
Archeologia
I 'Tombaroli' continuano a saccheggiare i piccoli siti archeologici
Operazione dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bari
Puglia - lunedì 25 novembre 2019
14.45
Le «archeomafie» continuano a colpire, mettendo le mani su reperti molto antichi: anfore, crateri, libri, dipinti raffiguranti santi e madonne, arazzi, icone, sculture, crocifissi, calici, pissidi, acquasantiere, leggii, statue in legno, cartapesta e gesso. Stanno facendo razzia di pezzi antichi, a volte di scarso pregio artistico ma di grande valore storico e culturale che vengono poi smerciati nei mercatini d'antiquariato o venduti a collezionisti privati. I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bari, sotto la direzione del maggiore Giovanni Di Bella, hanno riconsegnato alla Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Genesio nel comune di San Miniato, provincia di Pisa, due sculture lignee intagliate dorate, raffiguranti due angeli con reggi ceri del XVIII secolo, rubate dalla cattedrale il 6 aprile 2000. Il militari sono riusciti a recuperare le due sculture nel corso di una indagine su una serie di furti che ha permesso recuperare diversi beni ecclesiastici, trafugati e poi immessi sul mercato. I militari hanno avuto la certezza che si trattasse dei due angeli di cui era stato denunciato il furto. Gli angioletti erano esposti nella galleria di un antiquario di Rossano Calabro. L'antiquario ha potuto dimostrare di aver acquistato le due sculture da un noto avvocato barese il quale, come hanno avuto modo di verificare gli investigatori, possiede in casa,una vasta collezione privata di pezzi d'arte di valore e di grande interesse storico e archeologico. Per il possesso dei due angioletti, il professionista, è stato indagato per ricettazione. Il maggiore Di Bella ed i suoi uomini stanno mettendo insieme, come pezzi di un mosaico, le trame di una rete estesa di collezionisti, tutti baresi che avrebbero messo insieme piccoli tesori privati e in alcuni casi illegali. Medici, avvocati, imprenditori con il pallino dell'archeologia e dell'arte antica. Un delicato lavoro di ricerca sul quale viene mantenuto un riserbo molto stretto ma che avrebbe già consentito di giungere ad alcuni sequestri. I "Tombaroli", continuano a saccheggiare i piccoli siti archeologici presenti nelle provincie di Bari e Barletta-Andria-Trani.