
Territorio
Il succo di melagrana, uno dei migliori ausili naturali contro influenza
La provincia di Taranto il vero cuore pulsante della produzione
Puglia - lunedì 1 dicembre 2025
16.31
Una produzione a macchia di leopardo che, nonostante le disomogeneità territoriali, vede la provincia di Taranto affermarsi come il vero cuore pulsante delle melegrane, dove si concentra il 40% dell'intera produzione nazionale di melagrane. A darne notizia è Coldiretti Puglia, in relazione alla produzione di melegrane in Puglia, che ha risentito in alcuni territori della siccità e in altri di piogge copiose, con la produzione ed il consumo del superfood in forte crescita e sempre più strategico per l'economia agricola pugliese.Il succo di melagrana si rivela uno dei migliori ausili naturali contro influenza e raffreddore, perché garantisce circa il 40% del fabbisogno giornaliero di vitamina C. Inoltre, il frutto può essere impiegato non solo in campo alimentare ma anche in quello farmaceutico. Le virtù della melagrana derivano dalla presenza di sostanze ad alta attività antitumorale come l'acido ellagico, i flavonoidi e numerosi composti antiossidanti, che nel loro insieme collaborano attivamente nella cura e nel contrasto di diverse forme tumorali.
L'aumento della domanda di melagrane, tuttavia, porta con sé anche ombre preoccupanti, con l'agropirateria – denuncia Coldiretti Puglia - che segue l'evoluzione dell'imprenditoria agricola locale e ne anticipa i tempi. La forte richiesta di mercato sta alimentando l'ingresso sul mercato di prodotto importato dall'estero – non solo da Spagna, Israele e Marocco, ma anche da Cile e Sudafrica .Oltre al prodotto fresco, anche i semi destinati alla trasformazione e alla cosmesi sono sempre più spesso importati. Nel quadro delle importazioni, Coldiretti Puglia segnala criticità rilevanti: le melegrane provenienti dalla Turchia risultano al quarto posto tra i cibi più contaminati da pesticidi irregolari, mentre quelle provenienti da Israele sono al nono posto tra gli alimenti con maggiore impatto ambientale, poiché per raggiungere le tavole pugliesi percorrono 2.250 km, con un consumo di 1,3 kg di petrolio e l'emissione di 4,05 kg di CO₂ per ogni chilo di prodotto. Nel bacino del Mediterraneo, oggi Israele e Spagna dominano il mercato del fresco, mentre paesi come l'Iran potrebbero diventare in futuro concorrenti particolarmente forti. In Puglia si stanno diffondendo sempre più rapidamente due varietà, Akko, precoce, con campagna commerciale dalla prima decade di settembre e produttività tra 25 e 30 tonnellate per ettaro, e Wonderful, la più tardiva, con raccolta dalla seconda metà di ottobre e rese tra 35 e 45 tonnellate per ettaro.
L'aumento della domanda di melagrane, tuttavia, porta con sé anche ombre preoccupanti, con l'agropirateria – denuncia Coldiretti Puglia - che segue l'evoluzione dell'imprenditoria agricola locale e ne anticipa i tempi. La forte richiesta di mercato sta alimentando l'ingresso sul mercato di prodotto importato dall'estero – non solo da Spagna, Israele e Marocco, ma anche da Cile e Sudafrica .Oltre al prodotto fresco, anche i semi destinati alla trasformazione e alla cosmesi sono sempre più spesso importati. Nel quadro delle importazioni, Coldiretti Puglia segnala criticità rilevanti: le melegrane provenienti dalla Turchia risultano al quarto posto tra i cibi più contaminati da pesticidi irregolari, mentre quelle provenienti da Israele sono al nono posto tra gli alimenti con maggiore impatto ambientale, poiché per raggiungere le tavole pugliesi percorrono 2.250 km, con un consumo di 1,3 kg di petrolio e l'emissione di 4,05 kg di CO₂ per ogni chilo di prodotto. Nel bacino del Mediterraneo, oggi Israele e Spagna dominano il mercato del fresco, mentre paesi come l'Iran potrebbero diventare in futuro concorrenti particolarmente forti. In Puglia si stanno diffondendo sempre più rapidamente due varietà, Akko, precoce, con campagna commerciale dalla prima decade di settembre e produttività tra 25 e 30 tonnellate per ettaro, e Wonderful, la più tardiva, con raccolta dalla seconda metà di ottobre e rese tra 35 e 45 tonnellate per ettaro.


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