
Vita di città
Ida Marchese, la prima donna operatrice ecologica nella storia canosina
Maggiore collaborazione tra cittadini e operatori ecologici per una corretta gestione dei rifiuti
Canosa - sabato 8 marzo 2025
14.56
A molti non è sfuggita di vederla lavorare lungo le strade di Canosa di Puglia per mantenere il decoro urbano e la pulizia del territorio. Si chiama Ida Marchese(53 anni) la prima donna operatrice ecologica nella storia canosina. Dopo aver lavorato per anni nel Nord Italia, anche nel commercio, attualmente è occupata come operatrice ecologica, un lavoro non semplice in un ambiente di lavoro prettamente maschile ma lo descrive "cordiale e collaborativo". In un frangente di pausa, ha evidenziato l'importanza della raccolta differenziata e del sistema porta a porta che migliorano l'ambiente e rendono Canosa di Puglia una città più pulita e più bella. Inoltre, ha sottolineato la necessità di una maggiore collaborazione tra cittadini e operatori ecologici per una corretta gestione dei rifiuti. Negli ultimi anni, in cui la sostenibilità ambientale e la gestione dei rifiuti sono diventate priorità assolute nella vita quotidiana, la figura dell'operatore ecologico assume un ruolo sempre più cruciale, in quanto non si limita alla semplice raccolta dei rifiuti, ma rappresenta un anello fondamentale nella catena della gestione ambientale urbana. Non solo forza fisica e dedizione, ma anche conoscenze specifiche sui sistemi di raccolta, sulle normative ambientali e sulle tecnologie impiegate nel settore per contribuire attivamente alla salvaguardia dell'ambiente. "C'è la Puglia che Protegge, perché l'Ambiente è il vero, grande patrimonio che lasciamo alle generazioni future!" E' la frase di Serena Triggiani (Assessora regionale alle Politiche di genere e all'Ambiente, Ciclo rifiuti e bonifiche, Vigilanza Ambientale, Parchi, Rischio industriale, Crisi industriali) nel video spot "Puglia, Unica al femminile", presentato alla vigilia dell'8 Marzo, Giornata Internazionale dei Diritti della Donna, per dare voce alle donne che ricoprono le più alte cariche istituzionali della Regione Puglia e che danno un contributo quotidiano ed essenziale alla crescita e al benessere del territorio in ogni ambito d'intervento.
Dalla lettura dei dati ISTAT si evince che nel secondo trimestre 2024 le donne occupate rappresentano solo il 53,5% della forza lavoro, mentre gli uomini raggiungono il 71,1%, una differenza di quasi 20 punti percentuali. Inoltre, l'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, esaminando il Goal 5 dell'Agenda 2030 dedicato alla "Parità di Genere", rileva che l'Italia è scesa all'87° posto su 146 Paesi nel Global Gender Gap Report perdendo otto posizioni rispetto al 2023. Mentre, i dati sull'istruzione, premiano le donne: l'abbandono scolastico precoce è più frequente tra i ragazzi (13,1%) rispetto alle ragazze (7,6%) e, tra i giovani di 25-34 anni, il 37,1% delle donne ha completato l'istruzione terziaria, contro il 24,4% degli uomini. Le donne, quindi, studiano e si formano di più, e il loro tasso di occupazione è in crescita, ma qualcosa frena questo progresso, limitando anche le opportunità di avanzamento professionale. Il lavoro di cura non retribuito – come la maternità e l'assistenza a bambini, anziani o persone con disabilità – grava ancora sulla componente femminile della popolazione, mantenendo un gap occupazionale e professionale troppo ampio in Italia.
Riproduzione@riservata
Dalla lettura dei dati ISTAT si evince che nel secondo trimestre 2024 le donne occupate rappresentano solo il 53,5% della forza lavoro, mentre gli uomini raggiungono il 71,1%, una differenza di quasi 20 punti percentuali. Inoltre, l'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, esaminando il Goal 5 dell'Agenda 2030 dedicato alla "Parità di Genere", rileva che l'Italia è scesa all'87° posto su 146 Paesi nel Global Gender Gap Report perdendo otto posizioni rispetto al 2023. Mentre, i dati sull'istruzione, premiano le donne: l'abbandono scolastico precoce è più frequente tra i ragazzi (13,1%) rispetto alle ragazze (7,6%) e, tra i giovani di 25-34 anni, il 37,1% delle donne ha completato l'istruzione terziaria, contro il 24,4% degli uomini. Le donne, quindi, studiano e si formano di più, e il loro tasso di occupazione è in crescita, ma qualcosa frena questo progresso, limitando anche le opportunità di avanzamento professionale. Il lavoro di cura non retribuito – come la maternità e l'assistenza a bambini, anziani o persone con disabilità – grava ancora sulla componente femminile della popolazione, mantenendo un gap occupazionale e professionale troppo ampio in Italia.
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