elena con il legno della Croce "lignum Crucis", giunta al tempo di Papa Gregorio Magno verso il 590, viene venerata nella BASILICA DI S. CROCE IN GERUSALEMME a Roma, riscoperta nel 1492. La tavoletta-reliquia in legno di noce mediterraneo ha uno spessore di cm. 2,5, con una lunghezza di cm. 25,3 ed una larghezza di cm. 14,3. È custodita in una teca di argento. L'iscrizione, disposta da Pilato e scritta in ebraico, greco e latino (Vangelo di Giovanni, cap. 19, v. 19-20), fu incisa dallo stilo dello scriba nel modello della lingua ebraica, da destra a sinistra.

Riga superiore in lingua ebraica : מ מ ישכ נץךן – Jshw Nzrj m m , vocalizzato in Jeshua' Natsarî malk' Kem , Gesù di Nazậr il Vostro Re.
Riga intermedia in greco ( la lingua comune, κοινή) : IΣ ΝΑΖΑΡΕΝOUΣ ІB, IESÛS NAZARENUS Ioudaiôn Basileus – GESU' il NAZARENO il Re dei Giudei. La lettera Sigma Σ, finale di IESUS e NAZARENUS, è riportata dalla sigma lunata Ϲ ad attestare l'epoca antica.
Riga inferiore in latino: Ι ΝΑΖΑREΝVS RE(X), GESU' NAZARENO RE, da dove deriva l'acronimo latino I N R I – Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum.
I Crocifissi bizantini non portano l'acronimo INRI, ma per esteso l'iscrizione originale in greco.
Ricerca del 1 aprile 2012, dagli studi contattati e offerti da Maria Luisa Rigato, « I.N.R.I. Il Titolo della Croce », EDB.

È stata realizzata una riproduzione in legno dell'originale con l'incisione dell'epigrafe in ebraico, in greco, in latino e donata alla Cattedrale di Andria ove si venera la Sacra Spina, nella mani di Don Gianni Agresti e alla Chiesa del Carmelo di Canosa ove si venera il Cristo Morto. Il cartiglio ci aiuta a leggere la pagina del Vangelo di Giovanni, ponendoci ai piedi della Croce, di Gesù e del Titulus Crucis: (cap. 19, v. 19): " Pilato compose anche l'iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: "Gesù il Nazareno, il re dei Giudei"; …era scritto in ebraico, in latino e in greco". Quella regalità divina di Gesù, Re di un regno celeste, scritta in tutte le lingue, svela la verità di fede: "veramente Costui era il Figlio di Dio".
Re del Popolo di Dio, Re di un regno che non avrà mai fine, che per scettro aveva una canna, per mantello aveva una tunica rossa, per corona aveva un pileus di spine, salvato oggi nella Cattedrale di Notre Dame di Parigi.
Poniamoci ai piedi della Croce di Nostro Signore, leviamo il capo e rileggiamo il Titolo della Croce.
Il sole si oscurò, la terra si scosse «e Gesù emesso un alto grido, spirò».
In memoriam di Maria Luisa Rigato
Peppino Di Nunno.
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