Nunzio Di Giulio
Nunzio Di Giulio
Vita di città

La nostra memoria

Manifestazioni in ricordo dell'Olocausto del popolo ebraico

"La nostra memoria" è il titolo della manifestazione in ricordo dell'Olocausto del popolo ebraico, che è stata celebrata ieri a Canosa di Puglia(BT), promossa dal Comune di Canosa e dalla Prefettura di Barletta Andria Trani. L'evento si è articolato in diversi momenti; sono intervenuti il sindaco di Canosa, Ernesto La Salvia, il prefetto della Provincia Barletta Andria Trani, Clara Minerva, il Questore di Bari, Carmine Esposito. Le celebrazioni sono iniziate con la dedicazione di due strade a due cittadini canosini deportati durante la II Guerra mondiale: Alberto Sergio e Antonio Rossi, già insigniti nel 2015 dallo stesso Prefetto Minerva della medaglia d'onore del Presidente della Repubblica. "A Sergio - spiega Sabino Facciolongo, assessore alla Cultura e alla Pubblica istruzione - è stata dedicata la via già intitolata a Cialdini, generale piemontese dell'800, autore di stragi inenarrabili soprattutto a danno delle popolazioni meridionali. Si è trattato di un'operazione di "restauro della Memoria, di grande valore storico".

Il sindaco La Salvia ha sottolineato: "La Città in tal modo, si riappropria di una parte importante del proprio passato, rendendo onore ad un concittadino deceduto a Mauthausen, cancellando la memoria di un personaggio storico per lo meno controverso come Cialdini. Analoga la situazione dell'altra dedicazione, dove una parte di Via XX Settembre, data della presa di Roma da parte dei Bersaglieri di Cadorna, è stata dedicata ad Antonio Rossi, deceduto a Canosa ma reduce da una lunga prigionia e cittadino benemerito, autore di un notissimo diario di prigionia, la cui memoria è anche legata alla conosciuta, omonima cooperativa agricola, nelle cui vicinanze è avvenuta la titolazione". Hanno preso parte alle intitolazioni i congiunti dei concittadini oggetto dell'iniziativa, che hanno ovviamente espresso la loro soddisfazione nel vedere riconosciuto ufficialmente il sacrificio dei loro congiunti. "A fare da degno completamento a queste iniziative - ha proseguito Facciolongo -, si è svolta una importante cerimonia presso il teatro comunale "Raffaele Lembo", coorganizzata dalla Prefettura di Barletta Andria Trani e dall'Amministrazione comunale di Canosa. Qui, alla presenza dei sindaci di Canosa e Minervino, Ernesto La Salvia e Maria Laura Mancini, del presidente del Consiglio comunale di Canosa, Pasquale Di Fazio e dell'intera Giunta comunale di Canosa, il prefetto Clara Minerva ha conferito la medaglia d'onore della Presidenza della Repubblica alla memoria del canosino deportato Michele Di Giulio. A ritirare l'onorificenza, è intervenuto il figlio Nunzio Di Giulio, che ha avuto parole di gratitudine nei confronti del Prefetto e dell'Amministrazione comunale, per aver voluto ricordare la memoria di suo padre. Particolarmente qualificante è stata la presenza in teatro del Questore di Bari, Carmine Esposito e dei rappresentanti, al massimo livello, delle Forze dell'Ordine del territorio. Spettatori e cooprotagonisti dell'evento sono stati gli studenti delle scuole superiori di Canosa: entusiasti di partecipare sono stati gli studenti dell'Istituto Einaudi, dell'Istituto Garrone e del Liceo Fermi, alcuni dei quali si sono esibiti in performance sul tema della Shoah". Ospiti d'eccezione sono stati i ragazzi dell'Istituto comprensivo "Mazzini -Pietrocola" di Minervino Murge, il cui coro ha ricordato in musica l'Olocausto.

Anche il foyer era "vestito" a tema: ha ospitato infatti i lavori della scuola media "Marconi" e del Liceo "Fermi" di Canosa."Una bella iniziativa - ha proseguito il sindaco di Canosa -, che ci ha inorgoglito soprattutto per la partecipazione attiva dei nostri studenti, attenti e disponibili a quel grande esercizio civico che è la coltivazione della Memoria". Particolarmente soddisfatto il primo cittadino di Canosa, che, oltre a sottolineare la consueta, estrema disponibilità di Sua Eccellenza il Prefetto Minerva ad incontrare il territorio, ha posto l'accento sul valore formativo di tali esperienze e sul ruolo estremamente importante che in tal senso svolgono le scuole, "sentinelle del ricordo e della sua elaborazione per il futuro".
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